"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


martedì 24 agosto 2010

AUTONOMIA TRENTINA

Ho letto attentamente quanto scritto sul Corriere della Sera, in merito al nostro Trentino ed alla nostra autonomia.
Io sono trentino D.O.C., di famiglia trentina D.O.C., da sempre! Insomma, "en trentinaz"!
Eppure, scusate, non posso non condividere alcuni passaggi che gli autori hanno messo in evidenza nel loro articolo.
Il riferimento ad un avvicinamento sempre più marcato ad Andreas Hofer, con conseguente immissione nel limbo del trentino Cesare Battisti, rappresenta un dato di fatto del muoversi politico della recente storia autonomistica trentina. Ne fanno corollario i vari contributi provinciali erogati in nome delle feste hoferiane, conditi dalle varie elargizioni per costumi di schutzen vari. E come si poteva sfuggire alla critica della stampa nazionale? C'è chi si è lamentato, in alto loco, qui in provincia di Trento, di "coltellate" alla schiena; forse, però, sarebbe bene analizzare anche ciò che si fa e ciò che si trasmette mediaticamente, prima di lamentarsi.
Mi spiego meglio: ultimamente, per esempio, abbiamo assistito alle nomine "bulgare", da parte della giunta provinciale, in merito agli incarichi di amministrazione nelle società partecipate; il tutto qualche giorno prima della discussione in consiglio provinciale di una nuova legge che le regolamentasse! Scusate, ma dov'è l'innovazione politica? Mi sembra tanto un comportamento da "vecchia metodologia" anni 80-90! Proseguo: comunità di valle. In un momento storico, dove la politica è vista come un enorme spreco di denaro pubblico, in un momento che pone in evidenza la grande estraneità della gente comune dalla politica ( vedasi astensionismo crescente in tutte le ultime consultazioni), il ricco Trentino istituisce un nuovo organismo di gestione territoriale! Possono servire le comunità di valle? Ai posteri l'ardua sentenza, però stiamo già assistendo a molti distinguo da parte di sindaci vari, in merito alla futura composizione delle liste, soprattutto sulla scelta dei candidati presidenti. L'avvio non è certo dei migliori e la sensazione, del tutto opinabile, ma forse fondata, è che alla gente non importi niente; peggio ancora: questa nuova istituzione si rivolterà come un boomerang verso chi l'ha voluta, non riuscendo a trasmetterne il reale fine che avrebbe voluto proporre. Inoltre, siamo proprio sicuri che i comuni accetteranno di "dialogare" tra loro per servizi collettivi che saranno erogati dalle comunità di valle? Con il campanilismo trentino, personalmente ne dubito! Ecco,allora, che si offre il fianco ad analisi impietose, ma purtroppo realistiche, della situazione trentina. Ricchi, pieni di soldi che, chi amministra, elargisce con manica larga per tamponare situazioni che, in altre regioni, non potrebbero essere sostenute! Per forza ci criticano, per forza ci attaccano! Altre regioni, altre province non hanno le nostre possibilità; certamente, hanno anche altri problemi di mala gestione, ma rimane il fatto che, vedere spendere soldi pubblici in questa maniera, per chi vive fuori, in altre realtà, suscita rabbia e malessere. Anche a molti trentini, comunque, da fastidio vedere sperperare soldi pubblici in questa maniera! Solo che molti trentini hanno la pancia piena, anche grazie a questi interventi; magari al bar si scandalizzano, però, poi, nell'urna elettorale, sempre ammesso che ci vadano, votano sempre allo stesso modo! Forse una nuova linea di maggior parsimonia e oculatezza nell'erogazione di soldi pubblici, condita da una comunicazione propositiva e positiva di ciò che di buono si è fatto e si sta facendo, potrebbe ridare un'immagine buona del nostro Trentino. Investire meglio i soldi pubblici e farlo sapere con un'attività mediatica consona permetterebbe al Trentino di essere criticato meno e di essere ammirato di più per tutti i valori che sa mettere in campo: solidarietà, laboriosità, tenacia! Un' autonomia diversa, ecco quello che vorrebbe la gente trentina.

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