Per la prima volta nella storia della normativa elettrica si dettano regole, precise ed inequivocabili, sui limiti minimi prestazionali degli impianti elettrici a servizio degli edifici civili.
Da rilevare il fatto che non si tratta di una nota informativa o di una guida, bensì di un allegato tecnico alla norma e, quindi, parte integrante della norma stessa.
Ma che significa tutto ciò? È molto semplice: i limiti minimi fissati garantiscono valori standard di qualità dell’impianto elettrico per tutelare il cliente che, ovviamente non è a conoscenza di ciò che l’impianto stesso deve fornire in termini prestazionali e così viene garantito normativamente. La norma, finora, fissava i limiti minimi di sicurezza e su questi non è possibile derogare, per certificare “a regola d’arte” un impianto elettrico. Però, ora, cambia radicalmente la visione d’insieme dell’impianto elettrico, analizzato non più solamente come servizio ausiliario dell’abitazione, bensì come complementare e funzionale al raggiungimento di standard qualitativi accettabili per la vivibilità dell’abitazione stessa. Le novità, specificate nella nota allegata, si applicano solamente alle unità abitative(di qualsiasi ordine e tipo)e non ai servizi condominiali o ad altri impianti elettrici.
Ciò che viene introdotto con questa variante, rappresenta un passaggio rilevante nei rapporti di vendita di unità abitative, in quanto viene garantita, all’acquirente, una qualità minima di prestazioni dell’impianto elettrico. Chi scrive si occupa di progettazione elettrica da qualche decennio e,quindi, sulla base di tale esperienza, sorge un quesito: riusciranno gli imprenditori edili a capire e cogliere l’opportunità di realizzare impianti elettrici accettando almeno lo standard qualitativo minimo previsto dalla norma per il livello 1, oppure prevarrà la dominante filosofia del falso risparmio sui punti di utilizzo che, di fatto, dequalifica poi l’intera opera edile? Se, da una parte, l’intervento del normatore è stato indubbiamente encomiabile e innovativo, ora c’è da lavorare sulla mentalità di approccio al sistema di realizzazione, più da parte degli operatori edili che, molto spesso, hanno in mano il pallino decisionale per stabilire il budget da destinare alle opere elettriche a corredo delle unità abitative. Molto possono fare, però, anche gli installatori elettrici ed i progettisti di settore, ai quali viene demandato il compito di trasmettere correttamente queste importantissime novità normative, che permetteranno di garantire standard qualitativi veramente al passo con i tempi e con le esigenze reali ormai consolidate e richieste dagli utenti finali degli impianti stessi.
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