Verrebbe da dire “qualcuno lo aveva detto!”
Mi riferisco alle motivazioni delle aziende in merito alla rinuncia alla partecipazione alla gara per l’inceneritore di Trento, come pubblicato sui giornali trentini oggi. Che il bando fosse assurdo, anti-economico e non sostenibile, lo avevamo detto in tanti, perché le quantità di rifiuti da bruciare, la doppia linea prevista, la dislocazione infelice e tutti gli altri paletti posti in essere non chiudevano favorevolmente il bilancio economico ed energetico.
Però, ora, dopo questo buco nell’acqua, sarebbe opportuno fermarsi a riflettere sulle altre prospettive e possibilità che la tecnica moderna offre. L’altro giorno sono stato invitato, come referente tecnico del Coordinamento Trentino Pulito, a relazionare in commissione ambiente per l’alternativa possibile sull’inceneritore; ho portato dati a supporto della tesi alternativa, non chiacchiere vacue, con confronti analitici con il prospettato inceneritore; tutto ciò che ho mostrato agli illustri consiglieri membri della commissione è reperibile e scaricabile dal sito del Coordinamento stesso (www.trentinopulito.org).
Mi soffermo, però, sull’aspetto politico della vicenda; in fase iniziale della riunione, alcuni consiglieri della maggioranza hanno ritenuto opportuno censurare con un documento la convocazione del presidente Maestranzi, adducendo a scusante il fatto che tutto era già stato deciso anni prima, deliberando la costruzione dell’inceneritore , quindi, tale riunione non sarebbe stata opportuna, anzi era del tutto inutile! Vorrei evidenziare, però, che l’inceneritore non è ancora stato costruito, il bando di gara per la sua costruzione è andato deserto e, quindi, il tema può essere messo tranquillamente in discussione di nuovo; solitamente si fa così quando qualcosa va storto! Mi permetto segnalare anche che, le decisioni prese 8-10 anni fa, non possono avere la stessa valenza ora, poiché nel frattempo la tecnologia ha fatto passi da gigante, dando prospettive e sistemi diversi, sicuramente molto più sostenibili sotto il profilo ambientale e sociale. Ridursi ad un mero e bieco teatrino della politica, come è stata la presentazione di un documento simile, chiaramente imposto dall’alto, non rappresenta certo un simbolo di democrazia partecipativa e di dialogo, anzi! Mette in evidenza, ancora una volta, quanto sia lontana la politica del palazzo dalla vita reale e dai sentimenti della gente comune che, invece, decide di riunirsi in associazioni per portare soluzioni tecniche all’avanguardia e rispettose dell’ambiente. Ma scusate, non dovrebbero essere questi signori a proporre le idee, visto che li abbiamo eletti in nostra rappresentanza? Non dovrebbero essere i signori consiglieri a verificare che chi ci governa metta in atto tutto ciò che la tecnica consente per trovare le soluzioni migliori? Invece no; siamo noi cittadini che, dopo giornate di lavoro, ci sobbarchiamo l’onere di verificare che i “nostri eletti” non facciano solo i semplici soldatini, come è accaduto spesso in ambito di scelte ambientali. Mi stupisco, poi, di alcune dichiarazioni rilasciate da alcuni consiglieri della maggioranza; ho sentito dire:” Riunione inutile, poiché si è già deliberato di fare l’inceneritore!”. Ma, scusate ancora, se il bando è andato deserto e le aziende stesse vi dicono che il sistema non si regge con simili quantitativi di rifiuti, perché non rivedere il tutto e studiare un sistema radicalmente diverso, che possa trovare sostegno economico ed etico? Forse qualcuno, in consiglio comunale ed in giunta, dovrebbe scendere un pochino dal piedistallo che si è costruito e prendere coscienza del fatto che la strada intrapresa è sbagliata, ma è ancora possibile tornare indietro e tracciarne una nuova e credibile; prima che sia troppo tardi per tutti! Perché qui è in gioco una partita importante che coinvolge il benessere di tutti, la salute di tutti; e questi politici che giocano al teatrino dei dinieghi per ordine di scuderia, non sono certo rappresentanti coscienziosi dei propri elettori.
Marco Ianes - Trento
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