Sul rilancio del monte Bondone si è detto e fatto di tutto.Per esempio, cito i "patti territoriali"di qualche anno fa, che hanno messo a disposizione fondi molto significativi a cui hanno avuto accesso anche strutture che con il Bondone vero e proprio nulla o poco avevano a che fare. Comunque, molte strutture della montagna hanno rinnovato le loro proposte, investendo giustamente in questo strumento per proporsi sul mercato turistico.
Ora, resto alquanto perplesso su ciò che la provincia, attraverso le sue società controllate vorrebbe realizzare, peraltro da come leggo sui giornali, senza nemmeno interpellare sindaco, giunta e consiglio della città a cui farebbe capo l'intervento. Penso, come molti trentini, che l'investimento in un resort di lusso nell'area ex caserme del monte Bondone, sia una scelta fuori da qualsiasi logica, sia economica, sia di tutela e rispetto del territorio. Dal punto di vista economico mi chiedo quali tempi di rientro dell'investimento si prevedono, dato che il turismo in Bondone è in crisi da decenni; mi chiedo anche come si possa pensare di creare un resort esclusivo, quando in tutto il mondo si stanno abbassando i prezzi di accesso alle strutture,complice una crisi generalizzata che costringe le masse a tagliare sulle vacanze, inevitabile che, con il tempo, il resort sarebbe costretto ad abbassare i prezzi a livelli di servizi standard, distruggendo così le già difficili economie di chi sul monte opera da decenni; strano che gli albergatori locali questo non lo pensino.
Inoltre, e non è poco, mi preoccupa l'impatto ambientale di una struttura così elitaria, che chiederà nuove colate di cemento per parcheggi e accessi; altra devastazione sul monte Bondone, come peraltro si è già visto con l'orribile intervento effettuato alle Viotte. Ma che ne è del progetto "parco del Bondone"? Non è certo questa la via da perseguire per riqualificare un'area cittadina di elevato pregio biologico, che invece potrebbe attirare molti più turisti sulle strutture già esistenti, se venissero seriamente progettati investimenti promozionali dell'ecosistema che esiste in Bondone. Meno soldi, spesi sicuramente meglio, tutela reale del territorio e salvaguardia di chi opera economicamente sul Bondone da diversi decenni. Ma sembra che il sindaco sia d'accordo, invece, sulla strada "innovativa" di ciò che pare essere l'ennesima speculazione, come peraltro si sta dimostrando un'altra "via innovativa" che ci hanno venduto come tale e che si chiama quartiere delle Albere. Se questi sono i modi della nuova politica di rilancio dell'economia in Trentino, mi rimangono serie e profonde perplessità sul continuare a lavorare politicamente con queste alleanze. Rifletteremo seriamente, su tutto ciò....
Sono pienamente d'accordo: è un progetto fallimentare già in partenza che propone uno scriteriato danno irreversibile al territorio. Come ben ricorda Lei, è sotto gli occhi di tutti lo scempio che è stato fatto a Vason e alle Viotte con politiche di finanziamento senza un minimo di buon senso riguardo a un tipo di turismo cui la montagna non si presterà mai. E a Candriai e Vaneze la realtà è ancora più allarmante!
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