Poche righe per rispondere all’intervento di Alfredo Weiss, che mi risponde dal quotidiano L'Adige (11/02/2016).
Che la Marcialonga sia un successo, meritatissimo peraltro,
è un dato innegabile, lo dimostrano i numeri e la passione di organizzatori e
partecipanti al quale riconosco il massimo rispetto.
Però , rispondendo al signor Weiss, nel mio intervento ho
posto l’accento su un altro problema, che esiste e sarà sempre più presente: la
scarsità di neve. Dopo la narrazione storica molto elegante sulla Marcialonga,
Weiss non risponde chiaramente sulla sostenibilità ambientale, unico
punto che ci divide sulla manifestazione, dato che su tutto il resto mi trova
pienamente d’accordo!
In un’ epoca di cambiamenti climatici evidenti e,
finalmente, riconosciuti dalla comunità scientifica che si è espressa con un
documento forte su indirizzi di conservazione delle risorse idrico-energetiche
(COP21), mettere in campo la tradizione di una manifestazione, seppure
fantastica e redditizia, appare davvero in antitesi con tali principi e pure
fuori luogo, con una visione limitata del bene collettivo e molto egoistica.
Nessuno mette in discussione la necessità di dare respiro all’industria
turistica, ma ribadisco un concetto importante: è necessario riprogettare la
proposta invernale per i decenni futuri. Non guardare oltre e limitarsi a dare
una descrizione storica, pregevolissima peraltro, della Marcialonga è solo
avere una visione limitata di ciò che sarà il turismo del futuro. Le stesse
visioni limitate che contraddistinguono le scelte politiche locali, nazionali
ed internazionali in tema di conversione ecologica e di recupero e risparmio
energetico. Logiche asservite all’urgenza di coprire una necessità immediata,
senza prospettiva, che nascono da una sottovalutazione grave, già nei decenni
scorsi, di segnali che Madre Natura ci ha mandato; scelte che trovano linfa
nella necessità impellente di coprire necessità immediate, ma che pregiudicano
seriamente l’integrità di un ecosistema per il futuro. Continuiamo con la
tradizione, va bene così. Chissà se i nostri nipoti o pronipoti ne saranno
felici. Ah, già, chissenefrega, tanto noi non ci saremo!
Qui i dettagli sui dati portati dagli organizzatori. Ditemi se sono sostenibili o se è una pura follia:
Le piste "innevate" della Marcialonga 2016! Sviluppo sostenibile?
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