"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


domenica 13 ottobre 2013

Alcuni impegni programmatici.

Alcuni impegni programmatici personali. 
Propongo alcuni temi, sui quali mi impegnerò particolarmente, qualora eletto.
Scuola e formazione: Dobbiamo rivedere gli investimenti ed i tagli effettuati in questi ultimi anni, in ambito formativo e scolastico. I nostri giovani hanno sempre più bisogno di strumenti adeguati per crescere culturalmente e socialmente. Per questo sono necessari investimenti significativi nell'ambito dei bisogni educativi speciali , fortemente penalizzati da interventi di tagli lineari non condivisibili, operati negli ultimi anni. Inoltre, è necessario dare stabilità economica e occupazionale, ai docenti e a tutto il personale del comparto generale della scuola. Dare stabilità significa operare scelte di investimento significativo sulle professionalità dei docenti, valorizzando percorsi di formazione degli stessi, al fine di premiare la meritocrazia; parlare, però, di meritocrazia senza dare gli strumenti necessari ai docenti, è deleterio e fuorviante. Investire sulla formazione dei docenti, affinché possano trasmettere conoscenze e competenze agli studenti, è un passo fondamentale per una rigenerazione del sistema scuola. Solo valorizzando i docenti e tutti gli operatori del settore formazione e scuola, possiamo dare forza e credibilità ai nostri giovani. In questo settore è necessario avviare un processo di serio confronto co tutti gli attori; propongo una fase di analisi in cui si coinvolgano forze sindacali, docenti e personale non docente, genitori e studenti, per individuare percorsi condivisi di ottimizzazione delle risorse. Un percorso di 5-6 mesi in cui raccogliere idee e proposte dalla base, per poi fare sintesi politica e strutturare i percorsi necessari. Questo rappresenterebbe un nuovo approccio di politica condivisa, con una seria analisi delle necessità e delle prospettive possibili.

Gestione dei rifiuti: Dopo il NO alla costruzione dell’inceneritore, sul quale mi sono battuto, assieme alle associazioni Coordinamento Trentino Pulito di cui faccio parte e a Nimby Trentino, ISDE, Coldiretti e i 4 comuni della piana rotaliana che hanno pagato di tasca propria il progetto alternativo “Progetto Cerani” è giunto il momento di cambiare marcia. Per la nuova legislatura che sta per partire, propongo una sorta di re-start sul tema della gestione dei rifiuti, così strutturato:
-          Istituzione di un tavolo programmatico, che raccolga rappresentanti delle associazioni attive sul tema, università di Trento, rappresentanti delle comunità di valle e della varie aziende coinvolte nella gestione dei rifiuti, al fine di definire le linee guida per lo sviluppo di un piano generale dei rifiuti a carattere provinciale.  Tempo di lavoro: 6 mesi.
-          Elaborazione del nuovo piano rifiuti, sulla base dei dati raccolti nella fase precedente, con predisposizione del progetto generale provinciale. Tempo di lavoro: 6 mesi.
Sulla base dei progetti elaborati, nel giro di altri 3-4 mesi si potrebbe dare avvio ad un processo gestionale del recupero della materia ( non più rifiuti!), che permetta di riciclare le materie prime, creare nuovi posti di lavoro, avviare a chiusura le discariche trentine e chiudere definitivamente il ciclo dei “rifiuti”, con piena soddisfazione dei cittadini che potrebbero godere di abbassamenti della tariffa rifiuti, in conseguenza agli introiti generati da una gestione industriale redditizia del comparto. Questa è una nuova visione da blue economy, che propongo come soluzione per il nostro Trentino.

Mobilità sostenibile:Sulle basi della proposta di Transdolomites, avviare l’iter procedurale per la realizzazione del “trenino dell’Avisio”. In questa legislatura si potranno gettare le basi per predisporre il progetto preliminare e poi quello esecutivo, ricercando i partner per generare il percorso di realizzazione vero e proprio.  Nel programma della forza che rappresento c’è una chiara condivisione nel progetto e, quindi, sarà mia cura impegnarmi per portare avanti tale prospettiva di mobilità sostenibile. Anche questa è una visione da blue economy.

Sostegno alle imprese e sviluppo ecosostenibile: Nell’ambito del sostegno alla piccola-media impresa, ai professionisti  e agli esercenti arti e professioni, propongo un sistema di approccio diverso di sostegno economico e formativo.Nel settore delle costruzioni, in forte contrazione, propongo l’istituzione di un fondo destinato al sostentamento del recupero del patrimonio edilizio esistente, tramite interventi mirati alla ristrutturazione edilizia ed impiantistica, con particolare riferimento al risparmio energetico. Il fondo potrebbe essere sostenuto con parte del gettito fiscale derivante dai lavori stessi. Tale fondo non vedrebbe una contribuzione diretta alle imprese, bensì ai proprietari degli stabili che decidono di riqualificare i propri siti, siano essi cittadini privati che imprese detentrici di immobili. Con tale sistema si potrebbe generare lavoro per le imprese, le quali fatturerebbero e genererebbero il gettito fiscale che auto-sosterrebbe il fondo stesso. Il sistema sarebbe sostenibile, con opportune valutazioni periodiche e ricalibrazioni sui metodi di erogazione dei contributi. Un sistema di sostegno di tal tipo permetterebbe di dare ossigeno alle nostre imprese, senza tuttavia erogare contributi che non producano benefici per la collettività. Con un sistema simile si avrebbero due benefici sostanziali: creazione di lavoro per le imprese ed i professionisti e recupero del patrimonio edilizio, con risparmi energetici e monetari significativi per la collettività. Inoltre, ristrutturando secondo criteri ecosostenibili, favoriremmo una politica di tutela ambientale, contribuendo a migliorare il nostro ambiente, limitando emissioni di CO2 e sprechi energetici.


Agricoltura,turismo e cultura:In questi settori, a mio avviso strettamente legati tra loro, è necessario creare maggiore sinergia. Nel campo agricolo è necessario creare una maggiore cultura della coltivazione “bio”, ma quella vera! Meno chimica e più naturalità e prevenzione nella gestione delle nostre colture. Ciò va legato al turismo in maniera sistematica, per promuovere i prodotti della nostra terra, vissuti e gustati nella nostra terra (agriturismo); in questo ambito è necessario sviluppare percorsi di formazione continua per i nostri coltivatori, che devono essere sostenuti per una gestione più compatibile delle nostre coltivazioni. In ambito turistico, fare rete diventa indispensabile, per fronteggiare una crisi profonda; e, in questo settore, vedo anche una rete dei musei e delle proposte culturali, con un’unica regia provinciale da strutturare in maniera tale da valorizzare tutte le espressioni territoriali esistenti. Una rete che ottimizzi gli investimenti e tagli molti sprechi finora tollerati; ottimizzare, non tagliare inutilmente, strutturando una rete culturale trentina.

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