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sabato 25 dicembre 2010
Pensierino di Natale
In questo giorno, per noi ricco di felicitá e di tanti doni, ti chiedo di ricordarti di tutti coloro che non hanno ció che abbiamo noi. Ti chiedo anche di ricordarti di noi, che abbiamo tanto, probabilmente troppo; aiutaci a non scordare mai che siamo fortunati.
Aiutaci ad imparare a capire che la nostra vita è un passaggio temporaneo, fatto di affetti, amore, rispetto reciproco; rispetto per l'ambiente in cui viviamo; aiutaci a ricordare che il nostro mondo ha bisogno di essere preservato e curato; aiutaci a capire che dobbiamo e possiamo migliorare; non solo a Natale, ma ogni giorno della nostra vita. Aiutaci a non scordarlo mai!
Buon Natale a tutti.
Marco Ianes - Trento
martedì 21 dicembre 2010
Inceneritore: bando deserto! Apriamo a nuove prospettive
Il fatto che il bando di gara, per l’inceneritore di Trento, sia andato deserto, è una notizia che apre a molte prospettive possibili.
Si potrebbe strutturare un tavolo tecnico che analizzi nuove tecnologie, predisporre, quindi, un nuovo bando di gara che apra a tecnologie moderne ed all’avanguardia. Per esempio, è notizia certa che, in Ohio (U.S.A.), stanno predisponendo un impianto che tratti i residui quali pannolini e pannoloni, separandone le varie componenti. La fase sperimentale è terminata e ora stanno passando alla fase operativa, cioè di installazione dell’impianto vero e proprio. Anche in Italia, nel prossimo anno, ci sarà un impianto di tale categoria, poiché c’è già qualcuno che ci sta investendo. Quindi, le prospettive si aprono a nuove tecnologie che tendono sempre più ad abbandonare la strada dell’incenerimento dei rifiuti, favorendo quella del riciclo spinto, con sviluppo di nuove tecnologie. La scelta di incenerire, in Trentino, è maturata diversi anni fa, quando la tecnologia non offriva molte alternative possibili; ma ora, la tecnica compie passi da gigante, quasi giornalmente e sarebbe davvero poco lungimirante, anche alla luce dei recenti fatti relativi al bando di gara, non rivalutare altre possibilità.
Il bando di gara, evidentemente, non è risultato appetibile alle aziende costruttrici, prova ne sia che la stessa Dolomiti Energia se ne è tirata fuori, anche se, sinceramente, non so se avrebbe avuto il know-how per partecipare, poiché non ha mai avuto esperienze nel settore, come era richiesto nel bando medesimo. Comunque, ciò sta a significare che i parametri limitativi del bando sono stati giudicati troppo onerosi per partecipare; ora, non vorremmo che il nuovo percorso che si intraprenderà, metta in gioco ribassi tali da ridurre quella che è stata declamata come “scelta per la sicurezza dei cittadini”; si spera che non vengano ritoccati al ribasso i parametri che fissavano le soglie di rifiuti trattabili, che non vengano ritoccati i parametri relativi alle garanzie che i decisori politici declamavano per sostenere la validità della scelta, in tema di salute per i cittadini.
Questa situazione rappresenta una nuova occasione di riflessione per tutti; chi ha deciso per l’inceneritore, ora può davvero dire:” ci abbiamo provato, ma visto che nessuno partecipa, apriamo a nuove alternative per vedere se troviamo di meglio”! Sarebbe davvero una scelta di grande apertura politica e di grande responsabilità civile, rispettosa della salvaguardia dell’ambiente che ci circonda e del futuro della salute di tutti. è un’occasione da non perdere, per ripartire con nuove tecnologie e nuove possibilità che realmente esistono e sono possibili. Un esempio pratico: la città di Sidney ha un sistema di trattamento meccanico biologico ( quindi anche per l’umido) che funziona benissimo dal 2004! Apriamo, quindi, alla tecnologia, valutando nuove prospettive e nuove visioni per un futuro migliore, scevro da scelte che, alla luce dei recenti fatti, appaiono difficilmente percorribili anche da chi si ostina a voler incenerire. Una nuova stagione è possibile? Forse, se la politica avrà il coraggio di aprirsi a nuove prospettive, peraltro già realizzate altrove nel mondo!
Marco Ianes - Trento
lunedì 20 dicembre 2010
Inceneritore a Trento: bando deserto e nuove opportunità!
giovedì 16 dicembre 2010
SCIOPERO DELLA FAME CONTRO INCENERITORE! CONSEGNATE 6000 FIRME!

LUNEDI 20 DICEMBRE 2010 COORDINAMENTO TRENTINO PULITO INDICE
SCIOPERO DELLA FAME
TUTTI POSSONO ADERIRE, SEGNALANDO IL PROPRIO NOMINATIVO ALLE SEGUENTI E-MAIL :
info@trentinopulito.org
marco@marcoianes.net
L'ELENCO SARA' PUBBLICATO SUI SITI DEL COORDINAMENTO E RESO NOTO A MEZZO STAMPA PER TRASMETTERE IL DISSENSO DI MOLTI CITTADINI, CONTRO QUESTA SCELTA SCELLERATA DI UN INCENERITORE A TRENTO!!!
PARTECIPIAMO NUMEROSI, COMUNICANDO L'ADESIONE ENTRO SABATO 18/12/2010 (entro la mattinata del sabato, per permettere la comunicazione alla stampa).
martedì 14 dicembre 2010
A Domenico Scilipoti: lettera ad un onorevole.
caro saluto. Marco Ianes- Trento.
Marco Ianes - Trento
domenica 5 dicembre 2010
Inceneritore senza i dati:scelta impossibile da sostenere!
Comincio dalla non-scelta: non si può continuare a dire:”non vogliamo esportare i rifiuti” e poi, dopo la chiusura della Pasina di Rovereto, di fatto, realizzare che esportiamo TUTTO l’umido prodotto in provincia; peraltro anche prima, è bene sapere , si esportava moltissimo, poiché Rovereto non gestiva tutto, per ovvia capacità di ricezione limitata. È scandaloso e vergognoso che la nostra provincia, ricca di risorse e di capacità tecniche e intellettuali, non sia ancora riuscita ad elaborare un piano provinciale per la gestione dell’umido. Allora, prima di fare affermazioni demagogiche, è bene chiedersi cosa aspetta chi ci governa a mettere in piedi un piano sistematico e logico per la gestione, in loco, di tale componente rilevante dei rifiuti. Solo allora si potrà dare la giusta valenza alla frase sopra citata.
In merito alla gestione del residuo secco, vorrei definire alcuni punti, affinché venga fatta chiarezza, con il supporto di dati e fatti.
1. Impatto ambientale: manca uno studio reale e approfondito sull’impatto che un inceneritore potrebbe avere sulle colture; in particolare su meli e viti. Questa affermazione non è certo mia, bensì del noto agronomo prof. Mario Fregoni, ordinario di Viticoltura all’Università Cattolica di Piacenza e Presidente dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv); è stato presidente del Comitato Nazionale Vini Doc ed estensore della legge 164/92; mica uno qualsiasi, quindi. Egli stesso ha proposto, nel convegno tenutosi qualche settimana fa a Mezzolombardo, di avviare una ricerca in tal senso, in luoghi ove esistono inceneritori,prima di dare luogo alla realizzazione di quello trentino; forse sarebbe bene pensarci ,prima di fare danni irreversibili, sia alle colture che all’immagine del settore agricolo trentino.
2. Economicità : la realizzazione di un impianto di incenerimento ha costi spaventosi, mitigati in parte dalla produzione di energia elettrica che dovrebbe nascere; solamente per i certificati verdi riesce a dare introito necessario a giustificarne la realizzazione; certificati verdi che, solamente in Italia sono attribuiti anche per fonti “rinnovabili assimilate”, cioè per rifiuti; infatti, siamo in infrazione europea da diversi anni, ma tant’è, l’italica visione delle cose è sempre diversa dal resto dell’Europa, dove i certificati verdi sono attribuiti veramente a chi sfrutta le reali energie rinnovabili. Rimane il fatto che, l’inceneritore, per rendere deve bruciare; non è assolutamente vero, inoltre, che si prevede una modularità dell’ingresso dei rifiuti qualora la differenziata aumenti, come qualcuno continua a sostenere erroneamente; il bando di gara, infatti, prevede che, in tal caso, si possa permettere alla società che gestirà l’impianto, di acquisire i rifiuti simili a quelli urbani, ma provenienti dall’area industriale; tale possibilità è garantita per poter mantenere il livello di materiale da bruciare, al fine di garantire i rendimenti dell’impianto e, quindi, le entrate in soldoni al gestore. Doppia beffa per noi cittadini: spingiamo la differenziata, raggiungendo alti livelli e come veniamo premiati? Con l’immissione della stessa quantità di ceneri, sempre e comunque, poiché il quantitativo sarà sempre il medesimo!
3. Impatto sulla salute: nello stesso studio di fattibilità redatto dalla provincia, si legge che dovranno essere costantemente monitorati i dati ambientali, poiché non è “ben noto” cosa potrebbe riversarsi nell’aria! Questo è allucinante; non vi sono dati oggettivi sui quali ragionare, bensì si dice che si terrà controllato; ma se, poi, come già si sa per analisi note in altre parti del mondo, le emissioni saranno pericolose, cosa faremo? Spegneremo l’inceneritore? E chi rimborserà il gestore, che, giustamente, chiederà conto dei mancati guadagni? Sempre noi cittadini? Troppo superficiale l’analisi e priva di elementi e dati utili per soppesare veramente il problema; ma, soprattutto, veramente incredibile risulta la superficialità di chi ci governa che continua ad affermare che dobbiamo stare tranquilli, che non ci sono pericoli! Dove sono i dati che supportano questa tesi?
4. Aspetto etico: qui, ognuno può pensarla come vuole, però se ci si ferma bene a riflettere, non si può non notare che, nel Trentino dell’autonomia, delle risorse abbondanti, dei centri di ricerca invidiati da tutti, si è preferito adottare un sistema vecchio e rischioso per la salute, anziché investire in un metodo innovativo, tecnologicamente avanzato e che non genera pericoli per la cittadinanza. Non è assolutamente vero, come viene affermato da chi ha deciso di percorrere questa strada impervia, che il sistema alternativo proposto non è applicato altrove. È un dato oggettivo e facilmente verificabile in rete. Infatti si trovano sistemi di trattamento meccanico e biologico, anche per l’umido quindi, a Sidney, dove l’impianto è operativo dal 2004! Qui arrivano a trattare fino a 250.000 TON/anno; non è proprio un impiantino piccolino! Poi, la Germania stessa, additata spesso come ricca di inceneritori, ed è vero, sta comunque disinvestendo in tale tecnologia; si sta orientando verso la raccolta differenziata sempre più spinta, installando impianti di TMB. Quindi anche qui, basta fare un giretto in internet per reperire tali informazioni.
In sostanza, la cosa che traspare sempre più, è il fatto che l’inceneritore debba a tutti i costi essere costruito, anche e comunque se molti cittadini hanno portato alternative valide, già operative e ben sperimentate, meno costose e meno impattanti sul territorio e sull’ambiente. Ma perché, di fronte a tutto ciò, si continua a voler sostenere un bando di gara che preveda solo la possibilità di incenerire i rifiuti? Perché non fermarsi e predisporre un comitato tecnico-scientifico che elabori un nuovo bando aperto a tutte le tecnologie che il mercato offre? Non si può continuare a sostenere teorie a supporto della scelta effettuata, senza portare dati oggettivi e tecnicamente sostenibili; penso che tutti abbiano il diritto di sapere, non con frasi di circostanza e in politichese, che la scelta che si vuol fare è sostenibile. Ora come ora, abbiamo sentito solo chiacchiere tese ad imbonire il popolo; assicurazioni che tutto è regolare e che tutto sarà improntato alla massima sicurezza; ma i numeri a sostegno di ciò dove sono?
venerdì 3 dicembre 2010
Inceneritore: l'alternativa esiste. Ecco i dati e le proposte.
Sono intervenuti:Michelangelo Marchesi, assessore all'ambiente del comune di Trento, il sottoscritto e Francesca Raffaelli di Coordinamento Trentino Pulito.
L'assessore ha fatto un bilancio positivo della raccolta differenziata, pur con la segnalazione che deve essere migliorata. Poi, ha posto l'accento sulla scelta di costruire un inceneritore, per "chiudere" il cerchio dei rifiuti. Personalmente, ho confutato tale definizione, poiché è noto,dati alla mano e non per opinione, che un inceneritore non chiude il ciclo dei rifiuti, perché rimangono circa il 30% di residui, il 7% dei quali come scorie pericolose, da smaltire a discarica speciale. Ho proposto una valida alternativa, redatta dallo studio dell'ing. Cerani, e,poi, ho posto la seguente domanda: "Perché un bando di gara chiuso ad altre alternative e solo pro-incenerimento?", L'assessore ha risposto che:"...era l'unica alternativa possibile che il mercato potesse offrire"! Questo però, per dieci anni fa, ma non per ora! Ci sono validissime alternative, dimostrabili con i fatti e non con le chiacchiere. Alternative che tutelano la salute di tutti, riducono gli scarti residui al 6-8%, senza scorie pericolose, sono meno impattanti e incentivano la raccolta differenziata.
Certo che, ovviamente, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire! Se si continua a dire che le alternative non esistono, senza confrontarsi ad un tavolo tecnico per, poi, passare a rivedere decisioni che considerano solo tecnologie obsolete, è chiaro ed evidente che la politica dimostra di essere, ancora una volta, lontana anni luce dalla realtà e dallo sviluppo tecnologico, uno sviluppo che marcia a velocità supersonica, rispetto ai tempi e metodi di una politica stantìa e ferma a idee di oltre un ventennio fa! La Germania stessa sta dismettendo inceneritori costruiti 20 anni fa, perché con la differenziata spinta non servono più! Perchè non provare anche noi, una volta tanto, a copiare le cose in tempo reale e non 20 anni dopo, da un paese vicino? Non possiamo sempre ridurci a correre dietro a tecnologie nate decenni fa e passarle ancora per buone. Dobbiamo cambiare velocità e prendere in considerazione tecnologie moderne, non impattanti e più economiche. Con un po' di coraggio e di fiducia nelle reali possibilità della tecnica moderna.Chi vuole approfondire, al link sotto può scaricare lo studio dell'alternativa possibile all'inceneritore, con allegata una presentazione riassuntiva. Non sono chiacchiere vacue, ma proposte reali.
Pensiamo davvero, per un futuro migliore, non solo il nostro, ma anche quello dei nostri figli e nipoti, ad alternative possibili ed eco-sostenibili.
Ecco il link per il documento di sintesi del progetto alternativo:
http://marcoianes.net/doc/alternativa_inceneritore.pdf
Ecco il link per scaricare il progetto Cerani di alternativa:
http://www.marcoianes.net/area_download_4.html
domenica 28 novembre 2010
Tutti i numeri che svelano l’operazione finanziaria pubblico-privata “Inceneritore a Trento”

Conferenza stampa di Nimby trentino
Convento Padri Cappuccini
Piazza Cappuccini 1 – Trento
1° dicembre ore 16.00
Il ciclo dei rifiuti e degli affari
Tutti i numeri che svelano
l’operazione finanziaria pubblico-privata “Inceneritore a Trento”
Presentazione della prima parte
dello studio sugli intrecci
del progetto di Ischia Podetti
In edicola con Questotrentino da sabato 4 dicembre
Presentazione delle
iniziative dell’inverno per l’alternativa
▪ ▪ ▪
Serata informativa
Auditorium di Lavis
1° dicembre ore 20.30
Il ciclo dei rifiuti e degli affari
Tutti i numeri che svelano
l’operazione finanziaria pubblico-privata “Inceneritore a Trento”
Presentazione della prima parte
dello studio sugli intrecci
del progetto di Ischia Podetti
In edicola con Questotrentino da sabato 4 dicembre
Interverranno
Claudio Campedelli – Ambiente e Salute Bolzano
Vizi e privilegi della gestione dei rifiuti in Alto Adige
Simonetta Gabrielli e Sergio Rizzoli – Nimby trentino
L'inceneritore è nudo
sabato 27 novembre 2010
Dibattito pubblico a POVO - 2 DICEMBRE- ORE 20:30:"CICLO DEI RIFIUTI -BILANCI E PROSPETTIVE"
Si apre un dibattito sereno, ma franco, con l’assessore all’ambiente del comune di Trento, che si è reso disponibile ad un incontro pubblico.
In questa serata ognuno porterà i propri dati e le proprie proposte per la gestione dei rifiuti; parleremo ed ascolteremo.
Il coordinamento trentino pulito, con il sottoscritto e con Francesca Raffaelli(vicepresidente), cercherà di far capire il no tecnico all’inceneritore di Trento; cercheremo di far capire il progetto alternativo elaborato dallo studio Cerani di Milano; cercheremo anche di capire, noi stessi, perché tale progetto non è nemmeno stato preso in considerazione nel bando di gara.
Il nostro non è un NO a prescindere; è un NO per la salute, perché l’inceneritore è una spesa assurda e inutile; vi porteremo dati a supporto di questo studio.
A TUTTI CHIEDIAMO LA MASSIMA PARTECIPAZIONE E DIVULGAZIONE DEL PRESENTE MESSAGGIO, AL FINE DI ESSERE PRESENTI AL PRIMO, E FINORA UNICO, DIBATTITO PUBBLICO ALLA PRESENZA DI UN AMMINISTRATORE DEL COMUNE DI TRENTO.
Sarà presente, infatti, l'assessore all'ambiente di Trento, sig. Michelangelo Marchesi, che personalmente ringrazio per aver accettato di partecipare a questo dibattito pubblico, organizzato dalla sezione del PD di Povo, alla quale va il grande plauso per l’iniziativa.
Cordialmente, vi saluto.
Marco Ianes - Trento
TRENTO SALA CIRCOSCRIZIONE DI POVO – giovedì 2 dicembre 2010 - ORE 20:30
DIBATTITO PUBBLICO CON L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE DEL COMUNE DI TRENTO
E IL COORDINAMENTO TRENTINO PULITO
domenica 21 novembre 2010
Nuova biblioteca universitaria e ex carceri trentine: perché non ristrutturare?
A mio avviso, la scelta appare alquanto azzardata e poco realistica; non capisco perché, in una zona che rappresenta una porta d’ingresso nota e consolidata al centro storico, si sia pensato di realizzare un’opera simile. Esistono, a mio modesto parere, altre possibilità. Mi permetto di citarne una, come esempio: le attuali carceri di Trento, che saranno destinate alla demolizione. Si potrebbe effettuare una seria ristrutturazione edilizia, adeguare l’impiantistica e realizzare la biblioteca universitaria in questo sito. Si raggiungerebbero alcuni obiettivi importanti:
Forse varrebbe la pena di predisporre un piano di sviluppo omogeneo per la nostra città e non solo mirato alla singola opera; non è possibile ragionare in termini di utilità della singola opera, senza analizzare globalmente la realtà territoriale. È importante, a mio modesto parere, individuare necessità che sono indubbiamente importanti e non più rinviabili, come il caso della biblioteca, ma è altrettanto fondamentale ricercare sinergie e omogeneità nelle scelte logistiche, sfruttando il più possibile ciò che già esiste, investendo risorse per il recupero edilizio di strutture che potrebbero svolgere adeguatamente le funzioni necessarie. Mi sembra che, molto spesso, le decisioni vengano prese a compartimenti stagni, senza analizzare le varie possibilità che già esistono sul territorio. Mi sembra, anche, che difetti una corretta regia per uno sviluppo sostenibile della città e delle future costruzioni che dovranno sostenere la richiesta di servizi. Forse varrebbe la pena ragionare un po’ meglio su come investire certe risorse, visti i tempi bui che sono stati prospettati dai nostri governanti, sia in comune , che in provincia. Non trova molta coerenza,sempre a mio modesto parere, dichiarare che ci saranno sempre meno soldi e poi, come conseguenza, decidere di costruire nuove strutture che risultano poco giustificabili, soprattutto se ce ne sono altre che possono essere recuperate e convertite, con costi minori per la collettività, per raggiungere gli stessi obiettivi.
venerdì 19 novembre 2010
Ecco il documento dei medici per l'ambiente: inceneritore pericoloso per la salute
Ecco qui il documento dei medici per l'ambiente:
http://marcoianes.net/doc/Documento_medici_isde_tossicita_inceneritore.pdf
lunedì 15 novembre 2010
Appello del professor Fregoni contro l'inceneritore.
venerdì 12 novembre 2010
sabato 6 novembre 2010
Investire in energie rinnovabili: soluzione per le casse comunali.
Si rende, quindi altrettanto necessario e indispensabile, reperire liquidità in maniera diversa e innovativa; tale “nuova” linea è già stata applicata da molti comuni d’Italia, poiché i tagli in certe zone sono arrivati prima che da noi. Per produrre liquidità, si sa, è necessario investire e per fare ciò, è altrettanto necessario identificare i canali in cui riversare risorse per avere un ritorno economico, ma anche etico per la collettività, dato che parliamo di beni pubblici. Vengo al dunque. Mi è capitato di prestare consulenza per un piccolo comune (circa 6000 abitanti) della pianura padana, il quale ha deciso, in un solo anno, di investire capitali per dotare i palazzi pubblici di impianti fotovoltaici. Si tratta di impianti di piccola-media entità che hanno reso autosufficienti energeticamente le strutture: lo stadio comunale, il palazzo del municipio, le due scuole materne, due scuole elementari, un istituto omnicomprensivo di scuola secondaria, la piscina comunale e perfino i tetti del cimitero. L’operazione ha visto un impegno economico per il comune, con il supporto di una banca locale, tramite mutui agevolati che si auto finanziano con gli introiti del “conto energia”, praticamente a costo zero per le casse comunali. Il guadagno, fino all’estinzione dei mutui ,consiste nel risparmio della bolletta dell’energia elettrica; poi, dopo aver estinto il mutuo (circa 10 anni), rimangono altri 10 anni di introiti ulteriori per le casse comunali, quelli che prima servivano per pagare le rate del mutuo. Nel frattempo, nel ventennio, il comune in questione non paga più spese per energia elettrica, per i siti in questione. Conclusione: senza praticamente sborsare un soldo, il comune in questione ha garantito, nell’immediato, il risparmio dei costi energetici per le strutture sopra citate e, per il futuro, introiti nelle casse comunali a disposizione per spese correnti o per interventi a favore della collettività. Non è utopia, ma realtà! Non ci sono trucchi, bensì reali possibilità di creare gettito nelle casse del comune, sviluppando un settore che darebbe anche lustro alla città, sotto il profilo ambientale. Una sollecitazione in tal senso, è peraltro già avvenuta nei mesi scorsi, quando la consigliera comunale di Italia dei Valori, ha presentato un ordine del giorno con una proposta chiara di investimento per la città di Trento. Ora che le casse languono, che ne pensano i nostri amministratori di cominciare a programmare il futuro con metodologie moderne ed eco-sostenibili? Non conviene aspettare oltre, è necessario che anche Trento abbia il coraggio di fare scelte forti per aprire la porta a nuove prospettive di reperimento fondi. Certamente, qualcosa è stato fatto su alcuni palazzi cittadini, ma il tutto è stato lasciato troppo al caso, al singolo intervento e senza una programmazione di base che possa coinvolgere organicamente tutto il territorio cittadino. È necessaria una programmazione generale in tal senso, per raccogliere frutti molto interessanti che potrebbero garantire un polmone finanziario per il futuro delle casse cittadine. Molte amministrazioni del centro-sud Italia, che hanno meno risorse di noi, si stanno già attrezzando, ma noi, che aspettiamo?
mercoledì 3 novembre 2010
Il video della manifestazione del 30 ottobre: appuntamento a Mezzolombardo il 5 novembre!
Vi segnalo anche un appuntamento importante sul tema INCENERITORE :
VENERDI' 5 NOVEMBRE A MEZZOLOMBARDO - ORE 20:30
SALA CIVICA PRESSO IL MUNICIPIO.
Partecipare è importante, per capire! Non restate indifferenti.
Ecco il link per i dettagli del 5 novembre: http://www.ecceterra.org/images/articoli/nt/iniz.ve/3ntino.agri.ambiente.loc.na_05nov10.jpg
domenica 31 ottobre 2010
Trentino: laboratorio per nuove tecnologie per i rifiuti!
Interessante il discorso dell’assessore all’ambiente Orzes, del comune di Ponte delle Alpi, il comune più “riciclone” d’Italia. Egli sostiene di aver portato la raccolta differenziata oltre il 90%, quindi a cifre che rendono inutili le opere di realizzazione di un inceneritore. Perché noi trentini non possiamo riuscirci? Quali sono i reali problemi che impediscono la realizzazione di un piano rifiuti che porti a questi valori? I costi da sostenere? Non credo, perché i costi di un inceneritore sono di gran lunga maggiori!
Perché i nostri governanti si ostinano a percorrere una strada ormai obsoleta, abbandonata da molti paesi industrializzati? Gli Stati Uniti stanno abbandonando la strada dell’incenerimento dei rifiuti, per riciclare e riconvertire gli stessi; tutti gli altri paesi europei stanno rivedendo la loro politica dei rifiuti, convergendo su soluzioni alternative all’incenerimento. Il fatto che, qualcuno dei nostri politici dica che in Francia, in Svizzera, in Germania, ci sono molti inceneritori, non può essere giustificativo di una scelta sbagliata; infatti, questi impianti sono stati costruiti oltre venti anni fa e, ora, la politica di quei Paesi, si sta orientando verso tecnologie innovative e meno impattanti. Quindi, a mio avviso, è errato prendere ad esempio realtà che sono superate, che non trovano più fondamento, date le nuove tecnologie possibili. Perché il Trentino, ricco economicamente, pieno di risorse tecnologiche, di centri di ricerca all’avanguardia, non riesce a proporre una nuova linea guida della gestione dei rifiuti e, invece, si appiattisce su metodi ormai superati, dando l’immagine stantìa di un modus operandi ormai non più eco-sostenibile? Perché, quando parte della popolazione manifesta contro una scelta politica giudicata miope, qualcuno, in maniera arrogante e provocatoria, deve denigrare tale presa di posizione definendo che :”…i trattori inquinano più di un inceneritore”? Ma non scherziamo, per favore! Gli inceneritori portano inquinamento costante e pericoloso, sono anti economici e non risolvono i problemi dei rifiuti. Ai nostri politici abbiamo il diritto di chiedere spiegazioni su queste scelte forti; e non si può rispondere in maniera arrogante. Si dovrebbe, invece, a mio modesto parere, rispondere argomentando con dati scientifici le proprie scelte. Per esempio, perché i titolari di questa scelta pro-incenerimento, hanno sempre disertato le pubbliche assemblee, dove si potrebbero confrontare teorie diverse? Tanti inviti sono stati fatti, tutti caduti nel vuoto; sempre sedie vuote, ma dai giornali sempre risposte ferme e decise su una scelta poco condivisa e per nulla condivisibile, viste le chiare e nette alternative all’incenerimento, che oggi sono di fatto possibili. Ribadisco il fatto che molti paesi industrializzati stanno orientando risorse in ambiti diversi dall’incenerimento, favorendo la differenziata, spingendo per tecnologie eco-sostenibili e anche più accettabili sul fronte economico.
Il nostro Trentino potrebbe essere un esempio di autonomia che spinge verso alternative di ricerca e di innovazione; invece rischiamo di conformarci a scelte standardizzate e sponsorizzate da un governo centrale, per nulla sostenute anche dal resto degli italiani. Rischiamo di perdere una grandissima occasione per dimostrare la nostra eccellenza, sia come grande centro di laboratorio innovativo tecnologico, sia come visibilità per una nuova metodologia politica, al servizio reale dei cittadini, che chiedono trasparenza nei dati, nelle scelte , soprattutto, nella condivisione di tali scelte che sono fortemente impattanti per tutti.
venerdì 29 ottobre 2010
Inceneritore: alcune riflessioni.
Scusate, cominciamo a dare i nomi giusti: il termine tecnico è inceneritore! Non esiste il termine termovalorizzatore! Vi è addirittura una diffida da parte della comunità europea, all’ Italia, nel dare definizioni fuorvianti, come appunto quella di “termovalorizzatore”. “Chiamiamo le cose con il loro nome, sarà tutto più facile!” (Oscar Wilde).Dunque, perché no all’inceneritore? Per alcuni motivi che qui di seguito, con estrema semplicità, elenco:
1. Le polveri emesse sono dannosissime alla salute: questo non è opinabile, ma è provato; le polveri emesse da un inceneritore sono talmente piccole da non poter essere fermate da nessun filtro al mondo e chiunque dica il contrario, racconta una bugia; inoltre, da studi medici realizzati dai dott. Montanari e Gatti, molto noti nella comunità scientifica, si scopre il legame diretto tra le polveri microscopiche e il tumore. Tutto ciò è documentato e può essere facilmente reperito in internet. Ai due medici citati, nel passato, hanno provato a togliere gli strumenti per proseguire le ricerche, con le quali avevano provato che molti prodotti alimentari di marche notissime erano inquinati, a causa delle coltivazioni che giacevano vicino a fonti d’inquinamento, tra le quali anche gli inceneritori. Anche tutta questa documentazione è facilmente reperibile in internet; per riavere gli strumenti i medici hanno attivato una sottoscrizione e ora stanno nuovamente facendo ricerca indipendente, con la quale hanno tra l’altro confermato che le micro polveri sono tra le peggiori fonti di incremento del cancro e questo è diventato un dato consolidato e riconosciuto a livello mondiale, anche da altri ricercatori.
2. L’inceneritore o termovalorizzatore che dir si voglia, è anti-economico; anche questo non è opinabile. Esistono calcoli consolidati che provano che la produzione di energia dalla combustione dei rifiuti non è così vantaggiosa come sembra; infatti, molto spesso, serve più energia a bruciare i rifiuti ed a stoccare i residui in maniera sicura, che non quella che si ricava dalla combustione stessa; dunque il saldo molto spesso è negativo! Certo che per calcolare il bilancio energetico bisogna mettere sulla bilancia tutto, senza trucchi o sottrazioni varie; per esempio bisogna anche computare l’energia spesa per creare il bene che poi diventerà rifiuto, ma in molti calcoli prodotti a sostegno di tesi pro-inceneritori, questi capitoli di spesa non si trovano! Molto meglio, economicamente e per l’ambiente, investire in energie rinnovabili; ma questo lo abbiamo già detto più volte e su questo tema stiamo cercando di sensibilizzare sempre più chi ci governa, anche se non si capisce perché ciò che farebbe piacere a tutti dal punto di vista etico e dal punto di vista del vantaggio economico e ambientale, sembra non trovare spazio degno in una programmazione di ampio respiro politico!
3. Non è assolutamente vero che le discariche saranno eliminate! I residui delle combustioni devono essere stoccati e lo saranno in rapporto 1:3; che significa? Per ogni tre tonnellate di rifiuti bruciati, ne abbiamo una di residuo; con l’aggravante che diventa un rifiuto nocivo, quindi va depositato in una discarica speciale, con ovvi incrementi di pericoli d’inquinamento dei terreni dove sorgerà il nuovo sito di stoccaggio di tali residui (altro punto a sfavore della rendita economica e della gestione ambientale!); quindi il famoso “cerchio dei rifiuti” non è assolutamente chiuso, bensì resta ben aperto con un residuo molto pericoloso.
La nostra città è stata definita, nel passato, tra le più attive per l’ambiente; allora mi chiedo perché non si possa arrivare ad analizzare in maniera molto più approfondita questo tema scottante, che potrebbe compromettere seriamente la salute di tutti i cittadini e alterare l’ambiente in cui viviamo. Questa analisi dovrebbe essere fatta da un pool di esperti veri; da una commissione composta da medici titolati, da tecnici del settore energia, da specialisti meteorologi che determinino l’influenza dei venti sullo spostamento delle polveri; tutto ciò che elaborano dovrebbe essere reso di pubblico dominio, perché non è pensabile che la salute di tutti sia gestione di pochi eletti!Perché tanta fretta, poi, se vi è l’ipotesi che magari fra dieci anni l’inceneritore potrebbe anche non servire più? Rimango fortemente perplesso: spendiamo un mare di soldi per i progetti e per la realizzazione, ci vogliono 7-8 anni per farlo e magari fra un decennio scopriamo che non serve più, perché abbiamo raggiunto una percentuale alta di raccolta differenziata? Non capisco quale sia la strategia che porta a queste scelte; non capisco perché ci sia questa corsa estrema al dover chiudere la partita, senza chiarire, senza approfondire, senza informare compiutamente tutti i cittadini in merito ad un’opera di così grande impatto ambientale e sociale, che va al di là degli schieramenti politici e che non può assolutamente essere chiusa in maniera approssimativa. Non capisco perché si è voluto a tutti i costi chiudere il bando di gara a qualsiasi alternativa all’incenerimento; si poteva mettere in gara più tecnologie e poi decidere, con piena libertà e conoscenza reale e provata di tutto ciò che la tecnica moderna ci può proporre. Questo sarebbe stato un grande gesto di politica innovativa e aperta al confronto con la tecnica moderna, ma soprattutto, avrebbe potuto giustificare qualsiasi scelta, perché sarebbe stata messa a confronto con le possibilità reali di un'alternativa all'incenerimento, prassi che sta via via per essere abbandonata dai più grandi paesi industrializzati: U.S.A. docet!
Marco Ianes - Trento
MANIFESTAZIONE CONTRO INCENERITORE SABATO 30 OTTOBRE 2010

lunedì 25 ottobre 2010
Comunità di valle: vince l'assenteismo e non certo i cittadini.
Comunità Elezioni odierne Elezioni comunali 05 2010
Valle di Fiemme 46,94% 73,37%
Primiero 49,75% 72,30%
Valsugana-Tesino 50,17% 74,61%
Alta Valsugana 40,47% 71,61%
Valle di Cembra 55,17% 79,52%
Valle di Non 53,58% 78,25%
Valle di Sole 61,20% 78,80%
Val Giudicarie 50,06% 76,85%
Alto Garda - Ledro 31,86% 74,27%
Vallagarina 37,95% 75,39%
Altipiani Cimbri 48,43% 67,20%
Rotaliana-Konigsberg 42,29% 74,95%
Altopiano Paganella 48,33% 81,89%
Valle dei Laghi 56,61% 81,40%
MEDIA GEN. 48,06% 75,74%
giovedì 21 ottobre 2010
Inceneritore: manifestazione a Trento il 30 ottobre!
Ieri, mercoledì 20 ottobre, a Besenello, abbiamo portato in discussione pubblica alcuni argomenti, a sostegno della teoria della pericolosità di un impianto di incenerimento e pure della sua inutilità tecnica, come macchina adibita a produrre energia elettrica.
Come qualche giorno fa a Roverè della Luna e ancora prima a Riva del Garda, il Coordinamento Trentino Pulito ha organizzato la serata, che ha visto la partecipazione della cittadinanza della zona, accompagnata dalla gradita presenza di alcuni esponenti della giunta stessa del paese di Besenello, sindaco in primis. L’intento è sempre quello di favorire lo sviluppo di una mentalità diversa da quella che sostiene la teoria dell’incenerire i rifiuti a tutti i costi., senza considerare alternative che,invece, realmente esistono.
Continueremo a portare in giro per il Trentino l'idea di un'alternativa possibile e molto più conveniente per la collettività; ovunque ci saranno persone disposte ad ascoltare anche la verità e quindi non disponibili a prendere come oro colato ciò che la nostra classe politica dirigente ci vuole propinare, noi ci saremo per presentare questa reale possibilità che i nostri governanti non si degnano nemmeno di prendere in considerazione!
È chiaro ed evidente che il tema inceneritore è stato accantonato perché dovrà essere digerito e accettato dalla gente; ma non tutti, per fortuna, rimangono in silenzio e il tema, finché l’inceneritore non sarà realmente costruito, sarà portato in evidenza il più possibile, anche grazie all'attivismo di liberi cittadini e di associazioni indipendenti.
Non restiamo con le mani in mano, non dormiamo e non lasciamo decidere ad altri sulla nostra salute. Un inceneritore a Trento non serve, ma soprattutto è dannoso alla nostra salute e pure anti economico. Continuano a dirci che è l’unica soluzione possibile, ma non è affatto vero! Un’altra alternativa è possibile, basta solo analizzare bene le proposte.
Segnalo a tutti che il 30 ottobre, ci sarà una manifestazione promossa dal Coordinamento Trentino Pulito, che vedrà coinvolti molti agricoltori della piana Rotaliana, i quali interverranno con una “tratto rata” partendo da piazzale San Severino fino a giungere sotto gli uffici della Provincia. Alla manifestazione parteciperanno, come relatori, la signora Poli, amministratrice del centro Vedelago (soluzione alternativa all’inceneritore) e l’assessore all’ambiente del comune di Ponte delle Alpi, municipalità che ha avviato un percorso virtuoso dei rifiuti, riciclandoli proprio a Vedelago.
Per i dettagli della manifestazione vi rimando al seguente link:
http://www.trentinopulito.org/
domenica 17 ottobre 2010
SLOI: area degradata in una bellissima mostra fotografica

domenica 10 ottobre 2010
LEGA:paladina di giustizia? Quante falsità e incoerenze!
domenica 26 settembre 2010
Inceneritore a Trento: noi continuiamo a dire NO!

Alla serata, organizzata dal Coordinamento Trentino Pulito, in collaborazione con le sedi periferiche di IDV di Riva del Garda e Arco,hanno partecipato i seguenti relatori, che hanno provveduto a sviluppare gli argomenti a sostegno del no:
- Marco Ianes: analisi tecnica e bilancio energetico di un inceneritore; macchina con il rendimento più basso in assoluto per produrre energia elettrica o per teleriscaldamento.
- Simonetta Gabrielli (Nimby Trentino): presentazione di alternative all’inceneritore; differenziata spinta e piattaforma di recupero dei materiali a secco (esempio:Vedelago).
- Dott. Renato Cappelletti (associazione medici per l’ambiente):danni derivati dalle emissioni degli inceneritori; incremento dei tumori e delle malattie (con documenti a prova delle tesi sostenute).
Discreta la presenza del pubblico rivano, che ovviamente non aveva ricevuto informazione dalla stampa (i giornali L’Adige e Trentino non hanno nemmeno pubblicato l’annuncio); i giornali ben si sono guardati dal pubblicare i vari comunicati stampa, emessi per tempo dagli organizzatori; assente, di conseguenza, la stampa stessa, che ha snobbato l'evento! Poi si dice che i trentini accettano supinamente ciò che gli viene propinato; se però la stampa non da spazio alle voci che si levano per dissentire da scelte politiche assurde, non possiamo parlare certo di stampa libera e plurale!
È chiaro ed evidente che il tema inceneritore è stato accantonato perché dovrà essere digerito e accettato dalla gente;questo, ormai, appare evidente, soprattutto con il torpore della stampa sul tema; ma non tutti, per fortuna, rimangono in silenzio e l'argomento, finché l’inceneritore non sarà realmente costruito, sarà portato in evidenza il più possibile anche nelle circoscrizioni di Trento, nei prossimi mesi, grazie all’attivismo di liberi cittadini e di associazioni indipendenti.
Personalmente, ho confermato la mia totale disponibilità al coordinamento trentino pulito e all’associazione Nimby, per quanto riguarda il mio impegno a presenziare ad incontri pubblici, per dare il mio modesto contributo sull’analisi energetica che, nel link qui sotto, potrete anche voi analizzare e visionare.
Inoltre, nel secondo link sotto indicato, riporto alcune definizioni tecniche relative alla procedura di incenerimento, tratte dal sito http://www.educambiente.tv/.
Non restiamo con le mani in mano, non dormiamo e non lasciamo decidere ad altri sulla nostra salute. Un inceneritore a Trento non serve, ma soprattutto è dannoso alla nostra salute e pure anti economico. Continuano a dirci che è l’unica soluzione possibile, ma non è affatto vero! Un’altra alternativa è possibile, basta solo analizzare bene le proposte.
Altre iniziative verranno promosse nelle prossime settimane, con il coinvolgimento di associazioni, di cooperazioni di agricoltori che non condividono la scelta politica di fare un inceneritore.
Alziamo la voce, prima che sia troppo tardi!
LINK ALLA DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO DI UN INCENERITORE: