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"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)
giovedì 27 febbraio 2014
mercoledì 26 febbraio 2014
Incontro pubblico sui rifiuti - VENERDI 28 FEBBRAIO
INCONTRO
PUBBLICO
GESTIONE
DEI RIFIUTI IN TRENTINO
Dibattito,
proposte, confronti
Organizzato dai VERDI DEL TRENTINO, ma aperto a tutti i
cittadini interessati.
Partecipano:
-
Lucia Coppola e Marco Ianes, portavoce dei
VERDI DEL TRENTINO
-
Franca Penasa, Nuovo Centro Destra Trentino
-
Manuel Sosi, Alessio Hueller e Mario
D’Alterio, Movimento 5 stelle
-
Flavia Fontana, segretaria UPT
-
Rodolfo Borga – Civica Trentina
TRENTO
– Venerdì 28 febbraio 2014 – ore 20:30
sala auditorium S.Giuseppe – S.Chiara , via Giusti,35
sala auditorium S.Giuseppe – S.Chiara , via Giusti,35
Gli ospiti presenteranno le loro
proposte in tema di gestione dei rifiuti; seguirà un dibattito aperto a tutti i
presenti, in cui ogni cittadino potrà esprimere pareri e proposte o fare
domande.
Il dibattito è organizzato dai VERDI DEL
TRENTINO, ma non saranno esposti loghi o bandiere di partito, poiché si vuole
creare un clima di massima apertura al dibattito, senza preclusioni e/o
pregiudizi. Tutti sono invitati a mantenere un rapporto di massimo rispetto
verso qualsiasi posizione sarà espressa nel corso del dibattito, al fine di
creare un clima di confronto serio e costruttivo.
venerdì 21 febbraio 2014
Gestione dei rifiuti in Trentino e solite politiche vecchie!!!
La commissione ambiente della provincia autonoma di Trento
ha ascoltato la proposta dell’assessore Gilmozzi, in merito all'aggiornamento
del piano provinciale dei rifiuti. L’assessore, accompagnato dall’ingegner
Nardelli, ha esposto il piano che già aveva spiegato in una riunione di
coalizione del centro sinistra autonomista. Prendiamo atto che si vuole
proseguire senza ascoltare alternative, senza creare un dibattito, senza aprire
alla ricerca della soluzione migliore, ma anzi imponendo un sistema produttivo
che non è nemmeno certo di trovare un mercato. Nella riunione di coalizione avevamo
presentato la nostra proposta alternativa, poi pubblicizzata anche con
conferenza stampa dedicata e divulgata sui giornali e in TV (la trovate sul
sito:www.verdideltrentino.net). Notiamo che la nostra proposta è stata bollata
dall’ingegner Nardelli, in un passaggio dichiarativo nel comunicato stampa
emanato dall’ufficio stampa provinciale, come troppo costosa, che chiede spazi
troppo grandi e che implica un livello occupazionale troppo elevato. Per prima
cosa mi piacerebbe leggere le analisi matematiche che supportano tali
dichiarazioni, poiché a me non risultano tali conclusioni; inoltre, mi
piacerebbe analizzare i costi, rapportandoli alla proposta della provincia, che
prevede: costruzione di un nuovo sito industriale dal nulla a Ischia Podetti,
messa in sicurezza della zona per il rischio cadute rocce dalla montagna,
costruzione di un ponte per garantire la viabilità, potenziamento della linea
elettrica di zona. Proseguo, considerando anche il fatto che, sempre a detta
dell’assessore e del suo staff, il prodotto finito CSS non troverebbe
collocazione sul mercato locale (niente cementifici trentini che lo bruciano) e
non si sa ancora dove sarebbe piazzato. Ma che razza di valutazione di mercato
sarebbe questa? Faccio un prodotto e non so nemmeno se riesco a piazzarlo? La
nostra proposta prevedeva, invece, uno stabilimento da realizzare in un sito
già esistente, dato che ci sono una miriade di capannoni dismessi; un’idea
poteva essere il sito Whirlpool, date le notevoli dimensioni e quindi la
capacità logistica di gestire il tutto (qui mi si deve spiegare perché Nardelli
dice che per la nostra proposta ci vuole
un sito grande e invece l’assessore Marchesi del comune di Trento, dice che
il sito Whirlpool è troppo grande!).
Inoltre, la nostra idea prevedeva un ciclo di recupero di materia, che ha già
un mercato individuato, ben consolidato e certo, a differenza del CSS che non
si sa ancora dove piazzare. Inoltre, se il sistema da noi proposto prevede un
livello occupazionale elevato, direi che la cosa potrebbe assumere un
livello di interesse notevole, visto che
abbiamo tanti giovani in cerca di lavoro. O forse, la cosa non desta interesse?
In un momento occupazionale molto grave, che l’ente pubblico non consideri
questo un valore aggiunto, mi pare veramente incredibile! Mi chiedo perché ci si
ostini a voler perseguire strade vecchie, che non hanno futuro e che faranno
spendere soldi inutilmente alla collettività. Sul tema gestione dei rifiuti non
si può certo dire che la provincia abbia dato il meglio di sé, in questi anni;
si continua a percorrere la strada dell’assoluto decisionismo senza senso. Mi
chiedo perché non si voglia coinvolgere la nostra stimata università in un
progetto di analisi e ricerca, mi chiedo perché non si voglia costruire un
dibattito pubblico e un tavolo tecnico con più interlocutori, per poi fare una
giusta sintesi. Troppe cose mi chiedo, me ne rendo conto; ma i trentini perché
queste cose non se le chiedono? Se a qualcuno interessa, ne parleremo in
dibattito pubblico, che organizziamo venerdì 28 febbraio inizio ore 20:30,
presso la sala circoscrizionale S.Giuseppe – S.Chiara, con ospiti vari. Per
capire, per discutere e ragionare, senza pregiudizi e senza attaccare alcuno,
ma per proporre reali alternative più sostenibili e all’avanguardia, ma anche
per ascoltare chiunque abbia volontà di dibattere. Avremmo voluto che il dibattito fosse avviato
dalla provincia, ma pare che le cose, in ambito politico, vengano sempre e solo
decise e calate dall’alto. Noi vogliamo
provare a dialogare e a ragionare su prospettive diverse. Aspettiamo
interlocutori disposti a discutere. Ce ne saranno?
Marco Ianes- coportavoce Verdi del Trentino
domenica 9 febbraio 2014
Siti interesse nazionale: come premiare gli inquinatori!
Siti interesse nazionale: come premiare gli inquinatori!
L'area SIN a Trento Nord.
Nel decreto “DESTINAZIONE ITALIA”, si annida un pericoloso sistema di riconoscimento e “amnistia pagata” verso i soggetti che hanno determinato la nascita dei cosiddetti “SIN”, Siti di interesse nazionale, vere e proprie bombe ecologiche in quanto ad inquinamento ambientale. In tale decreto si permette ai soggetti inquinatori , specificato al comma 5, di accedere a percorsi di riqualificazione del sito, con accesso a sgravi fiscali e contributi pubblici, purché il sito sia stato inquinato prima del 2007. Inoltre, in caso di programmazione di interventi di riqualificazione, oltre ai sopraccitati benefici, il soggetto inquinatore e ora “investitore”, vedrebbe cadere ogni altro onere di carattere sanzionatorio.
Il percorso indicato nel decreto suscita indignazione immediata, se si pensa al concetto che gli inquinatori sono stati quasi sempre società con scarsa attenzione all’ambiente e hanno sfruttato tali siti lasciandoli in pericolosissime condizioni ambientali e di forte rischio per la salute pubblica (questa non è un’opinione, ma è indicato nel documento che identifica i SIN sul territorio nazionale). Ma l’indignazione cresce ulteriormente se si aggiunge il fatto che, gli stessi soggetti, avranno ora la possibilità di godere di ulteriori margini di incremento economico, godendo di contributi pubblici e sgravi fiscali per bonificare il sito da loro stessi inquinato; in aggiunta a ciò, potranno godere ulteriormente di tali siti per edificare o convertire la zona in siti produttivi . Oltre alla spontanea indignazione, vi è però un aspetto importante da non sottovalutare; uno studio dell’ufficio legale della Camera dei Deputati, fatto sul decreto “Destinazione Italia”, in merito a tale provvedimento, evidenzia la forte possibilità di lesione del principio europeo “chi inquina, paga” , sancito nelle direttive europee; tale lesione porrebbe l’Italia, inevitabilmente, in infrazione e quindi farebbe generare un’ulteriore sanzione nei confronti del nostro Paese. Sarebbe una beffa ulteriore per tutti i cittadini, che hanno subìto la presenza di questi siti altamente inquinati e ora si vedrebbero pure vessati dall’attribuzione di contributi pubblici agli inquinatori, sgravi fiscali per gli stessi che godrebbero di ulteriori profitti e, dulcis in fundo, pagherebbero una sanzione salata; il tutto con i soldi dei contribuenti!
Anche a Trento esiste un SIN! L’area SLOI-CARBOCHIMICA, a Trento Nord, è presente nell’elenco dei siti di interesse nazionale (SIN) e quindi pure noi abbiamo questo tipo di problema. Su questo sito si è parlato e discusso molti anni, ma giace ancora lì, nel pieno abbandono e nel totale disinteresse di comune e provincia, che non sanno cosa fare. La situazione di stallo che si è creata in questi decenni è stata tenuta addormentata per evitare di alzare il coperchio della pentola ma ora, con questo decreto che molto probabilmente sarà ,purtroppo, convertito in legge a breve dal Parlamento, è probabile che si risveglino interessi economici molto forti. La preoccupazione che dovrebbe interessare tutti noi trentini è proprio quella di stare attenti a chi prenderà in mano la situazione, di vegliare se i soldi pubblici, i nostri soldi pubblici, saranno usati correttamente per restituire alla cittadinanza un luogo altamente inquinato, in maniera sicura e vivibile, con trasparenza e con senso del “bene comune”. Il pericolo forte e reale è che si inneschino anche qui percorsi poco virtuosi, premianti solo per coloro che hanno inquinato, che vedrebbero vincere, ancora una volta, i loro interessi speculativi dopo aver infranto le leggi. Alla politica spetta la responsabilità di correggere il decreto in Parlamento, anche se sembra molto difficile, poiché sembrano prevalere ignoranza sul tema (pochi deputati sanno leggere nel decreto tali atrocità) e interessi di parte che sostengono anche certi politici romani, quelli che invece hanno letto molto bene il decreto stesso. Ma in Trentino, se è vero che siamo autonomi e se è vero che possiamo e vogliamo fare meglio, saremo capaci di dare un percorso politico coerente con il concetto di “chi inquina, paga”? Speriamo che, almeno qui, contributi e benefits agli inquinatori siano radicalmente banditi. L’immobilismo dimostrato finora non è certamente di buon auspicio, ma gli interessi in gioco diverranno tali da costringere la politica ad analizzare anche qui questi problemi; e qui, vedremo il vero volto ambientalista del Trentino green che dipingono a livello nazionale; cioè vedremo davvero se ci sarà tutela dell’ambiente e, soprattutto , vero senso del bene collettivo. Infine, un appello ai nostri parlamentari trentini: a Roma, portate in evidenza tale devastante percorso che si vuole convertire in legge. Ne va del buon nome dell’Italia, ne va della credibilità di un Paese che sembra sempre più tutelare interessi economici di pochi, a scapito del bene collettivo. Siate portavoce di una visione davvero nuova, portate il pensiero del Trentino realmente virtuoso e che crede davvero in politiche diverse. Se volgiamo credere davvero in un futuro migliore, non possiamo far passare tali provvedimenti fuori da ogni senso logico, ma soprattutto anche fuori contesto europeo.
Marco Ianes – Portavoce VERDI DEL TRENTINOL'area SIN a Trento Nord.
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domenica 2 febbraio 2014
Elezioni di Pergine e ricorso al TAR: a favore della democrazia.
Un caro amico mi ha criticato, perché i VERDI DEL TRENTINO, che rappresento, hanno fatto ricorso al TAR per chiedere l'annullamento delle elezioni di Pergine Valsugana.
Ora, desidero esprimere alcuni chiarimenti:
- per prima cosa, il ricorso non ha nulla a che vedere con chi ha vinto le elezioni, persone degnissime e rispettabilissime, quindi non è rivolto a loro il nostro ricorso.
- Per seconda cosa, segnalo che il ricorso è stato fatto già qualche mese fa e criticarlo ora che il TAR ha sentenziato, mi pare proprio fuori luogo.
- Terzo punto: abbiamo presentato ricorso contro l'attuale legge elettorale, poiché riteniamo che sia incostituzionale il fatto che una qualsiasi forza politica abbia un premio di maggioranza così spropositato, rispetto al reale risultato elettorale.
Ma vi sembra democratico prendere 5 seggi dal popolo elettivo e addirittura altri 9 (cioè ancora di più di quelli realmente guadagnati), per decreto? Vi sembra normale che una forza politica che rappresenta circa il 25% dei votanti, non certo degli elettori, possa avere la maggioranza assoluta, sempre e solo per decreto?
Quindi, da qui deriva il nostro ricorso; riteniamo che la legge elettorale abbia dei presupposti di incostituzionalità e sbagliamo talmente tanto che il TAR ci ha dato ragione! Ed ha ritenuto più che plausibili le nostre motivazioni. Ora, cosa volete che cambi in pratica? Nulla! Solo che abbiamo aperto un dibattito sulla legge elettorale per i comuni e, quindi, la politica potrà dirimere il tutto predisponendo una legge più equa, stabilendo un minimo di quota di maggioranza reale, per ottenere il cosiddetto "premio" aggiuntivo. Assurdo che il premio sia più cospicuo di ciò che si è guadagnato sul campo.
Peraltro, molto probabilmente, la corte costituzionale non arriverà a deliberare prima delle prossime elezioni, quindi l'attuale governo perginese può dormire sonni tranquilli. Ma non vi è dubbio che ci sia la necessità di rivedere le regole del gioco. Noi abbiamo aperto il dibattito, alla politica trovare il giusto ed equo rimedio.
A nulla servono le critiche nei nostri confronti, "colpevoli" solamente di voler garantire un sistema equo e rispettoso dell'elettorato; e questo vale per chiunque vinca le elezioni.
Marco Ianes- portavoce dei VERDI DEL TRENTINO.
La sentenza del Tar (estratto):
Il Tribunale amministrativo di
Trento, ritenendo “rilevante per la decisione del ricorso e non manifestamente infondata la
questione di legittimità costituzionale dell’art. 87, primo comma, lett. h, del
D.P.Reg. 1-2-2005, n. 1/L “Approvazione
del testo unico delle leggi regionali sulla composizione ed elezione degli
organi delle amministrazioni comunali”, in relazione agli artt. 1,
secondo comma, 3 e 67 della Costituzione.” ha sospeso il giudizio sul ricorso per
l’annullamento delle elezioni comunali di Pergine Valsugana e ordinato la
trasmissione degli atti alla Corte costituzionale.
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