Una proposta diversa, ma la politica degli affari (fatti male) non ascolta!
Lavoro,ambiente,economia,politica,Trentino,autonomia,sviluppo sostenibile,ecologia,energia,scuola e formazione,sport.
"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)
venerdì 20 dicembre 2013
lunedì 16 dicembre 2013
NOT: escluse IMPREGILO e CMB, commissione da rinominare.
Nuovo ospedale di Trento: il TAR di Trento esclude IMPREGILO e CMB
(prima e terza), indica la costituzione di una nuova commissione, poiché
quella insediata non era idonea a valutare ( la presenza in commissione
di un tecnico ex Impregilo?); la nuova commissione valuterà solo le
altre due offerte rimanenti. Complimenti a chi ha organizzato tutto ciò,
politici e dirigenti che non sono stati capaci di fare le cose con i
crismi giusti! Intanto i tempi si dilatano e costi aumenteranno. Avanti
con metodi pressapochisti, avanti con politici con "elevate" competenze a
dirigere la baracca trentina!!!
Dal sito de L'ADIGE: http://www.ladige.it/articoli/2013/12/16/nuovo-santa-chiara-tar-boccia-maxiappalto
Marco Ianes
Dal sito de L'ADIGE: http://www.ladige.it/articoli/2013/12/16/nuovo-santa-chiara-tar-boccia-maxiappalto
Marco Ianes
domenica 15 dicembre 2013
Ancora incenerire? No, grazie, ci sono altre strade!
Lettera al direttore dell'ADIGE, che auspica l'incenerimento dei rifiuti trentini a Bolzano, sostenendola come strada percorribile. (LEGGERE L'ADIGE di oggi, domenica 15/12/2013).
Caro direttore, ho letto il suo articolo sul giornale di oggi, in merito al trattamento dei rifiuti.
La soluzione sarebbe realizzabile, senza incenerire e rivalutando il reimpiego dell’area Whirlpool, insediando uno stabilimento di trattamento meccanico a freddo.
È una soluzione già attiva presso la “piccola città” di San Francisco, in California.
È una soluzione che, più volte, abbiamo tentato di proporre ma che, né nella stampa, né in questa mediocre politica provinciale, sembra trovare interesse; d’altronde, le ho inviato diversi scritti in merito, ma li ha sempre ritenuti impubblicabili, o perché troppo lunghi o, forse, visto il suo scritto di oggi, perché in contrasto con sua visione.
E allora, continuiamo ad inquinare, a immettere in aria sostanze che danneggiano colture, che compromettono la salute di tutti noi cittadini, non solo di chi è contrario all’incenerimento, ma pure dei giornalisti , dei politici che si ostinano a perseguire percorsi non più sostenibili. L’inceneritore di Bolzano è stato un grave errore tecnico e politico, vogliamo continuare a sostenere tale errore? Oppure possiamo cominciare a parlare di vero sviluppo economico sostenibile, recuperando le materie che compongono il residuo indifferenziato, facendo “cassa”, rivendendo tali materie ad un circuito affamato di materie prime a costo più contenuto? Le possibilità ci sono, basterebbe volerle attuare; ora abbiamo anche il sito logisticamente ben situato, abbiamo la forza economica di poter essere paese all’avanguardia.
Ma se non attuiamo le novità tecnologiche, relativamente nuove, poiché già testate in altre città molto più grandi, almeno smettiamola di gongolarci in falso ideologico di terra all’avanguardia.
Manchiamo di cultura tecnica reale, di capacità politica di intraprendere nuovi percorsi sostenibili e, mi scusi, anche di spazi di dibattito sui giornali, poiché chi scrive qualcosa di diverso non trova sempre spazio.
So già che non pubblicherà questa mia, poiché in netto dissenso con la sua visione, so già che non interpellerà mai alcuno di noi, che crede in strade diverse, percorse con successo da altre realtà.
Ma, almeno, il mio dissenso da queste scelte obsolete, visto che vivo di tecnologia da quasi 30 anni e fornisco consulenze a privati, con discreto successo, lo dovevo manifestare.
Nuove vie sono percorribili, aprirebbero possibilità di nuove occupazioni, sia dirette che per l’indotto; inoltre, permetterebbero di chiudere il cerchio dei rifiuti in maniera non impattante, salvaguardando salute e colture, nonché l’immagine di un Trentino turistico che tutela l’ambiente per davvero.
Cordialmente, saluto.
Marco Ianes
Caro direttore, ho letto il suo articolo sul giornale di oggi, in merito al trattamento dei rifiuti.
La soluzione sarebbe realizzabile, senza incenerire e rivalutando il reimpiego dell’area Whirlpool, insediando uno stabilimento di trattamento meccanico a freddo.
È una soluzione già attiva presso la “piccola città” di San Francisco, in California.
È una soluzione che, più volte, abbiamo tentato di proporre ma che, né nella stampa, né in questa mediocre politica provinciale, sembra trovare interesse; d’altronde, le ho inviato diversi scritti in merito, ma li ha sempre ritenuti impubblicabili, o perché troppo lunghi o, forse, visto il suo scritto di oggi, perché in contrasto con sua visione.
E allora, continuiamo ad inquinare, a immettere in aria sostanze che danneggiano colture, che compromettono la salute di tutti noi cittadini, non solo di chi è contrario all’incenerimento, ma pure dei giornalisti , dei politici che si ostinano a perseguire percorsi non più sostenibili. L’inceneritore di Bolzano è stato un grave errore tecnico e politico, vogliamo continuare a sostenere tale errore? Oppure possiamo cominciare a parlare di vero sviluppo economico sostenibile, recuperando le materie che compongono il residuo indifferenziato, facendo “cassa”, rivendendo tali materie ad un circuito affamato di materie prime a costo più contenuto? Le possibilità ci sono, basterebbe volerle attuare; ora abbiamo anche il sito logisticamente ben situato, abbiamo la forza economica di poter essere paese all’avanguardia.
Ma se non attuiamo le novità tecnologiche, relativamente nuove, poiché già testate in altre città molto più grandi, almeno smettiamola di gongolarci in falso ideologico di terra all’avanguardia.
Manchiamo di cultura tecnica reale, di capacità politica di intraprendere nuovi percorsi sostenibili e, mi scusi, anche di spazi di dibattito sui giornali, poiché chi scrive qualcosa di diverso non trova sempre spazio.
So già che non pubblicherà questa mia, poiché in netto dissenso con la sua visione, so già che non interpellerà mai alcuno di noi, che crede in strade diverse, percorse con successo da altre realtà.
Ma, almeno, il mio dissenso da queste scelte obsolete, visto che vivo di tecnologia da quasi 30 anni e fornisco consulenze a privati, con discreto successo, lo dovevo manifestare.
Nuove vie sono percorribili, aprirebbero possibilità di nuove occupazioni, sia dirette che per l’indotto; inoltre, permetterebbero di chiudere il cerchio dei rifiuti in maniera non impattante, salvaguardando salute e colture, nonché l’immagine di un Trentino turistico che tutela l’ambiente per davvero.
Cordialmente, saluto.
Marco Ianes
giovedì 21 novembre 2013
La gestione delle risorse e non dei rifiuti. Una visione di prospettiva sostenibile.
La gestione delle risorse e non dei rifiuti.Una visione di prospettiva sostenibile.
È possibile cambiare punto di vista e valutare ciò che
scartiamo dai nostri usi quotidiani (rifiuti) come risorse da reimpiegare?
Attorno a questa domanda ruota una visione diversa della gestione del problema
dei rifiuti in Italia e anche in Trentino. Se siamo una terra all'avanguardia,
e per molti aspetti lo siamo davvero, abbiamo l’obbligo di cercare soluzioni
all'avanguardia, il meno impattanti possibile sull'ambiente che, tutti,
indistintamente dall'appartenenza politica, diciamo di voler preservare e
tutelare.
Dunque, il Trentino ha la possibilità di avviare un percorso
virtuoso, innovativo e eco-sostenibile, grazie alla scelta politica di
accantonare il percorso di incenerimento del residuo della raccolta differenziata,
che ha già valori percentuali, in media, molto interessanti.
Il percorso deve essere avviato politicamente, aprendo il
dibattito per un periodo ben delimitato, di qualche mese, coinvolgendo
associazioni ambientaliste, esperti di settore, politica provinciale e
cittadinanza; nel dibattito è necessario raccogliere tutte le informazioni e le
proposte possibili ed immaginabili per regolamentare il ciclo di gestione delle
risorse-rifiuti. Trascorso tale periodo, il decisore politico potrà avere un panorama
chiaro sulle strade possibili da percorrere, ma soprattutto avrà condiviso un
percorso virtuoso con la cittadinanza, dando voce a tutti gli attori in campo. È chiaro che la
politica deve decidere le linee guida di riferimento, ma tali linee guida devono
avere un fondamento tecnico solido, che raccolgano la necessità di chiudere il
“cerchio dei rifiuti” , rispettando le specificità e le vocazioni
agro-turistiche del Trentino, magari sfruttando anche siti già esistenti, da
convertire a nuovi insediamenti industriali da dedicare a questo settore.
Il ciclo produttivo di recupero dei materiali è un business
in espansione, sfruttato sapientemente in molte realtà già consolidate, come ad
esempio San Francisco, che non è proprio una piccola cittadina; può rappresentare
un modo di fare green economy rispettoso dell’ambiente e proficuo sia per i
privati da coinvolgere, sia per i cittadini. Però, rimane sempre più necessario
creare consenso sulle decisioni politiche che determineranno benefici o impatti
sul sistema economico, ambientale e sociale collettivo; da qui parte la
necessità di cambiare approccio e investire sul concetto di democrazia
partecipata, analizzando le proposte che provengono dalla base, senza voler
continuare a perseguire metodi che hanno portato, nel recente passato, a
scontri poco costruttivi. Il primo passo potrebbe essere, quindi, aprire un
tavolo di dibattito per contribuire ad elaborare il futuro piano provinciale,
senza calarlo dall'alto come è stato fatto nel passato, causando non pochi
scontri e la nascita, inevitabile, di comitati di cittadini che hanno dovuto
fare politica in maniera apartitica, per orientare diversamente i percorsi.
Il seguito della proposta, entrando nel dettaglio, potrebbe
inserirsi nel dibattito sulla conversione industriale che riguarda il sito
Whirlpool e provando a proporre alcuni
ragionamenti di sviluppo sostenibile. Abbiamo una struttura che sarà messa a
disposizione per attività industriali future e sarebbe auspicabile che tali
attività potessero essere inquadrate in un ambito di sostenibilità ambientale
d’avanguardia. Accostando a tale problema quello della “chiusura del cerchio
dei rifiuti” , nasce la proposta di realizzazione di un impianto industriale di
trattamento meccanico del residuo indifferenziato. Il luogo ben si presterebbe
per locazione, dato che è vicino alla tangenziale e pure all'autostrada,
evitando così la costruzione di un ponte sull'Adige che sarebbe previsto per
l’insediamento a Ischia Podetti e evitando, inoltre, un ulteriore costruzione
di un ulteriore “scatolone” in cemento in quella zona. Nel sito Whirlpool,
inoltre, vi è già una notevole
disponibilità di energia elettrica prelevabile, data la fornitura in media
tensione già presente per l’uso in corso, cosa invece non esistente a Ischia
Podetti , quindi anche su questo punto si eviterebbero ulteriori spese di
costruzione di nuove linee e cabine elettriche per poter far funzionare lo
stabilimento stesso. Rimane da progettare il percorso di conversione e
adattamento delle strutture e calibrare il sistema, magari analizzando
soluzioni che prevedano il recupero delle materie e non la gestione dei
rifiuti, sulla traccia del famoso “progetto Cerani” che, già un paio di anni
fa, grazie all'interessamento dei comuni della piana Rotaliana e spinto dalle
associazioni ambientaliste come Coordinamento Trentino Pulito e Nimby Trentino,
era stato proposto in alternativa all'inceneritore. Ora i tempi sono maturi per
riprendere in mano una gestione,all'avanguardia, della partita rifiuti, non vi
sono più scontri su posizioni in antitesi tra loro e, la struttura Whirlpool,
potrebbe rappresentare un punto di partenza per una conversione industriale
tesa al rispetto ambientale. Se la politica vuole provare ad innovare per credere
in un futuro migliore è necessario lavorare con approcci diversi per trovare
soluzioni che mettano in campo modelli economici diversi da quelli sostenuti
finora. Da qui dovremmo partire per lanciare un programma di innovazione, di
speranza e di progresso; un programma dove l’antico pensiero ambientalista, che
molti associavano a freno fastidioso per uno sviluppo basato sulla perenne
crescita, diventa ora probabilmente l’unico percorso realmente perseguibile,
per uscire da una crisi globale e irreversibile, di sistema e strutturale, che
certo non sta risparmiando nemmeno il nostro Trentino; dobbiamo inserire
progettualità innovativa, mirata a percorsi virtuosi strettamente legati ai
concetti della blue e della green economy, che il Trentino, terra
all'avanguardia in fatto di ricerca e sviluppo, ha l’obbligo di percorrere, per
il proprio futuro e per dare anche un impulso esemplare alla nazione; siamo
sempre stati indicati come artefici di progresso e innovazione e, ora,possiamo
diventare sempre più un punto di
riferimento per tutto il Paese e per l’Europa; siamo obbligati a farlo, per un
Trentino migliore, autonomo ed europeo,che sappia far crescere la condivisione
politica nelle grandi decisioni, aprendo ad un modello di democrazia
partecipata e partecipativa reale e non solo virtuale.
Marco Ianes- co portavoce Verdi Europei
Consulente
tecnico ambientale e del settore energia , progettista di processi industriali
e docente di impianti elettrici e elettrotecnica.
lunedì 18 novembre 2013
Giunta "nuova", vecchi sistemi. Si parla ancora di rifiuti e non di risorse.
E ci
risiamo.
Appena
insediato, l'assessore Gilmozzi parla di gestione dei rifiuti.
Mandiamoli
a Bolzano,anzi no, mandiamoli in Veneto o in Lombardia che ce li chiedono. Anzi
no, al posto dell'inceneritore costruiamo uno stabilimento ad Ischia Podetti
per fare CSS ( combustibile solido secondario), il quale, ricordo, altro non è
che un derivato dei rifiuti e serve da far bruciare nei cementifici,proprio al
pari di come avviene con un inceneritore. Così i cementifici ( Sarche?)
bruceranno rifiuti (CSS) in forma privata e molto meno appariscente, leggi
magari meno controllata! Il quarto piano rifiuti sarà emesso entro gennaio,
dice il "nuovo" assessore. Ma bene, nuovamente senza interpellare
associazioni ambientaliste, ma calandolo dall'alto, come è sempre stato fatto.
E le alternative proposte anche in campagna elettorale? Un esempio era la riqualificazione
del sito Whirlpool, senza andare a costruire nuovi complessi industriali; in
quel sito si sarebbe potuto realizzare uno stabilimento industriale che
recuperasse le materie dell'indifferenziato, per poi venderle sul mercato e
usare i soldi per abbassare la tariffa rifiuti dei contribuenti. Senza
combustioni, senza nuovi faraonici stabilimenti da costruire ad Ischia Podetti,
senza produzioni di CSS, che restano sempre rifiuti da bruciare. Avevamo
proposto un metodo diverso, un approccio condiviso al sistema gestione rifiuti,
coinvolgendo associazioni ambientaliste nel redigere il nuovo piano
provinciale.A parole tutti d'accordo sull'avviare percorsi virtuosi, ma ora,
passata la festa (elezioni), gabbato lo santo ( elettori creduloni che hanno ritenuto
di bocciare la proposta politica dei Verdi, ritenuti inutili per la politica
locale ambientale e di salvaguardia del territorio).
A
questa politica vecchia, diciamo di no! Saremo pronti a contrastarla con
ogni mezzo politico possibile. Sarà dura, sarà difficile, vista l'esclusione
dal consiglio provinciale, ma saremo presenti per dare battaglia contro queste
politiche di gestione dei rifiuti che appartengono al passato, sia come scelte
tecniche, sia come metodi di approccio escludenti il dialogo.
Se i
Verdi sono rimasti fuori dal consiglio, non sono però rimasti fuori dalla
politica. Abbiamo le mani più libere, ora che ci hanno pure scaricato,
denigrando totalmente la nostra proposta.E, quindi, possiamo dare voce con
forza al nostro chiaro e netto NO a queste politiche obsolete e
insostenibili,in tema di gestione della partita rifiuti. Si continuano a
perpetrare errori macroscopici in tema di gestione ambientale e dei rifiuti. E
i Trentini non hanno valutato che la nostra presenza in consiglio provinciale
avrebbe potuto guidare nuove vie e nuovi approcci. Proveremo a farlo da fuori,
coinvolgendo le persone e le associazioni. Questa volta, però, con toni molto
meno soft, e con approcci più diretti e immediati. In maniera chiara ed
inequivocabile, non sosterremo scelte di questo tipo che riteniamo vecchie,
superate e non all'altezza di un Trentino che vuole apparire baluardo della
tutela ambientale sui media, salvo percorrere strade insostenibili nella
realtà. Se vogliamo essere un punto di riferimento per la nazione e per
l'Europa, stiamo davvero partendo con il piede sbagliato e,forse, anche
con le persone sbagliate preposte a tutelare ambiente e territorio.
Marco Ianes
lunedì 28 ottobre 2013
Un progetto di governo privo di rappresentatività ecocivica e di tutela ambientale; prendiamo atto.
Si è conclusa l'avventura elettorale e il centro sinistra autonomista si appresta a prendere, a pieno titolo, possesso del governo provinciale.
Dai numeri, però , traspare nettamente che il nostro progetto eco-civico, non ha riscosso il successo sperato; forse non siamo stati abbastanza convincenti, forse gli argomenti messi in campo non interessano, forse la stampa non ci ha dato spazio a sufficienza. Mi rimane l'amarezza di aver proposto contenuti ritenuti validi da moltissimi interlocutori, anche di altri partiti, ma tali argomenti non si riesce a tradurli in consensi. Molte persone mi hanno detto che le idee sono buone e condivisibili, ma poi...il consenso non si vede.
Prendo atto.
Qui finisce questa avventura, per ora. Bene il centro sinistra autonomista, molto meno noi ecocivici e verdi europei; mancherà una voce ecologista vera nel parlamento provinciale. Speriamo di non doverci pentire di questa scelta, speriamo che chi governerà potrà considerare il rispetto per l'ambiente al pari di altre tematiche. Valsugana, VAldastico, gestione dei rifiuti? Poco importa per i cittadini, evidentemente. Noi stiamo a guardare, senza rappresentanza politica. Almeno per ora.
Riprenderò le mie attività, com serenità e tranquillità. Io ci ho provato, ci ho messo la faccia e i contenuti. Evidentemente, non sono stato convincente.
Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto.
Un caloroso saluto; io stacco per un po'...
Marco Ianes
martedì 22 ottobre 2013
Cambiamenti climatici e cambiamenti politici.
In questi giorni è stato reso noto il rapporto dell’IPCC, organismo internazionale - Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico). Ebbene, è un dato consolidato che, i cambiamenti climatici a cui assistiamo sempre più, sono determinati dall’attività antropica, cioè dell’uomo. Il modello di sviluppo che abbiamo perseguito finora e che molte forze politiche vorrebbero continuare a sostenere, non garantisce più equilibrio al nostro eco-sistema; tali cambiamenti climatici alterano la sicurezza dei nostri territori, se ne vede esempio continuo, quando piove in abbondanza; sia per la smisurata quantità di precipitazioni, sia per la scarsa capacità di assorbimento dei terreni, devastati da costruzioni assurde, permesse nei decenni addietro. Ma, se l’attività umana ha determinato tali cambiamenti e tali disastri, in maniera altrettanto efficace, possiamo mettere in campo progettualità innovative per ricondurre l’ecosistema in binari di autoregolamentazione sostenibile. Un approccio diverso è necessario, progettando sistemi produttivi che siano sostenibili e ecocompatibili, dedicando risorse alla ricerca scientifica nell’ambito del recupero del patrimonio edilizio esistente, impedendo ulteriore consumo di territorio e lavorando per mettere il sicurezza le situazioni esistenti. Per fare ciò è necessario un cambiamento politico, un approccio metodologico che permetta di favorire leggi e decreti che regolamentino in maniera inequivocabile questo nuovo corso necessario e indispensabile per ridare stabilità al nostro ecosistema. Tali percorsi virtuosi devono essere attivati urgentemente e, per fare ciò, è necessario anche un rinnovamento politico, possibile solamente dando fiducia a persone che credono in questi percorsi innovativi che potrebbero produrre davvero un nuovo modello economico e sociale. Per rinnovare la politica e dare forza a queste prospettive di speranza è necessario, direi indispensabile, che tutti noi cittadini si vada a votare e lo si faccia in piena libertà da schemi precostituiti, senza l’assillo del “piazerot” che il voto dato al solito amico potrebbe generare; se, tutti noi Trentini, andiamo a votare esprimendoci sulla base delle proposte reali che i vari candidati intendono portare avanti, possiamo davvero contribuire a cambiare la politica in meglio, a nobilitarla e a farle recuperare la credibilità persa. Andiamo a votare, domenica prossima, restare a casa significa darla vinta a chi vuole una politica a favore degli interessi di pochi, rispetto ai beni comuni di tutti; andiamo a votare tutti e facciamolo con spirito libero da ogni preconcetto e, forse, daremo prova di essere un popolo che merita davvero di avere un’autonomia integrale; diversamente, se lasciamo vincere il partito del non-voto, non potremo mai lamentarci della devastazione dell’ambiente, del consumo del territorio, della politica del “piazerot” o dei vari eletti che magari non ci piacciono! Andiamo a votare, per cambiare assieme.
Il 27 ottobre, cambiamo assieme; prova a darmi fiducia, esprimendo un voto agli ECOLOGISTI E CIVICI VERDI EUROPEI e scrivendo IANES.
domenica 13 ottobre 2013
Alcuni impegni programmatici.
Alcuni impegni programmatici personali.
Propongo alcuni temi, sui quali mi impegnerò particolarmente, qualora eletto.
Scuola e formazione:
Dobbiamo
rivedere gli investimenti ed i tagli effettuati in questi ultimi anni, in
ambito formativo e scolastico. I nostri giovani hanno sempre più bisogno di
strumenti adeguati per crescere culturalmente e socialmente. Per questo sono
necessari investimenti significativi nell'ambito dei bisogni educativi speciali , fortemente penalizzati da
interventi di tagli lineari non condivisibili, operati negli ultimi anni.
Inoltre, è necessario dare stabilità economica e occupazionale, ai docenti e a
tutto il personale del comparto generale della scuola. Dare stabilità significa
operare scelte di investimento significativo sulle professionalità dei docenti,
valorizzando percorsi di formazione degli stessi, al fine di premiare la
meritocrazia; parlare, però, di meritocrazia senza dare gli strumenti necessari
ai docenti, è deleterio e fuorviante. Investire sulla formazione dei docenti,
affinché possano trasmettere conoscenze e competenze agli studenti, è un passo
fondamentale per una rigenerazione del sistema scuola. Solo valorizzando i
docenti e tutti gli operatori del settore formazione e scuola, possiamo dare
forza e credibilità ai nostri giovani. In questo settore è necessario avviare un
processo di serio confronto co tutti gli attori; propongo una fase di analisi
in cui si coinvolgano forze sindacali, docenti e personale non docente,
genitori e studenti, per individuare percorsi condivisi di ottimizzazione delle
risorse. Un percorso di 5-6 mesi in cui raccogliere idee e proposte dalla base,
per poi fare sintesi politica e strutturare i percorsi necessari. Questo
rappresenterebbe un nuovo approccio di politica condivisa, con una seria
analisi delle necessità e delle prospettive possibili.
Gestione dei
rifiuti: Dopo il
NO alla costruzione dell’inceneritore, sul quale mi sono battuto, assieme alle
associazioni Coordinamento Trentino Pulito di cui faccio parte e a Nimby
Trentino, ISDE, Coldiretti e i 4 comuni della piana rotaliana che hanno pagato
di tasca propria il progetto alternativo “Progetto Cerani” è giunto il momento
di cambiare marcia. Per la
nuova legislatura che sta per partire, propongo una sorta di re-start sul tema
della gestione dei rifiuti, così strutturato:
-
Istituzione
di un tavolo programmatico, che raccolga rappresentanti delle associazioni
attive sul tema, università di Trento, rappresentanti delle comunità di valle e
della varie aziende coinvolte nella gestione dei rifiuti, al fine di definire
le linee guida per lo sviluppo di un piano generale dei rifiuti a carattere
provinciale. Tempo di lavoro: 6 mesi.
-
Elaborazione
del nuovo piano rifiuti, sulla base dei dati raccolti nella fase precedente,
con predisposizione del progetto generale provinciale. Tempo di lavoro: 6 mesi.
Sulla base
dei progetti elaborati, nel giro di altri 3-4 mesi si potrebbe dare avvio ad un
processo gestionale del recupero della materia ( non più rifiuti!), che
permetta di riciclare le materie prime, creare nuovi posti di lavoro, avviare a
chiusura le discariche trentine e chiudere definitivamente il ciclo dei
“rifiuti”, con piena soddisfazione dei cittadini che potrebbero godere di
abbassamenti della tariffa rifiuti, in conseguenza agli introiti generati da
una gestione industriale redditizia del comparto. Questa è una nuova visione da
blue economy, che propongo come soluzione per il nostro Trentino.
Mobilità sostenibile:Sulle basi della proposta di
Transdolomites, avviare l’iter procedurale per la realizzazione del “trenino
dell’Avisio”. In questa legislatura si potranno gettare le basi per predisporre
il progetto preliminare e poi quello esecutivo, ricercando i partner per
generare il percorso di realizzazione vero e proprio. Nel programma della forza che rappresento c’è
una chiara condivisione nel progetto e, quindi, sarà mia cura impegnarmi per
portare avanti tale prospettiva di mobilità sostenibile. Anche questa è una
visione da blue economy.
Sostegno alle imprese
e sviluppo ecosostenibile: Nell’ambito del sostegno alla piccola-media impresa, ai professionisti e agli esercenti arti e professioni, propongo
un sistema di approccio diverso di sostegno economico e formativo.Nel settore
delle costruzioni, in forte contrazione, propongo l’istituzione di un fondo
destinato al sostentamento del recupero del patrimonio edilizio esistente,
tramite interventi mirati alla ristrutturazione edilizia ed impiantistica, con
particolare riferimento al risparmio energetico. Il fondo potrebbe essere
sostenuto con parte del gettito fiscale derivante dai lavori stessi. Tale fondo
non vedrebbe una contribuzione diretta alle imprese, bensì ai proprietari degli
stabili che decidono di riqualificare i propri siti, siano essi cittadini
privati che imprese detentrici di immobili. Con tale sistema si potrebbe
generare lavoro per le imprese, le quali fatturerebbero e genererebbero il
gettito fiscale che auto-sosterrebbe il fondo stesso. Il sistema sarebbe
sostenibile, con opportune valutazioni periodiche e ricalibrazioni sui metodi
di erogazione dei contributi. Un sistema di sostegno di tal tipo permetterebbe
di dare ossigeno alle nostre imprese, senza tuttavia erogare contributi che non
producano benefici per la collettività. Con un sistema simile si avrebbero due
benefici sostanziali: creazione di lavoro per le imprese ed i professionisti e
recupero del patrimonio edilizio, con risparmi energetici e monetari
significativi per la collettività. Inoltre, ristrutturando secondo criteri
ecosostenibili, favoriremmo una politica di tutela ambientale, contribuendo a
migliorare il nostro ambiente, limitando emissioni di CO2 e sprechi energetici.
Agricoltura,turismo
e cultura:In
questi settori, a mio avviso strettamente legati tra loro, è necessario creare
maggiore sinergia. Nel campo agricolo è necessario creare una maggiore cultura
della coltivazione “bio”, ma quella vera! Meno chimica e più naturalità e
prevenzione nella gestione delle nostre colture. Ciò va legato al turismo in
maniera sistematica, per promuovere i prodotti della nostra terra, vissuti e
gustati nella nostra terra (agriturismo); in questo ambito è necessario
sviluppare percorsi di formazione continua per i nostri coltivatori, che devono
essere sostenuti per una gestione più compatibile delle nostre coltivazioni. In
ambito turistico, fare rete diventa indispensabile, per fronteggiare una crisi
profonda; e, in questo settore, vedo anche una rete dei musei e delle proposte
culturali, con un’unica regia provinciale da strutturare in maniera tale da
valorizzare tutte le espressioni territoriali esistenti. Una rete che ottimizzi
gli investimenti e tagli molti sprechi finora tollerati; ottimizzare, non
tagliare inutilmente, strutturando una rete culturale trentina.
Valdastico, eterna diatriba.
Sono quarant'anni che sentiamo parlare di questo tema e, periodicamente, si assiste a ritorni di fiamma, incentivati da alcune forze politiche (meglio sarebbe definirle "unioni di affaristi") che tirano in ballo la realizzazione dell'opera come soluzione al problema della viabilità in Valsugana, mascherando invece i reali interessi economici che spingono alla costruzione di tale opera, inutile e devastante.
Inutile perché troppo costosa, devastante per l'ambiente e l'ecosistema che dovrebbe letteralmente subirla.
Noi abbiamo sempre detto un chiaro ed inequivocabile NO!
Basta parlare di grandi opere inutili, impattanti enormemente per il nostro ambiente. Noi saremo attente sentinelle, anche all'interno della nostra coalizione, affinché questa opera devastante non possa mai avere inizio. Un'altra riflessione, metto in campo, però: ma in quale altro paese si parla di un'opera per oltre quaranta anni, perseverando con insistenza, da parte di alcune lobbies, nel cercare di far cambiare idea alla gente? Ora basta, la Valdastico non serve e non la faremo, questo è nel programma degli Ecologisti e civici Verdi Europei, che intendono promuovere altri sistemi di viabilità sostenibile, senza impatti ambientali devastanti. E questo è pure il programma del centro sinistra autonomista, che ha detto un chiaro NO alla realizzazione di questa assurda opera.
sabato 12 ottobre 2013
Sviluppo sostenibile e blue economy.
Si è svolto venerdì sera, 11 ottobre ,a Gardolo, presso la sala circoscrizionale,
l’incontro organizzato dagli Ecologisti e civici Verdi Europei, con tema: “
Sviluppo sostenibile e blue economy” Marco Ianes, Lucia Coppola e Michele Trainotti,
candidati al consiglio provinciale, che hanno sviluppato analisi e proposte legate ad un nuovo modello
di sviluppo, che prenda spunto dai concetti della blue economy, cioè “imparare
a costruire e progettare sistemi imparando dalla natura”. Per i dettagli dell’intervento
di Marco Ianes, potete leggere al link:
domenica 6 ottobre 2013
Gestione dei rifiuti, facciamo chiarezza.
Gestione
dei rifiuti, facciamo chiarezza.
Mi
fa piacere che vi siano più forze politiche che spingono verso il
concetto di "rifiuti zero"; questo significa che una crescita
di una giusta presa di coscienza della necessità di un cambiamento è veramente
in atto.
Ma
prendersi il merito di aver determinato il cambio di idea provinciale, da parte
del movimento 5 stelle, è di un'arroganza e di una falsità inaudita!
Dov'erano
questi signori quando Coordinamento Trentino Pulito e Nimby, assieme a
Coldiretti ed ai comuni della piana Rotaliana, combattevano realmente, con
serate informative, banchetti di raccolta firme e manifestazioni varie ( già
dimenticati i 1000 trattori per le vie di Trento)?
Il
progetto di alternativa all'inceneritore è stato prodotto a spese dei comuni
rotaliani e Trentino Pulito portava avanti le serate informative, relatore
proprio il sottoscritto. Di grillini nemmeno l'ombra! Ora, che questi signori
cavalchino politicamente un'idea di altri soggetti ci può anche stare, ma per
favore, date a Cesare ciò che è di Cesare: non sono loro gli ideatori
dell'alternativa! Hanno solo scopiazzato un programma di cittadini, che è stato
inglobato, da più di tre anni, nel programma della costituente ecologista, poi
diventata il soggetto politico "Ecologisti e civici Verdi Europei".
Tanto si deve per chiarezza, di fronte all'elettorato, che deve sapere bene chi
ha operato veramente contro l'inceneritore e chi, ora, vorrebbe sfruttarne il
risultato per puro tornaconto politico.
mercoledì 2 ottobre 2013
Cambiamenti climatici e sviluppo eco sostenibile. Parliamone assieme a Gardolo, venerdì 11 ottobre 20.30 sede circoscrizione.
I cambiamenti climatici sono colpa dell'uomo. Se ancora si cercavano degli alibi per il riscaldamento globale e per i fenomeni ad esso legati, oggi non ci sono più dubbi. L'influenza dell'uomo sul sistema climatico è chiara ed evidente nella maggior parte delle regioni del globo, secondo quanto ha rivelato una nuova valutazione da parte del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico dell'Onu (IPCC), presentata lo scorso 27 settembre a Stoccolma.
È estremamente probabile che l'influenza umana sia stata la causa dominante del riscaldamento osservato dalla metà del 20° secolo. E se finora ciò era solo sospettato ed ipotizzato, adesso sono sempre di più le prove che condannano la razza umana. Il miglioramento dei modelli e una migliore comprensione della risposta del clima parlano chiaro: l'aumento globale delle temperature è inequivocabile e dal 1950 molti sono stati i cambiamenti osservati in tutto il sistema climatico. Cambiamenti senza precedenti nel corso dei millenni.
E se in quasi 3.000 anni di storia, finora la Terra non aveva subito alcuna drastica modifica, non sarà un caso se negli ultimi 60-70 anni, il pianeta stia presentando chiari segni di sofferenza. Ma c'è di più. Ciascuno degli ultimi tre decenni è stato progressivamente più caldo rispetto a qualsiasi precedente decennio dal 1850. Le proiezioni sul cambiamento climatico sono basate su quattro nuovi scenari legate alle concentrazioni di gas serra.
Secondo quanto illustra la quinta edizione del dossier IPCC, il cambiamento di temperatura superficiale globale per la fine del 21° secolo si prevede superiore a 1,5° C rispetto al 1850-1900 ma lo scenario considerato è il più basso. Probabilmente sarà superiore ai 2° C.
I nuovi modelli hanno permesso di ipotizzare con maggiore certezza che in passato che le ondate di calore saranno più frequenti e più lunghe rispetto al passato. "Con il riscaldamento della Terra, ci aspettiamo di vedere le regioni attualmente umide ricevere più pioggia” ha detto il vicepresidente Thomas Stocker.
Secondo gli scienziati, il riscaldamento degli oceani, lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari provocherà un aumento del livello medio del mare ad un ritmo più veloce rispetto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi 40 anni.
Il rapporto rileva con elevata sicurezza che il riscaldamento dell'oceano domina l'aumento di energia immagazzinata nel sistema climatico, che rappresenta oltre il 90 % di quella accumulata tra il 1971 e il 2010. Anche se l'uomo si impegnasse a contrastare i cambiamenti climatici, gli effetti delle emissioni di CO2 persisterebbero per vari secoli.
Tre le altre novità emerse, degna di nota è quella che riguarda l'aumento del livello del mare, che dalla fine del secolo scorso va dai 26 agli 81 centimetri, mentre il precedente report dell'ICCP del 2007 lo aveva stimato tra i 18 e i 59 centimetri.
L'uomo sta seriamente minacciando la vita del pianeta e indirettamente anche la propria. Ma ancora non tutti ne sono consapevoli.
Parleremo di cambiamenti climatici e di economia, legata allo sviluppo sostenibile, in un incontro pubblico, a GARDOLO, VENERDI 11 OTTOBRE ORE 20:30- SALA CIRCOSCRIZIONE PIAZZALE GROFF.
Per un Trentino autonomo e europeo, per un’economia ecosostenibile, per nuove prospettive.
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