Aria fresca, nuovi percorsi,nuovi obiettivi reali
nuovi elettori per una nuova politica.
Mentre la vita reale scorre inesorabile, con la
crisi economica che attanaglia le famiglie e le imprese e con
la crisi etica che, invece, avvolge molti partiti,
la politica trentina ha deciso di operare con i soliti metodi tradizionali, per
le molteplici decisioni prese anche negli ultimi tempi.
Perché innovare e
cambiare se, tanto, si va avanti lo stesso?
Perché cambiare metodi e introdurre
percorsi diversi, più trasparenti, se tanto alla fine la cittadinanza vota nuovamente le
stesse persone e gli stessi partiti?
In effetti, questi ragionamenti hanno una logica
"matematica" ineccepibile; i segnali che i cittadini danno agli
eletti sono di conferma totale e condivisa sul loro operato, anche se, ormai da
decenni, si nominano dirigenti e consigli di amministrazione quasi unicamente
guardando alla tessera di partito, anche se si perdono tempo e soldi per
discutere di toponomastica (a Trento)su come intitolare un parco, piuttosto che
parlare di come risolvere la questione della sicurezza dei cittadini che
transitano nel parco stesso, anche se abbiamo uno dei maggiori siti inquinati
in Europa (area SLOI) e, da oltre vent'anni non se ne parla più e le rogge che
transitano sotto tali siti potrebbero portare l'inquinamento in tutta la città;
ma poco importa per la politica locale, basta non sollevare la questione,
soprattutto in questo periodo; perché?
Ma ovvio, non si può mica mettere
sottosopra una città per sistemare le rogge pericolose nella fase
pre-elettorale! I cittadini sarebbero
infastiditi dal disagio e non voterebbero certo dei politici che si attivano per
bonificare la città, generando confusione per scavi vari! E allora avanti così,
a parlare inutilmente di vitalizi per mesi e mesi, senza ottenere assolutamente
nulla, se non l'ennesima conferma di privilegi dati ad una casta intoccabile,
che comunque è legittimata dai cittadini votanti; gli stessi che si lamentano,
ma poi non sentono il bisogno di aria fresca, di volti nuovi e diversi e,
quindi, confermano la fiducia in coloro che continuano ad adottare i soliti
metodi.
Ogni popolo ha la classe politica che si merita;
noi rimaniamo con la nostra attuale; per quanto tempo ancora legittimeremo
questi percorsi?Per quanto tempo ancora non presteremo attenzione ai programmi
proposti, ma daremo il nostro voto al candidato che ci garantisce "il
piazeròt"privato?
Per quanto tempo saremo in grado di continuare a
sostenere consigli comunali e provinciali che privilegiano discussioni infinite
su temi assurdi, invece che prendere decisioni importanti per il bene
collettivo? Un'altra tappa importante è in avvicinamento: i rinnovi dei consigli
comunali. Anche qui, ne vedremo delle belle; saremo in grado, come cittadini, di
valutare proposte serie di rilancio delle nostre città, con una vivibilità
urbana seria che non è stata nemmeno sfiorata nella presente consigliatura
comunale (PUM), con un piano della sicurezza reale e applicato, con un piano di
sviluppo economico, energetico,culturale e ambientale, davvero sostenibile?
Se,
come cittadini , staremo attenti veramente ai programmi, superando le logiche
attuali di sostegno ad una politica avulsa dal bene comune, ma asservita agli
interessi di pochi, allora qualcosa potrebbe davvero cambiare; se guarderemo ai
programmi, prima ancora che ai partiti e ai personaggi, allora potremmo
cambiare; diversamente, legittimeremo, per l'ennesima volta, una politica
vecchia, fuori da ogni possibilità di sviluppo futuro. A noi cittadini il
compito di cambiare le cose; con estrema semplicità: leggiamo i programmi politici veramente, con spirito critico, con
interesse collettivo. Molto semplice, molto realistico, nessuna utopia, ma solo
politica reale, dal basso veramente questa volta. E questa davvero potrebbe
essere una nuova forma di democrazia diretta, realmente applicata; una ventata
di aria fresca reale, che porti novità anche da parte dei cittadini, che
potrebbero dimostrare di meritare una classe politica diversa. Perché è vero
che meritiamo una classe politica diversa, ma dobbiamo meritarcela!
Marco Ianes – coportavoce VERDI DEL TRENTINO.
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