"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


lunedì 16 dicembre 2013

NOT: escluse IMPREGILO e CMB, commissione da rinominare.

Nuovo ospedale di Trento: il TAR di Trento esclude IMPREGILO e CMB (prima e terza), indica la costituzione di una nuova commissione, poiché quella insediata non era idonea a valutare ( la presenza in commissione di un tecnico ex Impregilo?); la nuova commissione valuterà solo le altre due offerte rimanenti. Complimenti a chi ha organizzato tutto ciò, politici e dirigenti che non sono stati capaci di fare le cose con i crismi giusti! Intanto i tempi si dilatano e costi aumenteranno. Avanti con metodi pressapochisti, avanti con politici con "elevate" competenze a dirigere la baracca trentina!!!
Dal sito de L'ADIGE: http://www.ladige.it/articoli/2013/12/16/nuovo-santa-chiara-tar-boccia-maxiappalto
Marco Ianes 

domenica 15 dicembre 2013

Ancora incenerire? No, grazie, ci sono altre strade!

 Lettera al direttore dell'ADIGE, che auspica l'incenerimento dei rifiuti trentini a Bolzano, sostenendola come strada percorribile. (LEGGERE L'ADIGE di oggi, domenica 15/12/2013).

Caro direttore, ho letto il suo articolo sul giornale di oggi, in merito al trattamento dei rifiuti.
La soluzione sarebbe realizzabile, senza incenerire e rivalutando il reimpiego dell’area Whirlpool, insediando uno stabilimento di trattamento meccanico a freddo.
È una soluzione già attiva presso la “piccola città” di San Francisco, in California.
È una soluzione che, più volte, abbiamo tentato di proporre ma che, né nella stampa, né in questa mediocre politica provinciale, sembra trovare interesse; d’altronde, le ho inviato diversi scritti in merito, ma li ha sempre ritenuti impubblicabili, o perché troppo lunghi o, forse, visto il suo scritto di oggi, perché in contrasto con sua visione.
E allora, continuiamo ad inquinare, a immettere in aria sostanze che danneggiano colture, che compromettono la salute di tutti noi cittadini, non solo di chi è contrario all’incenerimento, ma pure dei giornalisti , dei politici che si ostinano a perseguire percorsi non più sostenibili. L’inceneritore di Bolzano è stato un grave errore tecnico e politico, vogliamo continuare a sostenere tale errore? Oppure possiamo cominciare a parlare di vero sviluppo economico sostenibile, recuperando le materie che compongono il residuo indifferenziato, facendo “cassa”, rivendendo tali materie ad un circuito affamato di materie prime a costo più contenuto? Le possibilità ci sono, basterebbe volerle attuare; ora abbiamo anche il sito logisticamente ben  situato, abbiamo la forza economica di poter essere paese all’avanguardia.
Ma se non attuiamo le novità tecnologiche, relativamente nuove, poiché già testate in altre città molto più grandi, almeno smettiamola di gongolarci in falso ideologico di terra all’avanguardia.
Manchiamo di cultura tecnica reale, di capacità politica di intraprendere nuovi percorsi sostenibili e, mi scusi, anche di spazi di dibattito sui giornali, poiché chi scrive qualcosa di diverso non trova sempre spazio.
So già che non pubblicherà questa mia, poiché in netto dissenso con la sua visione, so già che non interpellerà mai alcuno di noi, che crede in strade diverse, percorse con successo da altre realtà.
Ma, almeno, il mio dissenso da queste scelte obsolete, visto che vivo di tecnologia da quasi 30 anni e fornisco consulenze a privati, con discreto successo, lo dovevo manifestare.
Nuove vie sono percorribili, aprirebbero possibilità di nuove occupazioni, sia dirette che per l’indotto; inoltre, permetterebbero di chiudere il cerchio dei rifiuti in maniera non impattante, salvaguardando salute e colture, nonché l’immagine di un Trentino turistico che tutela l’ambiente per davvero.
Cordialmente, saluto.
Marco Ianes 

giovedì 21 novembre 2013

La gestione delle risorse e non dei rifiuti. Una visione di prospettiva sostenibile.

La gestione delle risorse e non dei rifiuti.Una visione di prospettiva sostenibile.
È possibile cambiare punto di vista e valutare ciò che scartiamo dai nostri usi quotidiani (rifiuti) come risorse da reimpiegare? Attorno a questa domanda ruota una visione diversa della gestione del problema dei rifiuti in Italia e anche in Trentino. Se siamo una terra all'avanguardia, e per molti aspetti lo siamo davvero, abbiamo l’obbligo di cercare soluzioni all'avanguardia, il meno impattanti possibile sull'ambiente che, tutti, indistintamente dall'appartenenza politica, diciamo di voler preservare e tutelare.
Dunque, il Trentino ha la possibilità di avviare un percorso virtuoso, innovativo e eco-sostenibile, grazie alla scelta politica di accantonare il percorso di incenerimento del residuo della raccolta differenziata, che ha già valori percentuali, in media, molto interessanti.
Il percorso deve essere avviato politicamente, aprendo il dibattito per un periodo ben delimitato, di qualche mese, coinvolgendo associazioni ambientaliste, esperti di settore, politica provinciale e cittadinanza; nel dibattito è necessario raccogliere tutte le informazioni e le proposte possibili ed immaginabili per regolamentare il ciclo di gestione delle risorse-rifiuti. Trascorso tale periodo, il decisore politico potrà avere un panorama chiaro sulle strade possibili da percorrere, ma soprattutto avrà condiviso un percorso virtuoso con la cittadinanza, dando voce  a tutti gli attori in campo. È chiaro che la politica deve decidere le linee guida di riferimento, ma tali linee guida devono avere un fondamento tecnico solido, che raccolgano la necessità di chiudere il “cerchio dei rifiuti” , rispettando le specificità e le vocazioni agro-turistiche del Trentino, magari sfruttando anche siti già esistenti, da convertire a nuovi insediamenti industriali da dedicare a questo settore.
Il ciclo produttivo di recupero dei materiali è un business in espansione, sfruttato sapientemente in molte realtà già consolidate, come ad esempio San Francisco, che non è proprio una piccola cittadina; può rappresentare un modo di fare green economy rispettoso dell’ambiente e proficuo sia per i privati da coinvolgere, sia per i cittadini. Però, rimane sempre più necessario creare consenso sulle decisioni politiche che determineranno benefici o impatti sul sistema economico, ambientale e sociale collettivo; da qui parte la necessità di cambiare approccio e investire sul concetto di democrazia partecipata, analizzando le proposte che provengono dalla base, senza voler continuare a perseguire metodi che hanno portato, nel recente passato, a scontri poco costruttivi. Il primo passo potrebbe essere, quindi, aprire un tavolo di dibattito per contribuire ad elaborare il futuro piano provinciale, senza calarlo dall'alto come è stato fatto nel passato, causando non pochi scontri e la nascita, inevitabile, di comitati di cittadini che hanno dovuto fare politica in maniera apartitica, per orientare diversamente i percorsi.
Il seguito della proposta, entrando nel dettaglio, potrebbe inserirsi nel dibattito sulla conversione industriale che riguarda il sito Whirlpool e provando a proporre  alcuni ragionamenti di sviluppo sostenibile. Abbiamo una struttura che sarà messa a disposizione per attività industriali future e sarebbe auspicabile che tali attività potessero essere inquadrate in un ambito di sostenibilità ambientale d’avanguardia. Accostando a tale problema quello della “chiusura del cerchio dei rifiuti” , nasce la proposta di realizzazione di un impianto industriale di trattamento meccanico del residuo indifferenziato. Il luogo ben si presterebbe per locazione, dato che è vicino alla tangenziale e pure all'autostrada, evitando così la costruzione di un ponte sull'Adige che sarebbe previsto per l’insediamento a Ischia Podetti e evitando, inoltre, un ulteriore costruzione di un ulteriore “scatolone” in cemento in quella zona. Nel sito Whirlpool, inoltre,  vi è già una notevole disponibilità di energia elettrica prelevabile, data la fornitura in media tensione già presente per l’uso in corso, cosa invece non esistente a Ischia Podetti , quindi anche su questo punto si eviterebbero ulteriori spese di costruzione di nuove linee e cabine elettriche per poter far funzionare lo stabilimento stesso. Rimane da progettare il percorso di conversione e adattamento delle strutture e calibrare il sistema, magari analizzando soluzioni che prevedano il recupero delle materie e non la gestione dei rifiuti, sulla traccia del famoso “progetto Cerani” che, già un paio di anni fa, grazie all'interessamento dei comuni della piana Rotaliana e spinto dalle associazioni ambientaliste come Coordinamento Trentino Pulito e Nimby Trentino, era stato proposto in alternativa all'inceneritore. Ora i tempi sono maturi per riprendere in mano una gestione,all'avanguardia, della partita rifiuti, non vi sono più scontri su posizioni in antitesi tra loro e, la struttura Whirlpool, potrebbe rappresentare un punto di partenza per una conversione industriale tesa al rispetto ambientale. Se la politica vuole provare ad innovare per credere in un futuro migliore è necessario lavorare con approcci diversi per trovare soluzioni che mettano in campo modelli economici diversi da quelli sostenuti finora. Da qui dovremmo partire per lanciare un programma di innovazione, di speranza e di progresso; un programma dove l’antico pensiero ambientalista, che molti associavano a freno fastidioso per uno sviluppo basato sulla perenne crescita, diventa ora probabilmente l’unico percorso realmente perseguibile, per uscire da una crisi globale e irreversibile, di sistema e strutturale, che certo non sta risparmiando nemmeno il nostro Trentino; dobbiamo inserire progettualità innovativa, mirata a percorsi virtuosi strettamente legati ai concetti della blue e della green  economy, che il Trentino, terra all'avanguardia in fatto di ricerca e sviluppo, ha l’obbligo di percorrere, per il proprio futuro e per dare anche un impulso esemplare alla nazione; siamo sempre stati indicati come artefici di progresso e innovazione e, ora,possiamo diventare sempre più  un punto di riferimento per tutto il Paese e per l’Europa; siamo obbligati a farlo, per un Trentino migliore, autonomo ed europeo,che sappia far crescere la condivisione politica nelle grandi decisioni, aprendo ad un modello di democrazia partecipata e partecipativa reale e non solo virtuale.
Marco Ianes- co portavoce Verdi Europei
Consulente tecnico ambientale e del settore energia , progettista di processi industriali e docente di impianti elettrici e elettrotecnica.

lunedì 18 novembre 2013

Giunta "nuova", vecchi sistemi. Si parla ancora di rifiuti e non di risorse.



E ci risiamo.
Appena insediato, l'assessore Gilmozzi parla di gestione dei rifiuti.
Mandiamoli a Bolzano,anzi no, mandiamoli in Veneto o in Lombardia che ce li chiedono. Anzi no, al posto dell'inceneritore costruiamo uno stabilimento ad Ischia Podetti per fare CSS ( combustibile solido secondario), il quale, ricordo, altro non è che un derivato dei rifiuti e serve da far bruciare nei cementifici,proprio al pari di come avviene con un inceneritore. Così i cementifici ( Sarche?) bruceranno rifiuti (CSS) in forma privata e molto meno appariscente, leggi magari meno controllata! Il quarto piano rifiuti sarà emesso entro gennaio, dice il "nuovo" assessore. Ma bene, nuovamente senza interpellare associazioni ambientaliste, ma calandolo dall'alto, come è sempre stato fatto. E le alternative proposte anche in campagna elettorale? Un esempio era la riqualificazione del sito Whirlpool, senza andare a costruire nuovi complessi industriali; in quel sito si sarebbe potuto realizzare uno stabilimento industriale che recuperasse le materie dell'indifferenziato, per poi venderle sul mercato e usare i soldi per abbassare la tariffa rifiuti dei contribuenti. Senza combustioni, senza nuovi faraonici stabilimenti da costruire ad Ischia Podetti, senza produzioni di CSS, che restano sempre rifiuti da bruciare. Avevamo proposto un metodo diverso, un approccio condiviso al sistema gestione rifiuti, coinvolgendo associazioni ambientaliste nel redigere il nuovo piano provinciale.A parole tutti d'accordo sull'avviare percorsi virtuosi, ma ora, passata la festa (elezioni), gabbato lo santo ( elettori creduloni che hanno ritenuto di bocciare la proposta politica dei Verdi, ritenuti inutili per la politica locale ambientale e di salvaguardia del territorio).
A questa politica vecchia, diciamo di no!  Saremo pronti a contrastarla con ogni mezzo politico possibile. Sarà dura, sarà difficile, vista l'esclusione dal consiglio provinciale, ma saremo presenti per dare battaglia contro queste politiche di gestione dei rifiuti che appartengono al passato, sia come scelte tecniche, sia come metodi di approccio escludenti il dialogo.
Se i Verdi sono rimasti fuori dal consiglio, non sono però rimasti fuori dalla politica. Abbiamo le mani più libere, ora che ci hanno pure scaricato, denigrando totalmente la nostra proposta.E, quindi, possiamo dare voce con forza al nostro chiaro e netto NO a queste politiche obsolete e insostenibili,in tema di gestione della partita rifiuti. Si continuano a perpetrare errori macroscopici in tema di gestione ambientale e dei rifiuti. E i Trentini non hanno valutato che la nostra presenza in consiglio provinciale avrebbe potuto guidare nuove vie e nuovi approcci. Proveremo a farlo da fuori, coinvolgendo le persone e le associazioni. Questa volta, però, con toni molto meno soft, e con approcci più diretti e immediati. In maniera chiara ed inequivocabile, non sosterremo scelte di questo tipo che riteniamo vecchie, superate e non all'altezza di un Trentino che vuole apparire baluardo della tutela ambientale sui media, salvo percorrere strade insostenibili nella realtà. Se vogliamo essere un punto di riferimento per la nazione e per l'Europa, stiamo davvero partendo con il piede sbagliato e,forse,  anche con le persone sbagliate preposte a tutelare ambiente e territorio. 
Marco Ianes 

lunedì 28 ottobre 2013

Un progetto di governo privo di rappresentatività ecocivica e di tutela ambientale; prendiamo atto.

Si è conclusa l'avventura elettorale e il centro sinistra autonomista si appresta a prendere, a pieno titolo, possesso del governo provinciale.
Dai numeri, però , traspare nettamente che il nostro progetto eco-civico, non ha riscosso il successo sperato; forse non siamo stati abbastanza convincenti, forse gli argomenti messi in campo non interessano, forse la stampa non ci ha dato spazio a sufficienza. Mi rimane l'amarezza di aver proposto contenuti ritenuti validi da moltissimi interlocutori, anche di altri partiti, ma tali argomenti non si riesce a tradurli in consensi. Molte persone mi hanno detto che le idee sono buone e condivisibili, ma poi...il consenso non si vede.
Prendo atto. 
Qui finisce questa avventura, per ora. Bene il centro sinistra autonomista, molto meno noi ecocivici e verdi europei; mancherà una voce ecologista vera nel parlamento provinciale. Speriamo di non doverci pentire di questa scelta, speriamo che chi governerà potrà considerare il rispetto per l'ambiente al pari di altre tematiche. Valsugana, VAldastico, gestione dei rifiuti? Poco importa per i cittadini, evidentemente. Noi stiamo a guardare, senza rappresentanza politica. Almeno per ora.
Riprenderò le mie attività, com serenità e tranquillità. Io ci ho provato, ci ho messo la faccia e i contenuti. Evidentemente, non sono stato convincente.
Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto. 
Un caloroso saluto; io stacco per un po'...

Marco Ianes

martedì 22 ottobre 2013

Cambiamenti climatici e cambiamenti politici.


In questi giorni è stato reso noto il rapporto dell’IPCC, organismo internazionale - Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico). Ebbene, è un dato consolidato che, i cambiamenti climatici a cui assistiamo sempre più, sono determinati dall’attività antropica, cioè dell’uomo. Il modello di sviluppo che abbiamo perseguito finora e che molte forze politiche vorrebbero continuare a sostenere, non garantisce più equilibrio al nostro eco-sistema; tali cambiamenti climatici alterano la sicurezza dei nostri territori, se ne vede esempio continuo, quando piove in abbondanza; sia per la smisurata quantità di precipitazioni, sia per la scarsa capacità di assorbimento dei terreni, devastati da costruzioni assurde, permesse nei decenni addietro. Ma, se l’attività umana ha determinato tali cambiamenti e tali disastri, in maniera altrettanto efficace, possiamo mettere in campo progettualità innovative per ricondurre l’ecosistema in binari di autoregolamentazione sostenibile. Un approccio diverso è necessario, progettando sistemi produttivi che siano sostenibili e ecocompatibili, dedicando risorse alla ricerca scientifica nell’ambito del recupero del patrimonio edilizio esistente, impedendo ulteriore consumo di territorio e lavorando per mettere il sicurezza le situazioni esistenti. Per fare ciò è necessario un cambiamento politico, un approccio metodologico che permetta di favorire leggi e decreti che regolamentino in maniera inequivocabile questo nuovo corso necessario e indispensabile per ridare stabilità al nostro ecosistema. Tali percorsi virtuosi devono essere attivati urgentemente e, per fare ciò, è necessario anche un rinnovamento politico, possibile solamente dando fiducia a persone che credono in questi percorsi innovativi che potrebbero produrre davvero un nuovo modello economico e sociale. Per rinnovare la politica e dare forza a queste prospettive di speranza è necessario, direi indispensabile, che tutti noi cittadini si vada a votare e lo si faccia in piena libertà da schemi precostituiti, senza l’assillo del “piazerot” che il voto dato al solito amico potrebbe generare; se, tutti noi Trentini, andiamo a votare esprimendoci sulla base delle proposte reali che i vari candidati intendono portare avanti, possiamo davvero contribuire a cambiare la politica in meglio, a nobilitarla e a farle recuperare la credibilità persa. Andiamo a votare, domenica prossima, restare a casa significa darla vinta a chi vuole una politica a favore degli interessi di pochi, rispetto ai beni comuni di tutti; andiamo a votare tutti e facciamolo con spirito libero da ogni preconcetto e, forse, daremo prova di essere un popolo che merita davvero di avere un’autonomia integrale; diversamente, se lasciamo vincere il partito del non-voto, non potremo mai lamentarci della devastazione dell’ambiente, del consumo del territorio, della politica del “piazerot” o dei vari eletti che magari non ci piacciono! Andiamo a votare, per cambiare assieme.

Il 27 ottobre, cambiamo assieme; prova a darmi fiducia, esprimendo un voto agli ECOLOGISTI E CIVICI VERDI EUROPEI e scrivendo IANES.





domenica 13 ottobre 2013

Alcuni impegni programmatici.

Alcuni impegni programmatici personali. 
Propongo alcuni temi, sui quali mi impegnerò particolarmente, qualora eletto.
Scuola e formazione: Dobbiamo rivedere gli investimenti ed i tagli effettuati in questi ultimi anni, in ambito formativo e scolastico. I nostri giovani hanno sempre più bisogno di strumenti adeguati per crescere culturalmente e socialmente. Per questo sono necessari investimenti significativi nell'ambito dei bisogni educativi speciali , fortemente penalizzati da interventi di tagli lineari non condivisibili, operati negli ultimi anni. Inoltre, è necessario dare stabilità economica e occupazionale, ai docenti e a tutto il personale del comparto generale della scuola. Dare stabilità significa operare scelte di investimento significativo sulle professionalità dei docenti, valorizzando percorsi di formazione degli stessi, al fine di premiare la meritocrazia; parlare, però, di meritocrazia senza dare gli strumenti necessari ai docenti, è deleterio e fuorviante. Investire sulla formazione dei docenti, affinché possano trasmettere conoscenze e competenze agli studenti, è un passo fondamentale per una rigenerazione del sistema scuola. Solo valorizzando i docenti e tutti gli operatori del settore formazione e scuola, possiamo dare forza e credibilità ai nostri giovani. In questo settore è necessario avviare un processo di serio confronto co tutti gli attori; propongo una fase di analisi in cui si coinvolgano forze sindacali, docenti e personale non docente, genitori e studenti, per individuare percorsi condivisi di ottimizzazione delle risorse. Un percorso di 5-6 mesi in cui raccogliere idee e proposte dalla base, per poi fare sintesi politica e strutturare i percorsi necessari. Questo rappresenterebbe un nuovo approccio di politica condivisa, con una seria analisi delle necessità e delle prospettive possibili.

Gestione dei rifiuti: Dopo il NO alla costruzione dell’inceneritore, sul quale mi sono battuto, assieme alle associazioni Coordinamento Trentino Pulito di cui faccio parte e a Nimby Trentino, ISDE, Coldiretti e i 4 comuni della piana rotaliana che hanno pagato di tasca propria il progetto alternativo “Progetto Cerani” è giunto il momento di cambiare marcia. Per la nuova legislatura che sta per partire, propongo una sorta di re-start sul tema della gestione dei rifiuti, così strutturato:
-          Istituzione di un tavolo programmatico, che raccolga rappresentanti delle associazioni attive sul tema, università di Trento, rappresentanti delle comunità di valle e della varie aziende coinvolte nella gestione dei rifiuti, al fine di definire le linee guida per lo sviluppo di un piano generale dei rifiuti a carattere provinciale.  Tempo di lavoro: 6 mesi.
-          Elaborazione del nuovo piano rifiuti, sulla base dei dati raccolti nella fase precedente, con predisposizione del progetto generale provinciale. Tempo di lavoro: 6 mesi.
Sulla base dei progetti elaborati, nel giro di altri 3-4 mesi si potrebbe dare avvio ad un processo gestionale del recupero della materia ( non più rifiuti!), che permetta di riciclare le materie prime, creare nuovi posti di lavoro, avviare a chiusura le discariche trentine e chiudere definitivamente il ciclo dei “rifiuti”, con piena soddisfazione dei cittadini che potrebbero godere di abbassamenti della tariffa rifiuti, in conseguenza agli introiti generati da una gestione industriale redditizia del comparto. Questa è una nuova visione da blue economy, che propongo come soluzione per il nostro Trentino.

Mobilità sostenibile:Sulle basi della proposta di Transdolomites, avviare l’iter procedurale per la realizzazione del “trenino dell’Avisio”. In questa legislatura si potranno gettare le basi per predisporre il progetto preliminare e poi quello esecutivo, ricercando i partner per generare il percorso di realizzazione vero e proprio.  Nel programma della forza che rappresento c’è una chiara condivisione nel progetto e, quindi, sarà mia cura impegnarmi per portare avanti tale prospettiva di mobilità sostenibile. Anche questa è una visione da blue economy.

Sostegno alle imprese e sviluppo ecosostenibile: Nell’ambito del sostegno alla piccola-media impresa, ai professionisti  e agli esercenti arti e professioni, propongo un sistema di approccio diverso di sostegno economico e formativo.Nel settore delle costruzioni, in forte contrazione, propongo l’istituzione di un fondo destinato al sostentamento del recupero del patrimonio edilizio esistente, tramite interventi mirati alla ristrutturazione edilizia ed impiantistica, con particolare riferimento al risparmio energetico. Il fondo potrebbe essere sostenuto con parte del gettito fiscale derivante dai lavori stessi. Tale fondo non vedrebbe una contribuzione diretta alle imprese, bensì ai proprietari degli stabili che decidono di riqualificare i propri siti, siano essi cittadini privati che imprese detentrici di immobili. Con tale sistema si potrebbe generare lavoro per le imprese, le quali fatturerebbero e genererebbero il gettito fiscale che auto-sosterrebbe il fondo stesso. Il sistema sarebbe sostenibile, con opportune valutazioni periodiche e ricalibrazioni sui metodi di erogazione dei contributi. Un sistema di sostegno di tal tipo permetterebbe di dare ossigeno alle nostre imprese, senza tuttavia erogare contributi che non producano benefici per la collettività. Con un sistema simile si avrebbero due benefici sostanziali: creazione di lavoro per le imprese ed i professionisti e recupero del patrimonio edilizio, con risparmi energetici e monetari significativi per la collettività. Inoltre, ristrutturando secondo criteri ecosostenibili, favoriremmo una politica di tutela ambientale, contribuendo a migliorare il nostro ambiente, limitando emissioni di CO2 e sprechi energetici.


Agricoltura,turismo e cultura:In questi settori, a mio avviso strettamente legati tra loro, è necessario creare maggiore sinergia. Nel campo agricolo è necessario creare una maggiore cultura della coltivazione “bio”, ma quella vera! Meno chimica e più naturalità e prevenzione nella gestione delle nostre colture. Ciò va legato al turismo in maniera sistematica, per promuovere i prodotti della nostra terra, vissuti e gustati nella nostra terra (agriturismo); in questo ambito è necessario sviluppare percorsi di formazione continua per i nostri coltivatori, che devono essere sostenuti per una gestione più compatibile delle nostre coltivazioni. In ambito turistico, fare rete diventa indispensabile, per fronteggiare una crisi profonda; e, in questo settore, vedo anche una rete dei musei e delle proposte culturali, con un’unica regia provinciale da strutturare in maniera tale da valorizzare tutte le espressioni territoriali esistenti. Una rete che ottimizzi gli investimenti e tagli molti sprechi finora tollerati; ottimizzare, non tagliare inutilmente, strutturando una rete culturale trentina.

Valdastico, eterna diatriba.


Nell'incontro tenutosi a palazzo della Regione, sabato 12 ottobre, sono stati spiegati i motivi che determinano una posizione contraria alla realizzazione della Valdastico, lato trentino.
Sono quarant'anni che sentiamo parlare di questo tema e, periodicamente, si assiste a ritorni di fiamma, incentivati da alcune forze politiche (meglio sarebbe definirle "unioni di affaristi") che tirano in ballo la realizzazione dell'opera come soluzione al problema della viabilità in Valsugana, mascherando invece i reali interessi economici che spingono alla costruzione di tale opera, inutile e devastante.
Inutile perché troppo costosa, devastante per l'ambiente e l'ecosistema che dovrebbe letteralmente subirla.
Noi abbiamo sempre detto un chiaro ed inequivocabile NO!
Basta parlare di grandi opere inutili, impattanti enormemente per il nostro ambiente. Noi saremo attente sentinelle, anche all'interno della nostra coalizione, affinché questa opera devastante non possa mai avere inizio. Un'altra riflessione, metto in campo, però: ma in quale altro paese si parla di un'opera per oltre quaranta anni, perseverando con insistenza, da parte di alcune lobbies, nel cercare di far cambiare idea alla gente? Ora basta, la Valdastico non serve e non la faremo, questo è nel programma degli Ecologisti e civici Verdi Europei, che intendono promuovere altri sistemi di viabilità sostenibile, senza impatti ambientali devastanti. E questo è pure il programma del centro sinistra autonomista, che ha detto un chiaro NO alla realizzazione di questa assurda opera.





sabato 12 ottobre 2013

Sviluppo sostenibile e blue economy.



Si è svolto venerdì sera, 11 ottobre ,a Gardolo, presso la sala circoscrizionale, l’incontro organizzato dagli Ecologisti e civici Verdi Europei, con tema: “ Sviluppo sostenibile e blue economy” Marco Ianes, Lucia Coppola e Michele Trainotti, candidati al consiglio provinciale, che  hanno sviluppato  analisi e proposte legate ad un nuovo modello di sviluppo, che prenda spunto dai concetti della blue economy, cioè “imparare a costruire e progettare sistemi imparando dalla natura”. Per i dettagli dell’intervento di Marco Ianes, potete leggere al link:


domenica 6 ottobre 2013

Gestione dei rifiuti, facciamo chiarezza.

Gestione dei rifiuti, facciamo chiarezza.
Mi fa piacere che vi siano più forze politiche che spingono verso il  concetto di "rifiuti zero"; questo significa che una crescita di una giusta presa di coscienza della necessità di un cambiamento è veramente in atto.
Ma prendersi il merito di aver determinato il cambio di idea provinciale, da parte del movimento 5 stelle, è di un'arroganza e di una falsità inaudita!
Dov'erano questi signori quando Coordinamento Trentino Pulito e Nimby, assieme a Coldiretti ed ai comuni della piana Rotaliana, combattevano realmente, con serate informative, banchetti di raccolta firme e manifestazioni varie ( già dimenticati i 1000 trattori per le vie di Trento)?

Il progetto di alternativa all'inceneritore è stato prodotto a spese dei comuni rotaliani e Trentino Pulito portava avanti le serate informative, relatore proprio il sottoscritto. Di grillini nemmeno l'ombra! Ora, che questi signori cavalchino politicamente un'idea di altri soggetti ci può anche stare, ma per favore, date a Cesare ciò che è di Cesare: non sono loro gli ideatori dell'alternativa! Hanno solo scopiazzato un programma di cittadini, che è stato inglobato, da più di tre anni, nel programma della costituente ecologista, poi diventata il soggetto politico "Ecologisti e civici Verdi Europei". Tanto si deve per chiarezza, di fronte all'elettorato, che deve sapere bene chi ha operato veramente contro l'inceneritore e chi, ora, vorrebbe sfruttarne il risultato per puro tornaconto politico.


mercoledì 2 ottobre 2013

Cambiamenti climatici e sviluppo eco sostenibile. Parliamone assieme a Gardolo, venerdì 11 ottobre 20.30 sede circoscrizione.


I cambiamenti climatici sono colpa dell'uomo. Se ancora si cercavano degli alibi per il riscaldamento globale e per i fenomeni ad esso legati, oggi non ci sono più dubbi. L'influenza dell'uomo sul sistema climatico è chiara ed evidente nella maggior parte delle regioni del globo, secondo quanto ha rivelato una nuova valutazione da parte del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico dell'Onu (IPCC), presentata lo scorso 27 settembre a Stoccolma.
È estremamente probabile che l'influenza umana sia stata la causa dominante del riscaldamento osservato dalla metà del 20° secolo. E se finora ciò era solo sospettato ed ipotizzato, adesso sono sempre di più le prove che condannano la razza umana. Il miglioramento dei modelli e una migliore comprensione della risposta del clima parlano chiaro: l'aumento globale delle temperature è inequivocabile e dal 1950 molti sono stati i cambiamenti osservati in tutto il sistema climatico. Cambiamenti senza precedenti nel corso dei millenni.
E se in quasi 3.000 anni di storia, finora la Terra non aveva subito alcuna drastica modifica, non sarà un caso se negli ultimi 60-70 anni, il pianeta stia presentando chiari segni di sofferenza. Ma c'è di più. Ciascuno degli ultimi tre decenni è stato progressivamente più caldo rispetto a qualsiasi precedente decennio dal 1850. Le proiezioni sul cambiamento climatico sono basate su quattro nuovi scenari legate alle concentrazioni di gas serra.
Secondo quanto illustra la quinta edizione del dossier IPCC, il cambiamento di temperatura superficiale globale per la fine del 21° secolo si prevede superiore a 1,5° C rispetto al 1850-1900 ma lo scenario considerato è il più basso. Probabilmente sarà superiore ai 2° C.
I nuovi modelli hanno permesso di ipotizzare con maggiore certezza che in passato che le ondate di calore saranno più frequenti e più lunghe rispetto al passato. "Con il riscaldamento della Terra, ci aspettiamo di vedere le regioni attualmente umide ricevere più pioggia” ha detto il vicepresidente Thomas Stocker.
Secondo gli scienziati, il riscaldamento degli oceani, lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari provocherà un aumento del livello medio del mare ad un ritmo più veloce rispetto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi 40 anni.
Il rapporto rileva con elevata sicurezza che il riscaldamento dell'oceano domina l'aumento di energia immagazzinata nel sistema climatico, che rappresenta oltre il 90 % di quella accumulata tra il 1971 e il 2010. Anche se l'uomo si impegnasse a contrastare i cambiamenti climatici, gli effetti delle emissioni di CO2 persisterebbero per vari secoli.
Tre le altre novità emerse, degna di nota è quella che riguarda l'aumento del livello del mare, che dalla fine del secolo scorso va dai 26 agli 81 centimetri, mentre il precedente report dell'ICCP del 2007 lo aveva stimato tra i 18 e i 59 centimetri.
 L'uomo sta seriamente minacciando la vita del pianeta e indirettamente anche la propria. Ma ancora non tutti ne sono consapevoli. 
Parleremo di cambiamenti climatici e di economia, legata allo sviluppo sostenibile, in un incontro pubblico, a GARDOLO, VENERDI 11 OTTOBRE ORE 20:30- SALA CIRCOSCRIZIONE PIAZZALE GROFF.
Per un Trentino autonomo e europeo, per un’economia ecosostenibile, per nuove prospettive.