Valdastico si, Valdastico no…
Foto: la valle del Centa oggi; un domani ci sarà un viadotto per la Valdastico?
Mi chiedo cosa induce a pensare che la Valdastico possa
portare benefici al Trentino, quando è assodato che sarà un’opera ad elevatissimo
impatto ambientale , con interazioni negative con le risorse idriche interne
agli svariati chilometri in galleria che si faranno, traffico su gomma
incentivato a dismisura, con conseguente inquinamento aumentato. Già, sono il
solito ambientalista che antepone agli interessi di pochi la salvaguardia
ambientale di tutti, un’idealista, appunto! Però, anche economicamente mi
piacerebbe vedere qualche numero che giustifichi la spesa di una nuova via per
gomma, che a detta di molti non sarebbe ripagata facilmente con gli introiti
derivati dai pedaggi. E allora, dove sta la convenienza economica? Forse nella
concessione rinnovata ad A22 per il Trentino e ad A4 per la società
Serenissima, con sponsor maggiore la regione Veneto. Questo è assodato.
Ma se l’obiettivo è quello di ottenere nuovamente tali concessioni, perché non
lavorare su altri fronti invece che proporre opere inutili per poter ambire ad
altri obiettivi? Davvero si ritiene indispensabile la Valdastico per lo
sviluppo del Nord-Est, quando stiamo spendendo miliardi di euro per un percorso
TAC (treni alta capacità) , che dovrebbe spostare il traffico su rotaia,
passando da Verona? Ma le due opere sono in chiara antitesi tecnica tra loro;
come si fa a sostenere una viabilità su rotaia (TAC) e pure una mobilità su
gomma (VALDASTICO)? Ci sono troppe cose occulte in queste improvvise
“illuminazioni politiche” da parte dei maggiori rappresentanti politici
provinciali. Sarebbe opportuno capire davvero su quali basi numeriche sono
poggiate queste visioni di “sviluppo sostenibile” che la nostra politica
trentina sta cercando di farci digerire, con il tacito assenso anche di alcune
forze politiche “ambientaliste” che non si degnano nemmeno di prendere
posizione contro tale possibile ulteriore devastazione del territorio trentino.
Temo che, come fu per l’inceneritore, i comitati di cittadini dovranno
riprendere in mano la questione e monitorare bene lo sviluppo sostenibile che
ci vogliono propinare. Anche per la Valdastico ci sarà bisogno di movimenti popolari
al di fuori dei partiti, ma anche questa volta perderà la politica e ci sarà un
ulteriore allontanamento degli elettori. Perché chi credete che la voglia
davvero la Valdastico? Solo chi ha interessi in A22 o nella Serenissima. Della
mobilità sostenibile interessa poco a questa politica, davvero poco incline a
progettare il futuro guardando avanti, anzi ben ancorata a metodi di sviluppo
ormai obsoleti. I comitati di cittadini si organizzeranno, sarà inevitabile,
perché tale opera non potrà passare in maniera così assurdamente insostenibile.
Marco Ianes
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