"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


martedì 22 ottobre 2013

Cambiamenti climatici e cambiamenti politici.


In questi giorni è stato reso noto il rapporto dell’IPCC, organismo internazionale - Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico). Ebbene, è un dato consolidato che, i cambiamenti climatici a cui assistiamo sempre più, sono determinati dall’attività antropica, cioè dell’uomo. Il modello di sviluppo che abbiamo perseguito finora e che molte forze politiche vorrebbero continuare a sostenere, non garantisce più equilibrio al nostro eco-sistema; tali cambiamenti climatici alterano la sicurezza dei nostri territori, se ne vede esempio continuo, quando piove in abbondanza; sia per la smisurata quantità di precipitazioni, sia per la scarsa capacità di assorbimento dei terreni, devastati da costruzioni assurde, permesse nei decenni addietro. Ma, se l’attività umana ha determinato tali cambiamenti e tali disastri, in maniera altrettanto efficace, possiamo mettere in campo progettualità innovative per ricondurre l’ecosistema in binari di autoregolamentazione sostenibile. Un approccio diverso è necessario, progettando sistemi produttivi che siano sostenibili e ecocompatibili, dedicando risorse alla ricerca scientifica nell’ambito del recupero del patrimonio edilizio esistente, impedendo ulteriore consumo di territorio e lavorando per mettere il sicurezza le situazioni esistenti. Per fare ciò è necessario un cambiamento politico, un approccio metodologico che permetta di favorire leggi e decreti che regolamentino in maniera inequivocabile questo nuovo corso necessario e indispensabile per ridare stabilità al nostro ecosistema. Tali percorsi virtuosi devono essere attivati urgentemente e, per fare ciò, è necessario anche un rinnovamento politico, possibile solamente dando fiducia a persone che credono in questi percorsi innovativi che potrebbero produrre davvero un nuovo modello economico e sociale. Per rinnovare la politica e dare forza a queste prospettive di speranza è necessario, direi indispensabile, che tutti noi cittadini si vada a votare e lo si faccia in piena libertà da schemi precostituiti, senza l’assillo del “piazerot” che il voto dato al solito amico potrebbe generare; se, tutti noi Trentini, andiamo a votare esprimendoci sulla base delle proposte reali che i vari candidati intendono portare avanti, possiamo davvero contribuire a cambiare la politica in meglio, a nobilitarla e a farle recuperare la credibilità persa. Andiamo a votare, domenica prossima, restare a casa significa darla vinta a chi vuole una politica a favore degli interessi di pochi, rispetto ai beni comuni di tutti; andiamo a votare tutti e facciamolo con spirito libero da ogni preconcetto e, forse, daremo prova di essere un popolo che merita davvero di avere un’autonomia integrale; diversamente, se lasciamo vincere il partito del non-voto, non potremo mai lamentarci della devastazione dell’ambiente, del consumo del territorio, della politica del “piazerot” o dei vari eletti che magari non ci piacciono! Andiamo a votare, per cambiare assieme.

Il 27 ottobre, cambiamo assieme; prova a darmi fiducia, esprimendo un voto agli ECOLOGISTI E CIVICI VERDI EUROPEI e scrivendo IANES.





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