Lettera al direttore dell'ADIGE, che auspica l'incenerimento dei rifiuti trentini a Bolzano, sostenendola come strada percorribile. (LEGGERE L'ADIGE di oggi, domenica 15/12/2013).
Caro direttore, ho letto il suo articolo sul giornale di oggi, in merito al trattamento dei rifiuti.
La soluzione sarebbe realizzabile, senza incenerire e rivalutando il reimpiego dell’area Whirlpool, insediando uno stabilimento di trattamento meccanico a freddo.
È una soluzione già attiva presso la “piccola città” di San Francisco, in California.
È una soluzione che, più volte, abbiamo tentato di proporre ma che, né nella stampa, né in questa mediocre politica provinciale, sembra trovare interesse; d’altronde, le ho inviato diversi scritti in merito, ma li ha sempre ritenuti impubblicabili, o perché troppo lunghi o, forse, visto il suo scritto di oggi, perché in contrasto con sua visione.
E allora, continuiamo ad inquinare, a immettere in aria sostanze che danneggiano colture, che compromettono la salute di tutti noi cittadini, non solo di chi è contrario all’incenerimento, ma pure dei giornalisti , dei politici che si ostinano a perseguire percorsi non più sostenibili. L’inceneritore di Bolzano è stato un grave errore tecnico e politico, vogliamo continuare a sostenere tale errore? Oppure possiamo cominciare a parlare di vero sviluppo economico sostenibile, recuperando le materie che compongono il residuo indifferenziato, facendo “cassa”, rivendendo tali materie ad un circuito affamato di materie prime a costo più contenuto? Le possibilità ci sono, basterebbe volerle attuare; ora abbiamo anche il sito logisticamente ben situato, abbiamo la forza economica di poter essere paese all’avanguardia.
Ma se non attuiamo le novità tecnologiche, relativamente nuove, poiché già testate in altre città molto più grandi, almeno smettiamola di gongolarci in falso ideologico di terra all’avanguardia.
Manchiamo di cultura tecnica reale, di capacità politica di intraprendere nuovi percorsi sostenibili e, mi scusi, anche di spazi di dibattito sui giornali, poiché chi scrive qualcosa di diverso non trova sempre spazio.
So già che non pubblicherà questa mia, poiché in netto dissenso con la sua visione, so già che non interpellerà mai alcuno di noi, che crede in strade diverse, percorse con successo da altre realtà.
Ma, almeno, il mio dissenso da queste scelte obsolete, visto che vivo di tecnologia da quasi 30 anni e fornisco consulenze a privati, con discreto successo, lo dovevo manifestare.
Nuove vie sono percorribili, aprirebbero possibilità di nuove occupazioni, sia dirette che per l’indotto; inoltre, permetterebbero di chiudere il cerchio dei rifiuti in maniera non impattante, salvaguardando salute e colture, nonché l’immagine di un Trentino turistico che tutela l’ambiente per davvero.
Cordialmente, saluto.
Marco Ianes
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