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sabato 25 dicembre 2010
Pensierino di Natale
In questo giorno, per noi ricco di felicitá e di tanti doni, ti chiedo di ricordarti di tutti coloro che non hanno ció che abbiamo noi. Ti chiedo anche di ricordarti di noi, che abbiamo tanto, probabilmente troppo; aiutaci a non scordare mai che siamo fortunati.
Aiutaci ad imparare a capire che la nostra vita è un passaggio temporaneo, fatto di affetti, amore, rispetto reciproco; rispetto per l'ambiente in cui viviamo; aiutaci a ricordare che il nostro mondo ha bisogno di essere preservato e curato; aiutaci a capire che dobbiamo e possiamo migliorare; non solo a Natale, ma ogni giorno della nostra vita. Aiutaci a non scordarlo mai!
Buon Natale a tutti.
Marco Ianes - Trento
martedì 21 dicembre 2010
Inceneritore: bando deserto! Apriamo a nuove prospettive
Il fatto che il bando di gara, per l’inceneritore di Trento, sia andato deserto, è una notizia che apre a molte prospettive possibili.
Si potrebbe strutturare un tavolo tecnico che analizzi nuove tecnologie, predisporre, quindi, un nuovo bando di gara che apra a tecnologie moderne ed all’avanguardia. Per esempio, è notizia certa che, in Ohio (U.S.A.), stanno predisponendo un impianto che tratti i residui quali pannolini e pannoloni, separandone le varie componenti. La fase sperimentale è terminata e ora stanno passando alla fase operativa, cioè di installazione dell’impianto vero e proprio. Anche in Italia, nel prossimo anno, ci sarà un impianto di tale categoria, poiché c’è già qualcuno che ci sta investendo. Quindi, le prospettive si aprono a nuove tecnologie che tendono sempre più ad abbandonare la strada dell’incenerimento dei rifiuti, favorendo quella del riciclo spinto, con sviluppo di nuove tecnologie. La scelta di incenerire, in Trentino, è maturata diversi anni fa, quando la tecnologia non offriva molte alternative possibili; ma ora, la tecnica compie passi da gigante, quasi giornalmente e sarebbe davvero poco lungimirante, anche alla luce dei recenti fatti relativi al bando di gara, non rivalutare altre possibilità.
Il bando di gara, evidentemente, non è risultato appetibile alle aziende costruttrici, prova ne sia che la stessa Dolomiti Energia se ne è tirata fuori, anche se, sinceramente, non so se avrebbe avuto il know-how per partecipare, poiché non ha mai avuto esperienze nel settore, come era richiesto nel bando medesimo. Comunque, ciò sta a significare che i parametri limitativi del bando sono stati giudicati troppo onerosi per partecipare; ora, non vorremmo che il nuovo percorso che si intraprenderà, metta in gioco ribassi tali da ridurre quella che è stata declamata come “scelta per la sicurezza dei cittadini”; si spera che non vengano ritoccati al ribasso i parametri che fissavano le soglie di rifiuti trattabili, che non vengano ritoccati i parametri relativi alle garanzie che i decisori politici declamavano per sostenere la validità della scelta, in tema di salute per i cittadini.
Questa situazione rappresenta una nuova occasione di riflessione per tutti; chi ha deciso per l’inceneritore, ora può davvero dire:” ci abbiamo provato, ma visto che nessuno partecipa, apriamo a nuove alternative per vedere se troviamo di meglio”! Sarebbe davvero una scelta di grande apertura politica e di grande responsabilità civile, rispettosa della salvaguardia dell’ambiente che ci circonda e del futuro della salute di tutti. è un’occasione da non perdere, per ripartire con nuove tecnologie e nuove possibilità che realmente esistono e sono possibili. Un esempio pratico: la città di Sidney ha un sistema di trattamento meccanico biologico ( quindi anche per l’umido) che funziona benissimo dal 2004! Apriamo, quindi, alla tecnologia, valutando nuove prospettive e nuove visioni per un futuro migliore, scevro da scelte che, alla luce dei recenti fatti, appaiono difficilmente percorribili anche da chi si ostina a voler incenerire. Una nuova stagione è possibile? Forse, se la politica avrà il coraggio di aprirsi a nuove prospettive, peraltro già realizzate altrove nel mondo!
Marco Ianes - Trento
lunedì 20 dicembre 2010
Inceneritore a Trento: bando deserto e nuove opportunità!
giovedì 16 dicembre 2010
SCIOPERO DELLA FAME CONTRO INCENERITORE! CONSEGNATE 6000 FIRME!

LUNEDI 20 DICEMBRE 2010 COORDINAMENTO TRENTINO PULITO INDICE
SCIOPERO DELLA FAME
TUTTI POSSONO ADERIRE, SEGNALANDO IL PROPRIO NOMINATIVO ALLE SEGUENTI E-MAIL :
info@trentinopulito.org
marco@marcoianes.net
L'ELENCO SARA' PUBBLICATO SUI SITI DEL COORDINAMENTO E RESO NOTO A MEZZO STAMPA PER TRASMETTERE IL DISSENSO DI MOLTI CITTADINI, CONTRO QUESTA SCELTA SCELLERATA DI UN INCENERITORE A TRENTO!!!
PARTECIPIAMO NUMEROSI, COMUNICANDO L'ADESIONE ENTRO SABATO 18/12/2010 (entro la mattinata del sabato, per permettere la comunicazione alla stampa).
martedì 14 dicembre 2010
A Domenico Scilipoti: lettera ad un onorevole.
caro saluto. Marco Ianes- Trento.
Marco Ianes - Trento
domenica 5 dicembre 2010
Inceneritore senza i dati:scelta impossibile da sostenere!
Comincio dalla non-scelta: non si può continuare a dire:”non vogliamo esportare i rifiuti” e poi, dopo la chiusura della Pasina di Rovereto, di fatto, realizzare che esportiamo TUTTO l’umido prodotto in provincia; peraltro anche prima, è bene sapere , si esportava moltissimo, poiché Rovereto non gestiva tutto, per ovvia capacità di ricezione limitata. È scandaloso e vergognoso che la nostra provincia, ricca di risorse e di capacità tecniche e intellettuali, non sia ancora riuscita ad elaborare un piano provinciale per la gestione dell’umido. Allora, prima di fare affermazioni demagogiche, è bene chiedersi cosa aspetta chi ci governa a mettere in piedi un piano sistematico e logico per la gestione, in loco, di tale componente rilevante dei rifiuti. Solo allora si potrà dare la giusta valenza alla frase sopra citata.
In merito alla gestione del residuo secco, vorrei definire alcuni punti, affinché venga fatta chiarezza, con il supporto di dati e fatti.
1. Impatto ambientale: manca uno studio reale e approfondito sull’impatto che un inceneritore potrebbe avere sulle colture; in particolare su meli e viti. Questa affermazione non è certo mia, bensì del noto agronomo prof. Mario Fregoni, ordinario di Viticoltura all’Università Cattolica di Piacenza e Presidente dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv); è stato presidente del Comitato Nazionale Vini Doc ed estensore della legge 164/92; mica uno qualsiasi, quindi. Egli stesso ha proposto, nel convegno tenutosi qualche settimana fa a Mezzolombardo, di avviare una ricerca in tal senso, in luoghi ove esistono inceneritori,prima di dare luogo alla realizzazione di quello trentino; forse sarebbe bene pensarci ,prima di fare danni irreversibili, sia alle colture che all’immagine del settore agricolo trentino.
2. Economicità : la realizzazione di un impianto di incenerimento ha costi spaventosi, mitigati in parte dalla produzione di energia elettrica che dovrebbe nascere; solamente per i certificati verdi riesce a dare introito necessario a giustificarne la realizzazione; certificati verdi che, solamente in Italia sono attribuiti anche per fonti “rinnovabili assimilate”, cioè per rifiuti; infatti, siamo in infrazione europea da diversi anni, ma tant’è, l’italica visione delle cose è sempre diversa dal resto dell’Europa, dove i certificati verdi sono attribuiti veramente a chi sfrutta le reali energie rinnovabili. Rimane il fatto che, l’inceneritore, per rendere deve bruciare; non è assolutamente vero, inoltre, che si prevede una modularità dell’ingresso dei rifiuti qualora la differenziata aumenti, come qualcuno continua a sostenere erroneamente; il bando di gara, infatti, prevede che, in tal caso, si possa permettere alla società che gestirà l’impianto, di acquisire i rifiuti simili a quelli urbani, ma provenienti dall’area industriale; tale possibilità è garantita per poter mantenere il livello di materiale da bruciare, al fine di garantire i rendimenti dell’impianto e, quindi, le entrate in soldoni al gestore. Doppia beffa per noi cittadini: spingiamo la differenziata, raggiungendo alti livelli e come veniamo premiati? Con l’immissione della stessa quantità di ceneri, sempre e comunque, poiché il quantitativo sarà sempre il medesimo!
3. Impatto sulla salute: nello stesso studio di fattibilità redatto dalla provincia, si legge che dovranno essere costantemente monitorati i dati ambientali, poiché non è “ben noto” cosa potrebbe riversarsi nell’aria! Questo è allucinante; non vi sono dati oggettivi sui quali ragionare, bensì si dice che si terrà controllato; ma se, poi, come già si sa per analisi note in altre parti del mondo, le emissioni saranno pericolose, cosa faremo? Spegneremo l’inceneritore? E chi rimborserà il gestore, che, giustamente, chiederà conto dei mancati guadagni? Sempre noi cittadini? Troppo superficiale l’analisi e priva di elementi e dati utili per soppesare veramente il problema; ma, soprattutto, veramente incredibile risulta la superficialità di chi ci governa che continua ad affermare che dobbiamo stare tranquilli, che non ci sono pericoli! Dove sono i dati che supportano questa tesi?
4. Aspetto etico: qui, ognuno può pensarla come vuole, però se ci si ferma bene a riflettere, non si può non notare che, nel Trentino dell’autonomia, delle risorse abbondanti, dei centri di ricerca invidiati da tutti, si è preferito adottare un sistema vecchio e rischioso per la salute, anziché investire in un metodo innovativo, tecnologicamente avanzato e che non genera pericoli per la cittadinanza. Non è assolutamente vero, come viene affermato da chi ha deciso di percorrere questa strada impervia, che il sistema alternativo proposto non è applicato altrove. È un dato oggettivo e facilmente verificabile in rete. Infatti si trovano sistemi di trattamento meccanico e biologico, anche per l’umido quindi, a Sidney, dove l’impianto è operativo dal 2004! Qui arrivano a trattare fino a 250.000 TON/anno; non è proprio un impiantino piccolino! Poi, la Germania stessa, additata spesso come ricca di inceneritori, ed è vero, sta comunque disinvestendo in tale tecnologia; si sta orientando verso la raccolta differenziata sempre più spinta, installando impianti di TMB. Quindi anche qui, basta fare un giretto in internet per reperire tali informazioni.
In sostanza, la cosa che traspare sempre più, è il fatto che l’inceneritore debba a tutti i costi essere costruito, anche e comunque se molti cittadini hanno portato alternative valide, già operative e ben sperimentate, meno costose e meno impattanti sul territorio e sull’ambiente. Ma perché, di fronte a tutto ciò, si continua a voler sostenere un bando di gara che preveda solo la possibilità di incenerire i rifiuti? Perché non fermarsi e predisporre un comitato tecnico-scientifico che elabori un nuovo bando aperto a tutte le tecnologie che il mercato offre? Non si può continuare a sostenere teorie a supporto della scelta effettuata, senza portare dati oggettivi e tecnicamente sostenibili; penso che tutti abbiano il diritto di sapere, non con frasi di circostanza e in politichese, che la scelta che si vuol fare è sostenibile. Ora come ora, abbiamo sentito solo chiacchiere tese ad imbonire il popolo; assicurazioni che tutto è regolare e che tutto sarà improntato alla massima sicurezza; ma i numeri a sostegno di ciò dove sono?
venerdì 3 dicembre 2010
Inceneritore: l'alternativa esiste. Ecco i dati e le proposte.
Sono intervenuti:Michelangelo Marchesi, assessore all'ambiente del comune di Trento, il sottoscritto e Francesca Raffaelli di Coordinamento Trentino Pulito.
L'assessore ha fatto un bilancio positivo della raccolta differenziata, pur con la segnalazione che deve essere migliorata. Poi, ha posto l'accento sulla scelta di costruire un inceneritore, per "chiudere" il cerchio dei rifiuti. Personalmente, ho confutato tale definizione, poiché è noto,dati alla mano e non per opinione, che un inceneritore non chiude il ciclo dei rifiuti, perché rimangono circa il 30% di residui, il 7% dei quali come scorie pericolose, da smaltire a discarica speciale. Ho proposto una valida alternativa, redatta dallo studio dell'ing. Cerani, e,poi, ho posto la seguente domanda: "Perché un bando di gara chiuso ad altre alternative e solo pro-incenerimento?", L'assessore ha risposto che:"...era l'unica alternativa possibile che il mercato potesse offrire"! Questo però, per dieci anni fa, ma non per ora! Ci sono validissime alternative, dimostrabili con i fatti e non con le chiacchiere. Alternative che tutelano la salute di tutti, riducono gli scarti residui al 6-8%, senza scorie pericolose, sono meno impattanti e incentivano la raccolta differenziata.
Certo che, ovviamente, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire! Se si continua a dire che le alternative non esistono, senza confrontarsi ad un tavolo tecnico per, poi, passare a rivedere decisioni che considerano solo tecnologie obsolete, è chiaro ed evidente che la politica dimostra di essere, ancora una volta, lontana anni luce dalla realtà e dallo sviluppo tecnologico, uno sviluppo che marcia a velocità supersonica, rispetto ai tempi e metodi di una politica stantìa e ferma a idee di oltre un ventennio fa! La Germania stessa sta dismettendo inceneritori costruiti 20 anni fa, perché con la differenziata spinta non servono più! Perchè non provare anche noi, una volta tanto, a copiare le cose in tempo reale e non 20 anni dopo, da un paese vicino? Non possiamo sempre ridurci a correre dietro a tecnologie nate decenni fa e passarle ancora per buone. Dobbiamo cambiare velocità e prendere in considerazione tecnologie moderne, non impattanti e più economiche. Con un po' di coraggio e di fiducia nelle reali possibilità della tecnica moderna.Chi vuole approfondire, al link sotto può scaricare lo studio dell'alternativa possibile all'inceneritore, con allegata una presentazione riassuntiva. Non sono chiacchiere vacue, ma proposte reali.
Pensiamo davvero, per un futuro migliore, non solo il nostro, ma anche quello dei nostri figli e nipoti, ad alternative possibili ed eco-sostenibili.
Ecco il link per il documento di sintesi del progetto alternativo:
http://marcoianes.net/doc/alternativa_inceneritore.pdf
Ecco il link per scaricare il progetto Cerani di alternativa:
http://www.marcoianes.net/area_download_4.html