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"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)
sabato 2 febbraio 2013
ENERGIE RINNOVABILI: il caro bolletta non è colpa degli incentivi!
La colpa del caro bolletta non è degli incentivi alle rinnovabili. Ne è convinta APER (Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili), che ha appena pubblicato una edizione aggiornata del rapporto “Energie senza bugie”, che analizza appunti i costi e i benefici dell’energia pulita sull’economia italiana.
Il costo medio della bolletta elettrica, spiega APER, è salito di circa il 55% in 10 anni, attestandosi sui 524 euro all’anno. La colpa, secondo l’associazione, va ricercata soprattutto nell’aumento vertiginoso del prezzo dei combustibili fossili: nello stesso periodo, infatti, il costo del petrolio è salito del 300%, mentre quello del gas è lievitato addirittura del 400%.
Sarebbe proprio il caro carburanti, per APER, a determinare la stangata sulle tasche degli italiani, dal momento che nell’arco di un decennio la quota della bolletta ascrivibile alle fonti fossili è salita dal 31% al 57% del totale. Tutt’altro peso hanno invece gli incentivi alle rinnovabili, che incidono sulla bolletta energetica solo per il 13%.
Complessivamente, sostiene l’associazione, fotovoltaico, eolico, biomasse e le altre fonti “pulite” costano all’Italia 139 miliardi di euro per il periodo compreso tra il 2008 e il 2030 (agli incentivi vanno aggiunti i costi tecnici legati all’intermittenza delle rinnovabili e una quota per le importazioni), ma i benefici che garantiscono sono di gran lunga superiori.
APER nel dettaglio li stima, per lo stesso arco temporale, in almeno 227 miliardi di euro, garantiti dalla riduzione dell’inquinamento (in primis dal calo delle emissioni di CO2), dalla minore dipendenza dalle importazioni estere di combustibili fossili e dalla creazione di nuova occupazione. A questo proposito, in particolare, sarebbero almeno 130.000 i posti di lavoro creati tra il 2011 e il 2020.
Fonte: APER
Marco Ianes - Trento
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