Apprendiamo dall’articolo di Andrea Tomasi, su L’Adige, dell’ennesima questione ambientale in Trentino, questa volta che si riferisce al rio Riboch, in val di Non, inquinato da residui di pesticidi, peraltro proibiti.
Poca
risposta politica in merito, nessuna presa di posizione ufficiale, fatta
eccezione per alcuni rappresentanti in comunità di valle. Come ecologista e
ambientalista convinto, nei fatti più che nelle parole come molti si
autocelebrano, desidero esternare il mio grande disappunto verso una
disattenzione diffusa in merito ai temi ambientali e di salvaguardia del
territorio, da parte dei nostri politici. Nessuno che sollevi indignazione e
proponga REALI alternative a queste visioni permissive di mala gestione della
nostra agricoltura, forse per permettere lo “sviluppo” , e se fosse così
sarebbe peraltro davvero insostenibile, dei prodotti simbolo del Trentino,
ovvero le mele. Se vogliamo davvero diffondere l’idea di un Trentino sano,
vivibile ed ecosostenibile, dobbiamo anche mettere in campo controlli severi e
reali, con comunicazioni trasparenti a tutta la cittadinanza, possibilmente in
tempo reale, non dopo anni dai rilievi effettuati. Dobbiamo cambiare mentalità,
guardare al futuro con approccio più aperto alla presa di coscienza della
tutela ambientale e della salvaguardia del territorio, in tutti i sensi; ma con
reale convinzione e con programmi ecosostenibili che non siano di sola facciata
per catturare i voti degli ambientalisti, bensì con programmi che mettano in
campo strumenti di progresso tecnologico innovativo rispettoso per l’ambiente
in cui viviamo, unica vera e inestimabile ricchezza, che va oltre i puerili e
miseri interessi economici immediati di alcuni produttori senza scrupoli, che
certamente infangano anche l’immagine dei tantissimi agricoltori che, invece,
cercano di fare sviluppo nel rispetto delle regole. Noi, ecologisti e civivi-
Verdi Europei, cercheremo di vigilare sulla tutela di un’agricoltura moderna,
ecosostenibile e promotrice di un Trentino all’avanguardia nel rispetto
dell’ecosistema. Senza demonizzare alcuno, ma con la fermezza e la certezza
che, solamente con approcci diversi in tema di rispetto ambientale e della
salute come bene comune, sia possibile aprire anche nuove vie di sviluppo
economico.
Marco Ianes - Trento
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