"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


lunedì 30 novembre 2009

RIFORMA SCOLASTICA:PARLIAMONE!


ITALIA DEI VALORI PER IL COMUNE DI TRENTO

CHE FORMA HA LA RIFORMA?

LA SCUOLA TRENTINA SI INTERROGA SUL SUO FUTURO, TRA PROPOSTE E PROTESTE.

AULA 7 – FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA DI TRENTO ENTRATA DA VIA ROSMINI,27 – PIANO -1

VENERDÌ 4 DICEMBRE 2009 – ORE 16:00



Interventi di:
· On. Pierfelice Zazzera – deputato di Italia dei Valori - Componente della commissione "VII Cultura scienza e istruzione".
· Matteo Dalla Torre – docente di discipline giuridiche nella scuola superiore.
· Giovanna Giugni – docente di discipline giuridiche nella scuola superiore – consigliere comunale di Trento.
· Marco Ianes – docente di discipline tecniche nella formazione professionale – referente del commissario straordinario di Trento.
È stata invitata a partecipare la dott.ssa Marta Dalmaso – assessore provinciale all’Istruzione e Sport.
Docenti,genitori, studenti e cittadini sono invitati a partecipare.

giovedì 26 novembre 2009

COMUNITA’ DI VALLE: ALTRI SOLDI PUBBLICI BUTTATI.


Da sempre, Italia dei Valori è contraria all'istituzione delle comunità di valle. Lo abbiamo sempre detto, lo abbiamo anche dichiarato più volte, pubblicamente e nei nostri programmi. Siamo una popolazione di circa mezzo milione di abitanti (nemmeno una metropoli!) e abbiamo 5 livelli di governo: regione, provincia, comuni, comunità di valle e circoscrizioni! Manca solo la riunione di condominio, dove eleggere il presidente di turno, a cui dare una bella indennità e siamo a posto!
Ora, sono state istituite queste comunità di valle e cominceranno a "succhiare" soldi pubblici, prima ancora che vengano attribuite competenze e, soprattutto, sedi, poiché non ancora definite; membri saranno i consiglieri comunali, già eletti per altre funzioni, ma non paghi, diventeranno anche membri delle comunità di valle! A ciò, si aggiunge la tristissima vicenda dei giorni scorsi, dove il consiglio provinciale ha approvato il fatto che, il giorno delle elezioni dei rappresentanti dei cittadini nelle comunità di valle, sarà diverso dal giorno previsto per i rinnovi dei consigli comunali, programmati nel maggio 2010. Invece che istituire un "election day", dove si sarebbero potuti eleggere tutti i rappresentanti, comunali e delle comunità di valle, è stato deciso di rimandare ad ottobre l'elezione dei secondi! Il tutto costerà, alla comunità trentina, la bellezza di circa DUE MILIONI di euro in più!
Intanto le aziende trentine sono in difficoltà, molte famiglie stentano ad arrivare a fine mese e la scuola subirà tagli incredibili, dettati da una riforma per nulla condivisa dagli operatori e dagli utenti e mai discussa all’interno della coalizione di maggioranza.
Lo spreco di denaro pubblico è enorme; già di per se spropositato con la costituzione delle comunità di valle stesse, ancora maggiore con la separazione delle date delle elezioni; la responsabilità delle minoranze, che hanno minacciato l’ostruzionismo in consiglio provinciale è enorme, ma la maggioranza non è esente da colpe, perché, invece di combattere politicamente i tentativi ostruzionistici, ha accettato supinamente il compromesso, cedendo ai pretesti messi in campo per favorire una corretta informazione agli elettori. Ma davvero si pensa che, da qui a maggio,gli elettori non sarebbero stati in grado di documentarsi in merito alle elezioni delle comunità di valle? Ma dove pensate vivano gli elettori? Credo che la politica dovrebbe rivedere molti atteggiamenti superficiali, che costano alla collettività, che pesano sull’economia delle famiglie. Cosa avremmo potuto fare con quei DUE MILIONI di euro, letteralmente buttati via? Qualche casa in più, qualche aiuto a famiglie in difficoltà, qualche finanziamento all’istruzione, sempre più penalizzata?
Una proposta provocatoria: ai consiglieri provinciali, chiediamo di restituire tale cifra; due milioni di euro diviso trentasei consiglieri, fanno “solo” 55.555 euro a testa! Attendiamo il rimborso e non vacue parole di rimpianto! Così avremmo evitato gli ostruzionismi delle minoranze e pure gli sprechi, dando un esempio di sobrietà e di vicinanza ai cittadini!

Marco Ianes – referente del commissario straordinario di Italia dei Valori del Trentino

lunedì 9 novembre 2009

IL CORAGGIO DI ESSERE LIBERI

Un nuovo modo di fare politica; ecco, in questa frase viene rappresentata la volontà di Italia dei Valori nel proporre una nuova via, un nuovo percorso da intraprendere per tentare di far rinascere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella politica. A Vasto, al raduno nazionale di Italia dei Valori, si è parlato di "alternativa di governo"; si è parlato di idee per un futuro migliore del nostro Paese, di proposte vere e reali per governare il Paese, per il bene di tutti i cittadini. Ma non solo! Si è parlato di cosa sta evolvendo nel partito stesso. Si è definito chiaramente che Italia dei Valori è un partito post-ideologico, un partito non di destra, non di sinistra, non di centro, ma un partito di idee, di soluzioni, di proposte reali. In quest'ottica, anche a Trento, con coerenza al programma nazionale e locale, si è deciso di dire NO all'inceneritore; di dire NO ad un punto del programma di coalizione; si è scelto di "essere opposizione seria e propositiva, all'interno della maggioranza"! Si è scelto un NO, coerente con quanto dichiarato sin dall'inizio del sostegno al candidato sindaco Andreatta, il quale sapeva bene la nostra posizione e l'ha accettata, fin dall'inizio; sapeva che avremmo agito con spirito critico su questo tema, con coerenza ai programmi nazionali, con coerenza alla salvaguardia dell'ambiente, da sempre cara ad Italia dei Valori. Non esiste voto a destra o a sinistra quando si parla di ambiente, quando si parla di benessere dei cittadini; l'insalubrità di un inceneritore non è di destra né di sinistra; esiste e basta! Non è comprensibile arroccarsi su posizioni vecchie ed obsolete, stereotipate, di "voto con la destra", quando si parla di ambiente e salute; la mozione proposta dalle minoranze era una mozione fatta di contenuti logici e sensati e perciò è stata avvallata da Italia dei Valori, con un voto tutt'altro che inutile; un voto libero da schemi precostituiti, un voto chiaro e coerente con il programma di partito, un voto che rispecchia "il coraggio di essere liberi", la volontà di fare politica in maniera diversa e fuori dai soliti schemi preconfezionati. Può non piacere a chi vive ancora di vecchi modi di far politica, a chi crede che non esprimersi sia meglio che dire NO in maniera chiara ed inequivocabile! Ma non è più tempo di questo modo di fare politica, almeno non con Italia dei Valori.
Marco Ianes - Italia dei Valori Trentino

domenica 1 novembre 2009

Inceneritore: altri motivi per dire no! e continuiamo a dire NO!

Lasciamo perdere le considerazioni sulla salute dei cittadini, in merito all’inceneritore! Non perché non siano importanti, tutt’altro, perché è ormai noto a tutti in maniera inequivocabile, che l’inceneritore aumenta in maniera esponenziale l’inquinamento e aggrava la situazione ambientale trentina, con logico e conseguente aumento del pericolo di malattie polmonari e sviluppo di neoplasie. Vorrei spostare la riflessione su altri punti, che potrebbero determinare altre motivazioni a sfavore della realizzazione di un inceneritore a Trento. L’inquinamento delle colture, dei vigneti e dei meleti della zona potrebbero danneggiare seriamente l’immagine del Trentino produttore di ottimi vini e ottime mele! Ma ci avete pensato se, dopo qualche anno di attività dell’inceneritore si scoprisse che le colture sono inquinate, che tremendo colpo sarebbe per l’economia trentina? E poi ancora: il turismo. Aria di montagna, fresca e frizzante dei monti del Trentino; ci pensate se, sempre tra qualche anno, si scoprisse, come probabilmente sarà, l’aria del Trentino non sarà più così appetibile per venire a sciare, o per andare al lago? Che altro tremendo colpo per l’economia del Trentino. Da qualsiasi parte si voglia guardare, in qualsiasi campo si voglia analizzare la questione, si trovano validi motivi per contrastare quest’opera faraonica voluta a tutti costi. Già, i costi; ma siamo sicuri di aver fatto bene i conti o abbiamo solo valutato i costi “spiccioli” per la costruzione? E tutto il resto? Tutti i costi accessori, derivati dai danni che nel tempo si avranno, come sono stati considerati? Mi sembra che le valutazioni siano state molto superficiali e per nulla tese a cercare soluzioni alternative che non mettano a rischio l’incolumità della popolazione in primis e dell’economia trentina poi. Altre alternative ci sono, anche se continuano a dirci di no; la differenziata spinta potrebbe portare all’inutilità dell’opera; la realizzazione dell’opera, invece, sicuramente porterà ad uno stop o addirittura ad una recessione della raccolta differenziata: a Brescia si attesta sul 40%: ovvia conseguenza della scelta di incenerire. Per ultimo, concludo dicendo che, finché l’inceneritore non è costruito possiamo ancora cambiare idea; non condivido l’idea di accettare questa decisione come definitiva e irrevocabile; la città ed il Trentino sono di tutti i trentini e non smetteremo di provare a far sentire la nostra voce di dissenso, in maniera civile e propositiva, come abbiamo sempre fatto. La nostra posizione contro l’inceneritore è sempre stata nota a tutti, dichiarata anche in fase di elezioni e condivisa da tutti. E coerentemente con questa linea, continueremo a darci da fare per portare avanti questa idea, anche se qualcuno di noi si sta perdendo per strada, come appare da un quotidiano locale di oggi, dove un iscritto critica il no all'inceneritore della nostra consigliera comunale, accusandola di aver appoggiato una mozione della minoranza; la mozione, però, non era politica, ma tecnica e se, come ribadito a Vasto, ci definiamo un partito post-ideologico, dobbiamo avere la coerenza di dare forza alle proposte di merito e intelligenti, anche se formulate dall'opposizione! Facendo diversamente avremmo dato luogo ad un comportamento non in linea con il partito, che ci chiede di fare politica con metodi diversi dai soliti schemi! Qualcun altro ha preferito lasciare l'aula, in consessi più importanti del consiglio comunale; si sappia che tale comportamento non è molto gradito al nostro elettorato, il quale ha eletto i propri rappresentanti per prendere decisioni e posizioni inequivocabili, soprattutto su temi delicati come quello dell'inceneritore! Troppo comodo dire di NO quando si è all'opposizione; bisogna continuare nelle proprie idee anche con i fatti, anche quando si è forza di maggioranza, facendo "opposizione all'interno della maggioranza", come ci disse Leoluca Orlando, nella sua ultima visita in campagna elettorale per le comunali. Troppo comodo alzarsi e non esprimere il voto! Troppo comodo "non disturbare", con il dissenso chiaro ed inequivocabile, i potenti della maggioranza! Questa non è la politica di Italia dei Valori!

martedì 20 ottobre 2009

INCONTRO INFORMATIVO SULL'INCENERITORE


MARTEDI’ 27 OTTOBRE 2009

ORE 21:00

SALA DELLA CIRCOSCRIZIONE S.GIUSEPPE-S.CHIARA

VIA PERINI – TRENTO

INCONTRO APERTO A TUTTI I CITTADINI
INCENERITORE A TRENTO? NO GRAZIE!

Le ragioni, logiche e fondate, del NO!
Introduzione a cura di Marco Ianes - Italia dei Valori-Trentino
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Perché l’inceneritore danneggia la salute?
Interviene : On. Dott. Domenico Scilipoti
Componente della commissione “VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici”- Parlamentare di Italia dei Valori; medico – chirurgo.
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La nostra scelta politica di dire: NO ALL’INCENERITORE!
Interviene: Giovanna Giugni: consigliere comunale di Trento
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Intervento di Simonetta Gabrielli – Nimby Trentino
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A seguire, dibattito aperto al pubblico ed a tutti i cittadini! Se hai a cuore la tua salute, vieni ad ascoltare perché dobbiamo dire NO ALL’INCENERITORE !

mercoledì 14 ottobre 2009

GAZEBO A TRENTO

Ci possiamo incontrare, per parlare, scambiarci idee e confronti, nelle prossime settimane, anche a Trento, presso i gazebo di Italia dei Valori:

SABATO 17 OTTOBRE 2009
DALLE 15 ALLE 18
PIAZZA FIERA

SABATO 7 NOVEMBRE 2009
DALLE 15 ALLE 18
VIA MAZZINI

Sarà possibile effettuare il tesseramento ad ITALIA DEI VALORI - TRENTINO.
Vi aspetto numerosi.

Marco Ianes - rappresentante del commissario straordinario, on. Sergio Piffari

martedì 6 ottobre 2009

Italia, la "lavatrice" del capitale sommerso!

Italia, la “lavatrice del capitale sommerso”( Scudo fiscale: molti non sanno nemmeno cos’è!).

Ho incontrato un amico in questi giorni e, chiacchierando, gli ho chiesto cosa ne pensava dello “scudo fiscale”; la sua risposta mi ha lasciato molto perplesso:” ma, sai, se ho capito bene, è una manovra che serve per far rientrare i capitali dall’estero, senza far pagare tante tasse”. Tutta qui la conoscenza in merito a tale provvedimento. Mi permetto, allora, di esternare una mia opinione, condivisa da molte persone, che penso serva a riflettere su questo scudo fiscale.
Trovo ingiusto, al di là di ogni fede politica, che si abbuonino tasse a chi già ha frodato lo stato, occultando beni in paradisi fiscali; un rientro di capitali con solo il 5% di tassazione e, per di più con l’anonimato garantito, è veramente iniquo e scorretto verso le persone oneste che pagano tutto ciò che devono e che seguono le regole civili. Questo è un altro smacco a chi vuole perseguire l’onestà!
Anonimato: altra bella questione; un esempio per far capire perché non può essere corretto un sistema simile: contrabbando e vendita di droga, proventi favolosi ed esportazione nei paradisi fiscali dei contanti illecitamente accumulati, tramite corrieri che portano in conti esteri tali patrimoni; ora, con lo “scudo fiscale”, basta semplicemente affidarsi ad un consulente finanziario per fare una transazione internazionale su un conto italiano; si paga il 5% , il nome del proprietario rimane nascosto ed i soldi, illecitamente accumulati, si “puliscono” e possono essere utilizzati per attività lecite. Grande davvero! Così, mafiosi e delinquenti, riportando in patria ricchezze, investiranno sui mercati italiani e diventeranno proprietari immobiliari, terrieri o di azioni di grandi industrie; con denaro reso pulito “per legge”! E non è finita; questo è solo un esempio; infatti, rischiamo di diventare il paese “lavatrice” del mondo; infatti, anche chi ha accumulato valuta estera, con metodi illeciti, può far entrare capitali in Italia, pulire tali patrimoni e, poi, per esempio, ricapitalizzare un’azienda, oppure esportare la valuta “pulita” nel suo paese di origine, beffandoci così ulteriormente, perché i capitali non restano nemmeno qui; basta munirsi di un prestanome italiano, che apra un conto corrente in Italia, faccia entrare i soldi “sporchi”, paghi il 5% e poi, miracolosamente, i soldi sono immacolati!
Penso, sinceramente, che un Paese che si definisca civile, governato da chicchessia, non possa permettere simili indecenze; ci si scandalizza per l’arringa di Di Pietro, che avrà sì alzato i toni, magari un po’ forzatamente, ma non arreca danno a nessuno, mentre si lascia passare nell’indifferenza un provvedimento devastante per la lotta contro l’evasione fiscale e contro i rifornimenti economici alla malavita. Siamo un popolo allo sbando, privo di ogni senso di responsabilità e teso solo a guardare la forma e l’apparenza, mentre non ci rendiamo conto che la sostanza viene sempre meno; valori come l’onestà e il rispetto per chi vuole condurre una vita rispettosa delle regole, sono messi in disparte, in favore di sistemi che danno solo spazio ai disonesti. Concludo con l’amarezza nel cuore , vedendo che il nostro paese cerca sempre più di legittimare il furbetto, quello che riesce a far successo fregando il sistema. E tutto nel nome della legge dello stato italiano!

giovedì 1 ottobre 2009

Tempi di crisi, ma non per tutti!

Tempi di crisi, ma non per tutti!
Siamo in crisi e questo è ormai evidente, detto e ridetto un’infinità di volte. Le risorse per la scuola scarseggiano e quindi docenti ed assistenti tecnici devono arrangiarsi con ciò che resta del materiale degli anni precedenti e, per rinnovare le attrezzature, è necessario e pure giusto, direi, programmare bene tutto, affinché non vi siano sprechi. Tutto giusto in merito al programmare in maniera scientifica le spese, nel passato troppe volte buttate a caso, però, i tagli imposti alla scuola ed alla cultura in generale, sono davvero pesanti.; te ne fai una ragione e dici :”abbiamo sprecato in passato ed ora è arrivato il momento di ottimizzare le spese, in nome di un giusto equilibrio e vista la crisi imperante”.
Poi, una mattina, apri il giornale, in un gesto quotidiano e abitudinario, e leggi che , per la “cultura”,a Trento, si stanziano decine e decine di migliaia di euro per divise di bande e cori, divise agli schutzen e ammennicoli vari! Lì per lì rimani allibito, interdetto e basito; poi, rifletti e monta la rabbia, quella vera, viscerale; ma come, per la scuola e le attività primarie per la formazione dei ragazzi si chiudono sempre più i cordoni della borsa e poi si spendono montagne di soldi per un concetto di cultura che definirei quanto meno “stravagante”. Nulla contro i cori, per carità, nulla contro le loro divise, ma forse le priorità in tema culturale dovrebbero essere diverse; sugli schutzen, invece ho forti perplessità; quale radicamento hanno nella cultura trentina? Non mi sembra che i trentini veraci ( io lo sono, davvero d.o.c.!), sentano così tanto questa appartenenza. Mi sembra davvero uno spreco enorme, inutile e quanto meno fuori tema, in questo grave periodo di crisi. Passano i giorni e, di nuovo apri il giornale e vedi le foto di piazza Dante, bardata in maniera incredibile! Spesa “culturale” circa 150.000 euro! Però in gran parte finanziata dai privati; meno male; però, scusate, ma non capisco; i privati sono a batter cassa dall’ente pubblico perché non ce la fanno a pagare i conti di gestione delle loro aziende, non sanno come far quadrare i bilanci e poi, trovano i soldini per queste iniziative. Proposta: perché non creare un “fondo cultura” gestito in maniera trasparente e utile, nel quale le aziende possano far confluire contributi per la cultura, quella vera, però? È un’idea balzana, provocatoria se volete, ma sicuramente in tempi di crisi, ottimizzare le risorse è essenziale; naturalmente, poi, tali risorse dovrebbero essere trasferite al mondo della cultura di base, quella cioè che forma la cultura della conoscenza, dell’apprendimento di regole e competenze dei futuri cittadini, che sono i nostri figli. Lo spreco di risorse è sempre da condannare, ma in questo periodo nero deve essere assolutamente abolito, per rispetto di tutte le attività essenziali alla crescita culturale di un paese ( la scuola lo è ancora?); attività che, sempre più sono soggette a tagli drastici. Mi spiace, ma non posso condividere questa gestione allegra di fondi, pubblici e privati, per una cultura che definisco “estranea” alle reali necessità della società civile. Con buona pace delle divise varie e pseudo monumenti culturali. Forse, chi gestisce la cassa dovrebbe riflettere un po’ di più, prima di staccare assegni a sostegno dell’insostenibile, visti i tempi che corrono.

Marco Ianes – Italia dei Valori Trentino.