Martedì 12 aprile u.s. ho assistito, come uditore, al consiglio comunale straordinario di Trento, sul tema inceneritore; sono rimasto fino alla fine (circa le 2:30 del mattino) perché era necessario capire bene quali fossero le volontà politiche di chi governa la città, per capire se ci fosse una reale apertura a nuove strategie possibili, alternative all’incenerimento. La conclusione che ne ho tratto è davvero mortificante. Il consiglio comunale di Trento, bocciando tutti gli ordini del giorno, ha di fatto messo in mano alla giunta comunale ogni decisione in merito alla gestione dei rifiuti, rinunciando categoricamente a dare gli indirizzi generali, cosa che, appunto, sarebbe di competenza proprio del consiglio medesimo. Ma lo ha fatto nel modo peggiore possibile: con l’astensione al voto! Le mozioni sono state bocciate, ma non per votazione contraria, bensì per astensione al voto da parte di quasi tutti i consiglieri della maggioranza, tolti i “tre dissidenti” Coppola, Giugni, Maestranzi, proponenti di una mozione che metteva in risalto alcuni aspetti fondamentali: riciclo dei rifiuti, ulteriore spinta per una differenziata di qualità e apertura verso nuove tecnologie meno impattanti rispetto all’incenerimento. Ebbene, i consiglieri di maggioranza hanno ritenuto di snobbare tali proposte, nemmeno votandole! Pensare che il consiglio comunale, con tale mancata espressione di voto, abbia di fatto delegato in toto al sindaco e alla giunta di operare liberamente sul tema rifiuti è davvero poco edificante; a mio avviso è venuto meno il ruolo del consiglio comunale, che deve dare gli indirizzi alla giunta per operare.
Rimango fortemente deluso da questo centro-sinistra che non ha avuto la capacità di recepire le proposte nate dalle associazioni di cittadini, libere da schemi politici costruiti a tavolino prima del consiglio comunale, come chiaramente è apparso a tutto il pubblico presente in sala. Qualche giorno fa avevo criticato il comportamento in commissione ambiente di taluni consiglieri di maggioranza e, in consiglio comunale di martedì scorso, sono stato proprio nominato per queste critiche; premesso che ritengo veramente inelegante nominarmi in consiglio comunale in un intervento diretto, dato che lì non ho diritto di replica, mi preme segnalare che io non mi sento un “politico mancato”, come mi ha pubblicamente definito il consigliere Frachetti nel suo intervento; io amo fare politica reale, dando voce e corpo alle idee alternative, partecipando alle iniziative messe in campo anche dalle associazioni come Trentino Pulito, di cui faccio parte. Al consigliere Frachetti, astenutosi dal voto come tutti gli altri consiglieri che hanno agito in ugual modo, chiedo se è questo per lui il metodo di fare politica; astenersi su decisioni di indirizzo per la giunta, importantissime per il futuro della città? Bene, allora se questo è il metodo di fare politica dagli eletti del centro sinistra, sono ben contento che lo stesso personaggio mi abbia definito “politico mancato”! Perché non decidere e delegare ad altri la responsabilità delle proprie scelte è proprio quel tipo di politica che non mi appartiene e che mai sosterrò! Detto questo, concludo stigmatizzando il fatto che, per l’ennesima volta, si è persa l’occasione di aprire il confronto su nuove tecnologie possibili, meno impattanti e meno onerose per i cittadini; anche questo si chiedeva nelle mozioni. E questo, secondo me, è davvero il segnale inequivocabile che la politica di palazzo è sempre più lontana dalla gente e dal vivere comune. I balletti e i segnali vari tra i vari consiglieri di maggioranza, visti in consiglio comunale martedì scorso e rilevati da tutto il pubblico presente, sono quanto di più dequalificante possa esistere per la nostra politica; emblematico, poi, che gli interventi dei consiglieri di maggioranza (PD-UPT-PATT) si siano limitati a qualche manciata di minuti, solamente per parlare di schermaglie politiche con le minoranze e senza mai entrare nel merito delle alternative proposte; e questa la dice lunga sulle reali intenzioni politiche di chi ci governa: l’inceneritore s’ha da fare, punto e basta! Con buona pace di chi continua a parlare di democrazia partecipata, di coinvolgimento dei cittadini e di apertura al dialogo.
Che tristezza .. da chi vi segue, da una Milano, estremamente corrotta e schiava di poteri economici, è triste vedere che anche in Trentino si diffonde questa logica. Certo, una logica "mondiale e occidentale", ma c'è sempre la speranza che in qualche parte dell'Italia e del mondo questa logica sia debole o limitata, soprattutto quando la controparte è la SALUTE!! Il popolo e la democrazia, ce la faremo? Di certo non stare in silenzio e non lasciare scorrere. Complimenti a voi che siete attivi, intelligenti e sapete comunicare.
RispondiEliminaRiccardo