“È TUTTO MIO”
di Roberto Benigni
Il boss, l'imprenditore, il proprietario del partito dell'amore
io sono il Cesare, leader mondiale
io sono il Papi, l'utilizzator finale
La Camera è mia, è mio il Senato
sono io il padrone di Ibrahimovic e di Pato
C'ho banca, banchieri, c'ho case editrici
c'ho Confalonieri , la Rai, Mediasèt, gli attori e le attrici
È mio Il Giornale e il Viminale
e fra tre anni, è naturale, il Quirinale
così saran mie, non è un fatto personale
magistratura e Corte costituzionale
È tutto mio, cari compari
è mia l'Italia e tutti i suoi parlamentari
li compro tutti, compro i loro voti
diventano ricchi, insomma diventan Scilipoti
È tutto mio cari italiani
anche la casa a Montecarlo di Tulliani
Sono ex Verdini, Frattini, Ghedini,
Le donne son mie, son potente e quindi all'Olgettina voglio pure Rosy Bindi
E la Lega è già mia Maroni Bossi e Cota
me li hanno dati e mi hanno regalato il Trota
E mi hanno chiesto di Storace e della diccì di Rotondi
ma non sono mie le poesie di Sandro Bondi
Cicchitto, Dell'Utri, la Santanchè
i Responsabili, va beh quant'è?
Il partito si ingrossa, oramai c'è la ressa
Brambilla la rossa Ignazio La Russa
passare alla cassa
Le barzellette le racconto io
le scrivo io e fanno ridere, orco zio!
Quando sono andato a Lampedusa, m'è venuto spontaneo
'Domani compro tutto il mar Mediterraneo'
Ma io compro tutto, dall'Alpi a Gela
Ma quanto costa questo cazzo di pianeta?
Lo compro io, lo voglio adesso
“È TUTTO MIO”
di Roberto Benigni
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