#iostocondaniza
Ma cosa c'è dietro la vicenda dell'orsa Daniza?
C'è dietro l'intera credibilità di
un Trentino che si professa ambientalista, ma poi vuole catturare una mamma
orsa colpevole di aver difeso i piccoli, un Trentino ambientalista che, fino a
pochissimo tempo fa voleva gestire i rifiuti con un inceneritore, salvo poi
quando non più sostenibile economicamente, si rivalutano opzioni che noi ambientalisti avevamo già proposto; un Trentino che
si professa a salvaguardia della biodiversità e del territorio, ma che poi
vuole rovinare la zona di Serodoli con nuovi impianti di risalita assurdi...è
davvero questo il Trentino ambientalista? O forse anche qui prevale la logica
di cavalcare l'ambiente e la sua tutela solo quando è fine a fare guadagni?
Ecco cosa c'è dietro tutto questo movimento! Lo smascheramento della politica
ambientalista "fasulla" e di facciata di molti esponenti politici che
governano il Trentino.
In
campagna elettorale sono tutti pronti a rimarcare l’aspetto di tutela
ambientale, di salvaguardia della biodiversità, di tutela del territorio per
una terra, la nostra, che è davvero un gioiello naturalistico e paesaggistico
incredibile. Al momento, poi, di prendere in mano programmazioni reali a
sostegno di queste grandi e peculiari tematiche, chi governa si scontra con
interessi privati enormi, che mettono in campo richieste di investimenti che
stridono fortemente con gli interessi della collettività. Penso, per esempio, a
Serodoli, dove lo sfruttamento intensivo che si vorrebbe perseguire potrebbe
portare ad una svalutazione ambientale della zona, tale per cui la stessa zona
potrebbe diventare addirittura poco appetibile ai fini turistici. Sarebbe un
assurdo, ma non è un’ipotesi scartabile facilmente. È solo un esempio di
come la gestione dell’ambiente in generale, in Trentino, sia spesso superficiale;
si, va bene l’orso, va bene l’aria pulita, va bene il paesaggio
incontaminato…però, si potrebbe costruire qui, si potrebbe sfruttare questo…e
via così, sempre con un però a cui far fronte! Ecco perché la questione di
mamma orsa non è banale; ecco perché Daniza sta diventando un simbolo di un
Trentino realmente rispettoso della biodiversità e dell’ambiente. Ecco perché
l’ordinanza di cattura andrebbe revocata; perché diversamente il Trentino
perderebbe la sua credibilità come terra naturalistica e pura. Ecco perché, chi
crede realmente nel rispetto dell’ambiente si è attivato in piazza; non è
demagogia e nessun ambientalista privilegia l’animale all’uomo, come qualche
politico ha scritto superficialmente sui giornali; anzi è proprio il
contrario; i veri ambientalisti desiderano l’integrazione naturale dell’uomo
nell’ecosistema, il che prevede il pieno rispetto del territorio dove vivono
gli animali, nonché il pieno rispetto dell’ambiente dove vivono gli uomini.
E
questo rispetto andrebbe coltivato e cresciuto con reale convinzione e non solo
cavalcato in campagna elettorale; e, purtroppo, troppo spesso anche qui da noi
ciò accade.
Che
dire della scarsa informazione e formazione sulla biodiversità che esiste in
Trentino? Che dire del Progetto Life Ursus lasciato incustodito, senza
cultura dell’informazione nel tempo? È davvero un peccato che chi gestisce il
governo trentino non abbia saputo cogliere appieno il senso di questa vicenda;
e quel che è peggio, è che si continui ad ignorare quanto peseranno queste vicenda
(orsa, Serodoli e molte altre…) sulla credibilità del Trentino come luogo di
tutela ambientale. Non vi è nulla di peggio che far passare l’immagine di un
Trentino che non riesce a tutelare la biodiversità che lo contraddistingue da
molte altre zone del mondo. E in giro sta viaggiando questa immagine. Vogliamo
continuare a dire che è colpa dei veri ambientalisti? Ma questi non stanno
governando!
Marco
Ianes- coportavoce VERDI DEL TRENTINO
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