Italia, la “lavatrice del capitale sommerso”( Scudo fiscale: molti non sanno nemmeno cos’è!).
Ho incontrato un amico in questi giorni e, chiacchierando, gli ho chiesto cosa ne pensava dello “scudo fiscale”; la sua risposta mi ha lasciato molto perplesso:” ma, sai, se ho capito bene, è una manovra che serve per far rientrare i capitali dall’estero, senza far pagare tante tasse”. Tutta qui la conoscenza in merito a tale provvedimento. Mi permetto, allora, di esternare una mia opinione, condivisa da molte persone, che penso serva a riflettere su questo scudo fiscale.
Trovo ingiusto, al di là di ogni fede politica, che si abbuonino tasse a chi già ha frodato lo stato, occultando beni in paradisi fiscali; un rientro di capitali con solo il 5% di tassazione e, per di più con l’anonimato garantito, è veramente iniquo e scorretto verso le persone oneste che pagano tutto ciò che devono e che seguono le regole civili. Questo è un altro smacco a chi vuole perseguire l’onestà!
Anonimato: altra bella questione; un esempio per far capire perché non può essere corretto un sistema simile: contrabbando e vendita di droga, proventi favolosi ed esportazione nei paradisi fiscali dei contanti illecitamente accumulati, tramite corrieri che portano in conti esteri tali patrimoni; ora, con lo “scudo fiscale”, basta semplicemente affidarsi ad un consulente finanziario per fare una transazione internazionale su un conto italiano; si paga il 5% , il nome del proprietario rimane nascosto ed i soldi, illecitamente accumulati, si “puliscono” e possono essere utilizzati per attività lecite. Grande davvero! Così, mafiosi e delinquenti, riportando in patria ricchezze, investiranno sui mercati italiani e diventeranno proprietari immobiliari, terrieri o di azioni di grandi industrie; con denaro reso pulito “per legge”! E non è finita; questo è solo un esempio; infatti, rischiamo di diventare il paese “lavatrice” del mondo; infatti, anche chi ha accumulato valuta estera, con metodi illeciti, può far entrare capitali in Italia, pulire tali patrimoni e, poi, per esempio, ricapitalizzare un’azienda, oppure esportare la valuta “pulita” nel suo paese di origine, beffandoci così ulteriormente, perché i capitali non restano nemmeno qui; basta munirsi di un prestanome italiano, che apra un conto corrente in Italia, faccia entrare i soldi “sporchi”, paghi il 5% e poi, miracolosamente, i soldi sono immacolati!
Penso, sinceramente, che un Paese che si definisca civile, governato da chicchessia, non possa permettere simili indecenze; ci si scandalizza per l’arringa di Di Pietro, che avrà sì alzato i toni, magari un po’ forzatamente, ma non arreca danno a nessuno, mentre si lascia passare nell’indifferenza un provvedimento devastante per la lotta contro l’evasione fiscale e contro i rifornimenti economici alla malavita. Siamo un popolo allo sbando, privo di ogni senso di responsabilità e teso solo a guardare la forma e l’apparenza, mentre non ci rendiamo conto che la sostanza viene sempre meno; valori come l’onestà e il rispetto per chi vuole condurre una vita rispettosa delle regole, sono messi in disparte, in favore di sistemi che danno solo spazio ai disonesti. Concludo con l’amarezza nel cuore , vedendo che il nostro paese cerca sempre più di legittimare il furbetto, quello che riesce a far successo fregando il sistema. E tutto nel nome della legge dello stato italiano!
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