"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


venerdì 3 gennaio 2020

Trento deve cambiare marcia e progettualità.

Cambia i tuoi pensieri e cambierà il tuo mondo.

“Non si può risolvere un problema usando la stessa mentalità che lo ha creato.”
(Albert Einstein)

Un altro anno è trascorso e siamo entrati nel 2020. Guardando avanti, possiamo dire che sarà un anno di novità importanti, per la nostra città, che pure viaggia su elevati standard qualitativi.
Però, per fare subito riferimento alla famosa frase di Albert Einstein di cui sopra, questi standard li abbiamo rilevati con parametri ormai superati, ormai vecchi.
Uno dei più importanti temi che la nostra città ha bisogno di sviluppare, è un sistema di viabilità nuovo e moderno, che non veda più il transito di oltre centomila vetture al giorno, che rendono la mobilità urbana lentissima e insostenibile, sia in termini ambientali che per la vivibilità di tutti.
E, per fare ciò, è necessario una visione d’insieme che vada oltre la mentalità che ha portato a generare la situazione attuale.
Nelle recenti discussioni sul bilancio comunale ho assistito a proposte che mi hanno lasciato allibito. Chi vorrebbe governare la nostra città ha in mente una progettualità che prevede parcheggi interni al centro, per permettere l’accesso di turisti direttamente vicino ai luoghi di manifestazioni quali festival vari e mercatini. E, per portare a casa il bilancio, anche la maggioranza ha dovuto cedere almeno allo studio di fattibilità di queste opere, che ritengo siano poco lungimiranti. Siamo in una fase delicata, di importanti decisioni per lo sviluppo di una piccola-media città come Trento e cambiare mentalità è più che mai vitale, al fine di progettare soluzioni che risolvano i problemi generati da un approccio ormai superato.
Penso a parcheggi di attestazione ai bordi della città, con corsie preferenziali per autobus, abbinate ad una linea nord-sud ; non è detto su rotaia, anche se sarebbe da valutarne la fattibilità, ma realizzabile con costi inferiori anche su gomma, sempre dedicando corsie riservate. Penso a parcheggi interni alla città, solo pertinenziali, per liberare spazi per una mobilità diversa, davvero eco-sostenibile. Per fare ciò occorre molto coraggio, un approccio determinato e una visione d’insieme diversa da quella che si è utilizzata fin da ora.
Per progettare in maniera nuova servono persone con notevole coraggio, con capacità tecnica di analisi molto elevata e, soprattutto, guidate da un sindaco intraprendente e innovatore. Sia a destra che a sinistra, sinceramente, non vedo approcci innovativi, bensì avvicinamenti a persone che, certamente sono rispettabilissime, ma che non mi fanno pensare a nuove possibilità di aprirsi a prospettive innovative. Vedo ancora troppi legami a schemi superati; ad esempio, per la progettualità dello sviluppo turistico, assistiamo ancora a metodi ormai superati, dato che si vuole costruire un bacino artificiale per innevamento sul Bondone, quando in tutta Europa, ormai, sotto i 2000 metri di altitudine, non si investe più in tale direzione, poiché i cambiamenti climatici non consentiranno il rientro economico da tali opere. E questo approccio vecchio lo leggo in proposte che provengono sia da esponenti di centrodestra che di centrosinistra. Eppure, potrebbe esserci un po’ più di coraggio, da parte di chi dirige la politica locale, nel cercare percorsi innovativi, nel coinvolgere persone, soprattutto giovani, che abbiano voglia di mettersi in gioco. Persino il presidente Mattarella, nel suo discorso di fine anno, ha rilevato che solo i giovani stanno davvero prendendo coscienza della reale necessità di cambiare metodo progettuale, ponendo alla base di tutto la sostenibilità ambientale, con i cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo tutto il mondo. Certo è che, per risolvere i problemi creati con metodi del passato non è possibile progettare con gli stessi metodi e con persone che hanno da sempre strutturato la propria visione su tali basi. Se nessuno ha la capacità di capire questo, prepariamoci a vedere al governo, per chiunque vinca, persone sicuramente rispettabili, ma non certo che abbiano la capacità di risolvere i problemi della città. Il rischio è davvero di avere un altro quinquennio di ottimi amministratori contabili, ma che lasciano i grandi sogni, di cui tutti abbiamo bisogno, ancora nel cassetto. Con la grande incognita, però, di ciò che ci attende nel continuare a procrastinare quel cambio di paradigma che è vitale per la nostra città. Non avremo soluzioni sostenibili e lungimiranti finché non si romperanno gli schemi tradizionali della politica. Si cerca il candidato sindaco fuori dai partiti, perché pare che all’interno degli stessi non vi siano persone degne di tal ruolo (mah!). Ma non si sta cercando una persona che sia in grado di guidare una squadra che dovrà cambiare i metodi progettuali della Trento del futuro. Tutte le forze politiche si stanno muovendo con gli stessi approcci, ormai vecchi e superati, che non ci daranno una guida innovativa e con quel pizzico di spregiudicatezza, lucida e controllata, di cui la città ha veramente bisogno. Molto probabilmente, chiunque arriverà a palazzo Geremia, darà soddisfazione ai piccoli interessi immediati e contingenti, ma non porterà certamente idee nuove e proposte progettuali che vedano ad un futuro davvero “smart” per la nostra città. Mi auguro di sbagliare, ovviamente, ma da come ci si sta muovendo, la mia sensazione è proprio questa. Anche in questa fase preparatoria manca il coraggio di rompere gli schemi; impensabile, quindi, prevedere un programma di vero sviluppo sostenibile, coerente con quanto chiederebbe, nella vita reale, la nostra città. Chissà se qualcuno avrà il coraggio di proporre una persona e una squadra davvero fuori dagli schemi tradizionali. A mio modesto parere, sarebbe l’unica soluzione davvero sostenibile. 
Auguri di buon anno a tutti.


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