Finalmente apprendiamo ufficialmente che il progetto
Inceneritore è stato abbandonato.
Vale la pena, però, fare alcune riflessioni in merito al
tema gestione dei rifiuti.
1.
L’abbandono del progetto inceneritore non è
stato determinato da una revisione progettuale del sistema, bensì dalla
mancanza del suo sostentamento economico in primis e, per seconda causa, l’apertura
di una nuova via per bruciare i residui dei rifiuti, tramite i cementifici,
come decretato dal governo uscente . In alcuni casi, questa prospettiva
potrebbe essere addirittura peggiore di un inceneritore! Chi controlla
regolarmente le emissioni nell’aria e le immissioni dei residui sul suolo, di
un privato che brucia per la propria produzione? Ovviamente, l’ente pubblico,
ma con cadenze e responsabilità ben diverse, rispetto a quelle previste per un
vero e proprio stabilimento dedicato alla combustione dei rifiuti; potrebbe
essere buono il detto: dalla padella nella brace! E con tanto di euforismo
popolare.
2.
L’abbandono del progetto inceneritore apre un
enorme buco gestionale della partita rifiuti; infatti, non esiste un piano di
gestione moderno e al passo dei tempi e la patata bollente sarà sicuramente
lasciata in eredità ai governanti prossimi; saranno in grado di predisporre un
piano operativo moderno, eco-sostenibile e, soprattutto, condiviso con i vari
attori politico-culturali-economici? Date le premesse politiche su questo avvio
di campagna elettorale (perché è già partita) che, come sempre, privilegia i
nomi dei candidati alla presidenza invece dei programmi , penso proprio che
questo tema della gestione dei rifiuti, sarà davvero gestito nella solita
maniera pressapochistica, come è stato in questi quindici anni.
3.
Manca, indubbiamente, una capacità di
coinvolgere le varie componenti della
società (economica, sociale, ambientalista) per migliorare e approfondire un
percorso virtuoso di gestione della risorsa “rifiuto”; non più bruciare, sotto
qualsiasi forma, bensì ridurre alla fonte, oppure riciclare e riutilizzare.
Anche qui la politica ha toppato, in questi anni e si rischia di ripetere gli
errori del passato; non vi è presa di coscienza, sia politica, sia sociale, del
problema della gestione rifiuti.
Alcune tracce, non certo esaustive, però da sviluppare, a
mio avviso:
-
Predisposizione di un tavolo tecnico, con
coinvolgimento della associazioni delle categorie, economiche, associazioni ambientaliste, rappresentanti
degli amministratori condominiali , classe politica, dove discutere delle linee
guida generali relative alla gestione
dei rifiuti a livello provinciale, uniformando per tutto il territorio il modus
operandi.
-
Predisposizione dei progetti di realizzazione
del sistema generale del trattamento del residuo indifferenziato
-
Realizzazione del progetto migliore, scelto in
base alle linee guida dettate dal tavolo tecnico.
Abbiamo atteso quindici anni di tira-molla, con una classe
politica letteralmente allo sbando su questo tema; in un anno o poco più, si
potrebbe definire tutta la questione seriamente, con analisi tecnica seria e
con il coinvolgimento di tutti gli attori, come da sani principi di democrazia
partecipativa; chi avrà il coraggio di prendere questa proposta nel proprio
programma politico? Non credo gli attuali politici, poiché hanno dato prova di
totale incapacità in ben quindici anni di governo, non sapendo ascoltare chi
sosteneva da sempre la totale inutilità del progetto inceneritore.
Permettetemi, infine, un ringraziamento a Nimby Trentino e a
Coordinamento Trentino Pulito, di cui faccio parte, per l’impegno profuso in
questi anni, nel fare informazione seria, con supporti tecnici e medici; in
realtà è grazie a queste associazioni se il percorso è ancora aperto a
soluzioni più moderne e sostenibili, nell’interesse del bene collettivo e non
certo grazie ai vari politici che stanno facendo a gara nel mettersi in mostra
per segnalare la loro contrarietà all’inceneritore. Dov’erano questi signori al
referendum che avrebbe potuto fermare il progetto già dieci anni fa? E saranno
in grado di proporre una strada diversa, nei prossimi programmi per le imminenti
elezioni provinciali, magari prima di parlare di candidati vari?
Marco Ianes -Trento
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