La gestione delle risorse e non dei rifiuti.Una visione di prospettiva sostenibile.
È possibile cambiare punto di vista e valutare ciò che
scartiamo dai nostri usi quotidiani (rifiuti) come risorse da reimpiegare?
Attorno a questa domanda ruota una visione diversa della gestione del problema
dei rifiuti in Italia e anche in Trentino. Se siamo una terra all'avanguardia,
e per molti aspetti lo siamo davvero, abbiamo l’obbligo di cercare soluzioni
all'avanguardia, il meno impattanti possibile sull'ambiente che, tutti,
indistintamente dall'appartenenza politica, diciamo di voler preservare e
tutelare.
Dunque, il Trentino ha la possibilità di avviare un percorso
virtuoso, innovativo e eco-sostenibile, grazie alla scelta politica di
accantonare il percorso di incenerimento del residuo della raccolta differenziata,
che ha già valori percentuali, in media, molto interessanti.
Il percorso deve essere avviato politicamente, aprendo il
dibattito per un periodo ben delimitato, di qualche mese, coinvolgendo
associazioni ambientaliste, esperti di settore, politica provinciale e
cittadinanza; nel dibattito è necessario raccogliere tutte le informazioni e le
proposte possibili ed immaginabili per regolamentare il ciclo di gestione delle
risorse-rifiuti. Trascorso tale periodo, il decisore politico potrà avere un panorama
chiaro sulle strade possibili da percorrere, ma soprattutto avrà condiviso un
percorso virtuoso con la cittadinanza, dando voce a tutti gli attori in campo. È chiaro che la
politica deve decidere le linee guida di riferimento, ma tali linee guida devono
avere un fondamento tecnico solido, che raccolgano la necessità di chiudere il
“cerchio dei rifiuti” , rispettando le specificità e le vocazioni
agro-turistiche del Trentino, magari sfruttando anche siti già esistenti, da
convertire a nuovi insediamenti industriali da dedicare a questo settore.
Il ciclo produttivo di recupero dei materiali è un business
in espansione, sfruttato sapientemente in molte realtà già consolidate, come ad
esempio San Francisco, che non è proprio una piccola cittadina; può rappresentare
un modo di fare green economy rispettoso dell’ambiente e proficuo sia per i
privati da coinvolgere, sia per i cittadini. Però, rimane sempre più necessario
creare consenso sulle decisioni politiche che determineranno benefici o impatti
sul sistema economico, ambientale e sociale collettivo; da qui parte la
necessità di cambiare approccio e investire sul concetto di democrazia
partecipata, analizzando le proposte che provengono dalla base, senza voler
continuare a perseguire metodi che hanno portato, nel recente passato, a
scontri poco costruttivi. Il primo passo potrebbe essere, quindi, aprire un
tavolo di dibattito per contribuire ad elaborare il futuro piano provinciale,
senza calarlo dall'alto come è stato fatto nel passato, causando non pochi
scontri e la nascita, inevitabile, di comitati di cittadini che hanno dovuto
fare politica in maniera apartitica, per orientare diversamente i percorsi.
Il seguito della proposta, entrando nel dettaglio, potrebbe
inserirsi nel dibattito sulla conversione industriale che riguarda il sito
Whirlpool e provando a proporre alcuni
ragionamenti di sviluppo sostenibile. Abbiamo una struttura che sarà messa a
disposizione per attività industriali future e sarebbe auspicabile che tali
attività potessero essere inquadrate in un ambito di sostenibilità ambientale
d’avanguardia. Accostando a tale problema quello della “chiusura del cerchio
dei rifiuti” , nasce la proposta di realizzazione di un impianto industriale di
trattamento meccanico del residuo indifferenziato. Il luogo ben si presterebbe
per locazione, dato che è vicino alla tangenziale e pure all'autostrada,
evitando così la costruzione di un ponte sull'Adige che sarebbe previsto per
l’insediamento a Ischia Podetti e evitando, inoltre, un ulteriore costruzione
di un ulteriore “scatolone” in cemento in quella zona. Nel sito Whirlpool,
inoltre, vi è già una notevole
disponibilità di energia elettrica prelevabile, data la fornitura in media
tensione già presente per l’uso in corso, cosa invece non esistente a Ischia
Podetti , quindi anche su questo punto si eviterebbero ulteriori spese di
costruzione di nuove linee e cabine elettriche per poter far funzionare lo
stabilimento stesso. Rimane da progettare il percorso di conversione e
adattamento delle strutture e calibrare il sistema, magari analizzando
soluzioni che prevedano il recupero delle materie e non la gestione dei
rifiuti, sulla traccia del famoso “progetto Cerani” che, già un paio di anni
fa, grazie all'interessamento dei comuni della piana Rotaliana e spinto dalle
associazioni ambientaliste come Coordinamento Trentino Pulito e Nimby Trentino,
era stato proposto in alternativa all'inceneritore. Ora i tempi sono maturi per
riprendere in mano una gestione,all'avanguardia, della partita rifiuti, non vi
sono più scontri su posizioni in antitesi tra loro e, la struttura Whirlpool,
potrebbe rappresentare un punto di partenza per una conversione industriale
tesa al rispetto ambientale. Se la politica vuole provare ad innovare per credere
in un futuro migliore è necessario lavorare con approcci diversi per trovare
soluzioni che mettano in campo modelli economici diversi da quelli sostenuti
finora. Da qui dovremmo partire per lanciare un programma di innovazione, di
speranza e di progresso; un programma dove l’antico pensiero ambientalista, che
molti associavano a freno fastidioso per uno sviluppo basato sulla perenne
crescita, diventa ora probabilmente l’unico percorso realmente perseguibile,
per uscire da una crisi globale e irreversibile, di sistema e strutturale, che
certo non sta risparmiando nemmeno il nostro Trentino; dobbiamo inserire
progettualità innovativa, mirata a percorsi virtuosi strettamente legati ai
concetti della blue e della green economy, che il Trentino, terra
all'avanguardia in fatto di ricerca e sviluppo, ha l’obbligo di percorrere, per
il proprio futuro e per dare anche un impulso esemplare alla nazione; siamo
sempre stati indicati come artefici di progresso e innovazione e, ora,possiamo
diventare sempre più un punto di
riferimento per tutto il Paese e per l’Europa; siamo obbligati a farlo, per un
Trentino migliore, autonomo ed europeo,che sappia far crescere la condivisione
politica nelle grandi decisioni, aprendo ad un modello di democrazia
partecipata e partecipativa reale e non solo virtuale.
Marco Ianes- co portavoce Verdi Europei
Consulente
tecnico ambientale e del settore energia , progettista di processi industriali
e docente di impianti elettrici e elettrotecnica.
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