"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


domenica 12 gennaio 2020

Elezioni comunali a Trento, alcune riflessioni.

A volte succede, nella vita, che decidi di impegnarti in politica, perché sei convinto che puoi portare un contributo di miglioramento alla società. Per quanto mi riguarda, ho avuto fin da ragazzino l’interesse per la politica. Infatti, fin da quando avevo tredici anni, leggevo i quotidiani con avidità, per capire cosa stesse succedendo  nella gestione del nostro Paese, sia a livello nazionale che locale. 
Poi, in età matura, mi sono avvicinato alla politica attiva; la mia prima volta, da candidato alle comunali di Trento, fu con l’Italia dei Valori, che allora era in auge a livello nazionale. Di Pietro mi aveva affascinato con la sua idea di politica pulita e con una certa attenzione ai temi ambientali; fu la prima delusione, come primo dei non eletti, che mi portò a considerare  come finito il mio impegno politico. Poi, nacque la costituente ecologista. Un bellissimo momento nazionale che ebbe il pregio di provare ad unire la varie anime ambientaliste ed ecologiste che animavano il panorama politico italiano. Il progetto era ambizioso. Si trattava di unire le forze per creare un movimento politico che potesse generare una svolta davvero innovativa, nel Paese e anche a livello locale, sulla scorta dei grandi successi che i movimenti “verdi” nel resto del nord Europa stavano ottenendo.  Con questo movimento, noto come “Ecologisti e civici- Verdi” mi sono presentato nuovamente alle elezioni cittadine, nel 2015. Anche qui, nuovamente, primo dei non eletti. E, nel frattempo, moriva anche il progetto di quella costituente ecologista che avrebbe potuto unire le varie anime sensibili all’ambiente. La delusione, per me, fu davvero molto forte. La decisione, ovvia e scontata, di lasciare la politica, fu repentina e non senza polemiche, dato che mi trovai a lasciare i Verdi in maniera molto forte, criticandoli per scelte che non condividevo. Ora, in questo scorcio di consiliatura, dopo le elezioni provinciali del 2018, il “ripescaggio” mi ha riportato in campo; potevo rifiutare, certamente. Ma, ho voluto provare a portare il mio contributo in un momento in cui il consiglio comunale viveva momenti di grande precarietà, dato che la maggioranza di governo comunale era traballante, avendo perso per strada molti componenti. 
Siamo alla fine di questo percorso e, personalmente, penso anche alla fine del mio impegno politico in rappresentanza dei Verdi. Avrei voluto anche continuare a portare idee e contributi, ma non riesco a capire il senso delle proposte di coalizione che stanno avanzando. Escludendo, per formazione personale, il centro destra e il sovranismo rappresentato dalla Lega, nemmeno in chi dice di riconoscersi nei temi ambientali e sociali, riesco a trovare quel minimo di coerenza che mi servirebbe per convincermi a continuare ad impegnarmi personalmente. Si parla di sostenibilità ambientale e si vuole proporre un bacino di innevamento artificiale alle Viote, un luogo sacro che madre Natura ci ha dato come un tesoro di biodiversità da preservare; un bacino che nemmeno economicamente ha un senso, poiché sotto i 2.000 metri, con i cambiamenti climatici in corso, innevare artificialmente diventerà sempre più insostenibile. Non vedo prospettive per la mobilità urbana, per la quale abbiamo sprecato fiumi di parole, ma nulla o quasi è stato fatto. Pare che si sia trovato il candidato sindaco, ma nessuno che parli di programmi per la città. Molto probabilmente sono io ad essere sbagliato, perché sono una delle poche voci fuori dal coro a sostenere che sarebbe necessario proporre un programma fuori da qualsiasi schema tradizionale, che possa, cioè, guardare in una prospettiva di reale sostenibilità ambientale e di vivibilità urbana futura. Si, mi rendo conto di essere proprio inopportuno nel vedere con questa visione la politica su cui investire il proprio tempo. E, allora, la scelta è inevitabile. Non trovando condivisione sul fatto che sia prima necessario stabilire un programma e, poi, su quello decidere chi lo deve rappresentare, mi tiro in disparte e lascio a chi sa gestire la politica meglio di me, in maniera tradizionale e convenzionale, visto che quasi tutti vogliono continuare a perseguire e sostenere metodi, a mio parere, ormai superati e che, ahimè, condurranno ad una triste sconfitta, magari non elettorale, ma certamente di prospettiva futura. Ma, ripeto, sono io a sbagliare, ne sono quasi certo, dato che sono uno dei pochi a pensarla così. È stata, comunque,una seppur breve, esperienza utile. Nel poco tempo che ho avuto a disposizione, come consigliere comunale dei Verdi per poco più di un anno, ho comunque cercato di tenere alta la sensibilità sui temi ambientali, con le mozioni sulla discarica di Sardagna, sull’emergenza climatica, la battaglia sull’ipotesi di un bacino per innevamento artificiale alle Viote.  Quanto alle scelte fatte dai Verdi, prese senza nemmeno confronto con chi li rappresenta in comune oggi ( ho appreso dai giornali che Ianeselli sarà il loro candidato sindaco), sono convinto che restino una forza politica che ha, senza dubbio, sani principi fondanti, ma che rimane ancorata a schemi ormai obsoleti, che la vedono incollata ad una partecipazione in una coalizione che pare più che mai la replica infinita di un film visto e rivisto. Solita procedura: candidato sindaco, liste e poi, forse un programma. Non mi ritrovo più in simili percorsi. Mi sarebbe piaciuto parlare della Trento che verrà, di mobilità urbana, di sicurezza dei cittadini, stabilire le linee guida e, poi, decidere a chi affidare il timone della nave. Personalmente, non sono più disponibile ad impegnarmi ancora in simili percorsi. Molto probabile che decida di ritirarmi a seguire le mie molteplici attività personali e a dedicarmi alla scuola. Nei prossimi giorni, valuterò definitivamente come muovermi. Nel frattempo, ovviamente, continuerò nel mandato in essere per cercare di fermare lo scempio che si vuole sul Bondone, avvisando fin da ora che VOTERO’ CONTRO il PRG se conterrà ancora il bacino delle Viote. Poi, si vedrà come progettare il futuro. Buona fortuna a chiunque vorrà impegnarsi per la nostra città, sempre e comunque, perché è un impegno davvero intenso e al quale è necessario dedicare molto tempo di studio e approfondimento. 

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