Un nuovo modello sociale ed economico è necessario.
In questi momenti difficili siamo costretti a rivedere molte priorità di investimento delle risorse pubbliche. Ogni amministratore deve, e dovrà sempre più, fare i conti con contrazioni esponenziali delle risorse. Garantire i servizi ed evitare la caduta della qualità degli stessi ė sicuramente una delle priorità da perseguire, ma non è possibile farlo con i modelli economici che ci hanno portato e ci porteranno, sempre più, verso il ribasso della qualità della vita.Non vi è dubbio che determinate politiche economiche e sociali, finora adottate, sono state possibili per la grande disponibilità economica che abbiamo avuto. Ora è necessario cambiare approccio e pure rimodellare le priorità. Che senso ha, per esempio, predisporre tagli lineari a sanità, scuola e servizi pubblici e poi continuare a sostenere operazioni immobiliari come, ad esempio,un centro congressi presso il nuovo quartiere delle Albere? Ha davvero il sapore amaro di una beffa nei confronti dei cittadini ai quali vengono richiesti sempre maggiori sacrifici. Un nuovo modello di sviluppo è quindi necessario e la cosa non rappresenta un'utopia. "Piccole grandi opere", al posto di faraonici progetti, possono essere possibili per creare sviluppo, lavoro e rispetto e tutela del territorio e dell'ambiente. Gli investimenti destinati a queste vere e proprie "cattedrali nel deserto"potrebbero, ad esempio,essere dirottati verso progetti di recupero edilizio del patrimonio immobiliare pubblico, ottenendo un triplice beneficio: si darebbe lavoro al settore edilizio ed impiantistico elettrico e termoidraulico che versa in forte crisi, si metterebbero in sicurezza stabili fatiscenti o malridotti e si contribuirebbe ad un notevole risparmio energetico, fonte primaria di "produzione di energia " ( la miglior produzione di energia è quella risparmiata)! Questo è solo un esempio pratico e diretto, non utopistico, di corretta scelta di impiego delle risorse pubbliche; questo è un inizio di corretto approccio verso un modello di sviluppo eco sostenibile, che noi andiamo proponendo nel nostro programma di buon governo dei beni comuni. Non vogliamo assolutamente passare per la forza politica del no a prescindere; noi abbiamo molti si, molte proposte che mettono in primo piano i concetti di salvaguardia della salute, della tutela del lavoro, dello sviluppo economico delle imprese, il tutto in sinergia con il rispetto dell'ambiente e del territorio in cui viviamo e dell'autonomia che sosteniamo fortemente e vogliamo assolutamente mantenere e preservare, ma con schemi diversi da quelli finora adottati e senza scadere nella rappresentazione teatrale e assurda che qualche noto esponente politico vorrebbe attuare, con musei che hanno un futuro poco credibile e difficilmente comprensibile.Quindi noi proponiamo una visione diversa della gestione dell'autonomia trentina, mettendo al centro le vere priorità necessarie per un modello diverso. Il programma è stato abbozzato come contenuto di idee da sottoporre alla cittadinanza. Stiamo partendo per un viaggio itinerante nel nostro Trentino, convinti che sottoporre alla gente le nostre idee, per raccogliere altrettante idee, osservazioni, necessità dei territori, sia un passaggio fondamentale per una forza ecologista e civica che ha l'ambizione di provare a proporre approcci diversi e innovativi di gestione dei beni comuni. Saremo aperti a chiunque vorrà dialogare con noi: cittadini, istituzioni e forze politiche, senza preclusione alcuna, ma proponiamo un modello nuovo, non cerchiamo facili consensi e non facciamo politica urlata, rispettando anche chi ha deciso strade diverse per proporre alternative, pur non condividendone, spesso, i metodi che sembrano poco democratici . Vogliamo, in primis,ragionare assieme alla gente, proponendo un programma aperto e in costruzione, che parta dal concetto, possibile e necessario, di generare un modello di sviluppo diverso ed eco sostenibile. Per una politica costruttiva, di dialogo e confronto, ma innovativa, convinti che le risposte sono in questi nuovi modelli, che altrove , come ad esempio in Germania, stanno dando effetti notevoli di sviluppo economico e sociale. Aspettiamo confronti e dibattiti, nelle nostre iniziative informative. Partiremo il 6 dicembre da un incontro a Rovereto alle 20.30 presso la sala del Brione, per poi proseguire in ogni valle, con incontri territoriali aperti ad associazioni, movimenti e gente di buona volontà.Marco Ianes - co portavoce Ecologisti e reti civiche Verdi Europei Trentino.
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"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)
sabato 24 novembre 2012
Parte la presentazione del programma itinerante di buon governo dei beni comuni.
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