"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


sabato 4 gennaio 2014

Gestione dei rifiuti, solita politica vecchia.

Il 30 dicembre 2013 la giunta provinciale di Trento ha approvato, in via preliminare, il quarto aggiornamento del piano rifiuti provinciale.
Lo avevano chiesto a gran voce le associazioni ambientaliste, dopo il raggiungimento dei notevoli risultati positivi in merito alla raccolta differenziata, oltre due anni fa, ottenendo un secco diniego. Lo avevano richiesto unitamente alla prospettiva di creare un percorso di cammino comune per individuare le soluzioni possibili per il trattamento del residuo indifferenziato. Ora, la giunta provinciale approva, seppur in via provvisoria, un piano rifiuti che prevede la realizzazione di uno o più stabilimenti industriali atti a creare CSS (COMBUSTIBILE SOLIDO SECONDARIO), ovvero un tipo di combustibile idoneo ad essere bruciato in fabbriche come i cementifici. Bruciando tali combustibili in fabbriche private, si creano piccoli inceneritori delocalizzati e privati, che bruciano sempre materie a base plastica che determinano produzione di diossine ed emissioni altamente inquinanti e pericolose. In Trentino viene subito in mente il cementificio di Sarche, zona pregiata per le colture biologiche dedicate alla produzione di altrettanti vini pregiati. Quali le prospettive di un territorio valorizzato con sacrifici, con la presenza di un piccolo inceneritore vicino alle coltivazioni biologiche? Quali i controlli reali e possibili sulle emissioni di una fabbrica privata? Una strada da intraprendere sarebbe stata quella di aprire un dibattito propositivo prima di approvare l'aggiornamento del piano rifiuti, onde poter valutare tutte le soluzioni possibili. Esistono soluzioni molto migliori della produzione di CSS, esistono trattamenti meccanici a secco dei rifiuti, al fine di recuperarne le materie plastiche che hanno un mercato più redditizio del CSS. Perché ci si ostina a percorrere strade vecchie, che determinano contrasti sui territori? Un'altra volta si è persa l'occasione per strutturare percorsi davvero virtuosi, scegliendo la via peggiore; e, per giunta, senza discussioni politiche, senza confronti con le forze politiche che compongono la coalizione di centro sinistra autonomista. Che senso ha parlare di coalizione, se i temi non vengono discussi, bensì calati dall'alto? Percorsi come quelli progettati dal documento recente approvato dalla giunta provinciale, senza alcun confronto politico aperto, senza alcun confronto pubblico altrettanto aperto, non possono che riaprire le stagioni dello scontro sul tema. E, davvero questa volta la credibilità di chi governa,in tema di gestione dei rifiuti, è prossima allo zero. Chi sbandierava in campagna elettorale la coesione di una coalizione, ora cala dall'alto decisioni su un percorso non condiviso, sul quale si apriranno certamente scontri molto accesi. Dobbiamo prevedere nuove marce di trattori? Nuovi referendum? Alcuni ci stanno pensando...


Marco Ianes - Trento

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