"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


giovedì 21 agosto 2014

#‎iostocondaniza‬ Ma cosa c'è dietro la vicenda dell'orsa Daniza?

#‎iostocondaniza‬ Ma cosa c'è dietro la vicenda dell'orsa Daniza? 



C'è dietro l'intera credibilità di un Trentino che si professa ambientalista, ma poi vuole catturare una mamma orsa colpevole di aver difeso i piccoli, un Trentino ambientalista che, fino a pochissimo tempo fa voleva gestire i rifiuti con un inceneritore, salvo poi quando non più sostenibile economicamente, si rivalutano opzioni che noi ambientalisti avevamo già proposto; un Trentino che si professa a salvaguardia della biodiversità e del territorio, ma che poi vuole rovinare la zona di Serodoli con nuovi impianti di risalita assurdi...è davvero questo il Trentino ambientalista? O forse anche qui prevale la logica di cavalcare l'ambiente e la sua tutela solo quando è fine a fare guadagni? Ecco cosa c'è dietro tutto questo movimento! Lo smascheramento della politica ambientalista "fasulla" e di facciata di molti esponenti politici che governano il Trentino.
In campagna elettorale sono tutti pronti a rimarcare l’aspetto di tutela ambientale, di salvaguardia della biodiversità, di tutela del territorio per una terra, la nostra, che è davvero un gioiello naturalistico e paesaggistico incredibile. Al momento, poi, di prendere in mano programmazioni reali a sostegno di queste grandi e peculiari tematiche, chi governa si scontra con interessi privati enormi, che mettono in campo richieste di investimenti che stridono fortemente con gli interessi della collettività. Penso, per esempio, a Serodoli, dove lo sfruttamento intensivo che si vorrebbe perseguire potrebbe portare ad una svalutazione ambientale della zona, tale per cui la stessa zona potrebbe diventare addirittura poco appetibile ai fini turistici. Sarebbe un assurdo, ma non è un’ipotesi scartabile facilmente.  È solo un esempio di come la gestione dell’ambiente in generale, in Trentino, sia spesso superficiale; si, va bene l’orso, va bene l’aria pulita, va bene il paesaggio incontaminato…però, si potrebbe costruire qui, si potrebbe sfruttare questo…e via così, sempre con un però a cui far fronte! Ecco perché la questione di mamma orsa non è banale; ecco perché Daniza sta diventando un simbolo di un Trentino realmente rispettoso della biodiversità e dell’ambiente. Ecco perché l’ordinanza di cattura andrebbe revocata; perché diversamente il Trentino perderebbe la sua credibilità come terra naturalistica e pura. Ecco perché, chi crede realmente nel rispetto dell’ambiente si è attivato in piazza; non è demagogia e nessun ambientalista privilegia l’animale all’uomo, come qualche politico  ha scritto superficialmente sui giornali; anzi è proprio il contrario; i veri ambientalisti desiderano l’integrazione naturale dell’uomo nell’ecosistema, il che prevede il pieno rispetto del territorio dove vivono gli animali, nonché il pieno rispetto dell’ambiente dove vivono gli uomini.
E questo rispetto andrebbe coltivato e cresciuto con reale convinzione e non solo cavalcato in campagna elettorale; e, purtroppo, troppo spesso anche qui da noi ciò accade.
Che dire della scarsa informazione e formazione sulla biodiversità che esiste in Trentino? Che dire del  Progetto Life Ursus lasciato incustodito, senza cultura dell’informazione nel tempo? È davvero un peccato che chi gestisce il governo trentino non abbia saputo cogliere appieno il senso di questa vicenda; e quel che è peggio, è che si continui ad ignorare quanto peseranno queste vicenda (orsa, Serodoli e molte altre…) sulla credibilità del Trentino come luogo di tutela ambientale. Non vi è nulla di peggio che far passare l’immagine di un Trentino che non riesce a tutelare la biodiversità che lo contraddistingue da molte altre zone del mondo. E in giro sta viaggiando questa immagine. Vogliamo continuare a dire che è colpa dei veri ambientalisti? Ma questi non stanno governando!

Marco Ianes- coportavoce VERDI DEL TRENTINO

ORSA DANIZA:PRESENTIAMO ESPOSTO PROCURA DI TRENTO PER VIOLAZIONE ART 544 TER CODICE PENALE. SI FERMI CATTURA !

#iostocondaniza ORSA DANIZA: BONELLI-VERDI- DECISIONE MINISTERO AMBIENTE VERGOGNOSA. SOPRAVVIVENZA CUCCIOLI NON CERTA !! PRESENTIAMO ESPOSTO PROCURA DI TRENTO PER VIOLAZIONE ART 544 TER CODICE PENALE. SI FERMI CATTURA !

"La posizione del ministero dell'Ambiente sulla vicenda dell'orsa Daniza è semplicemente indecente,vergognosa e incompatibile con l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana. Sono indignato nel leggere che il comunicato del ministero dell'Ambiente che  oltre a dare  l'assenso alla cattura della mamma orsa Daniza afferma che " i cuccioli di orso bruno ,che perdono la madre nella stagione estiva, presentano buone probabilità di sopravvivenza nel medio e lungo periodo ". Lo dichiara il coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Quindi secondo il ministero dell' Ambiente per i cuccioli non è certa la possibilità di sopravvivenza ma solo probabile e affidiamo la possibilità di continuare a vivere per i  cuccioli orsi in base alle valutazioni di probabilità dei funzionari del ministero."

"Inoltre va precisato -spiega il leader ecologista-che le buone probabilità di sopravvivenza, sempre secondo il ministero dell'Ambiente, sono legate alla stagione estiva, ma la stagione estiva specialmente in Trentino sta volgendo al termine. Questa decisione del ministero la considero semplicemente e vergognasamente barbara ! In Tirolo alcuni giorni fa delle mucche hanno assaltato dei turisti non vi sono stati abbattimenti e cacce di nessun tipo, ma l'amministrazione ha ricordato che i turisti o chi passeggia devono prendere delle precauzioni e osservare comportamenti preisi che sono previsti nei regolamenti." continua Bonelli.
" I boschi non sono degli zoo e ripeto un bosco senza animali sarebbe come una città senza umani !
La cattura dell'orsa Daniza che ha reagito solo per difendere i suoi cuccioli sarebbe un fatto grave anche perchè verrebbe confinata in un'area recintata e non sarebbe più in grado di tornare nel mondo naturale.- conclude Bonelli-.
"Ritengo alla luce anche della nota del ministero dell'Ambiente che non garantisce la certezza della sopravvivenza dei cuccioli in assenza della mamma che ci troviamo di fronte alla violazione dell'art.544 ter del codice penale e per queste ragioni insieme ai coportavoce dei verdi del Trentino Marco Ianes e Lucia Coppola invieremo un esposto alla procura di Trento chiedendo l'apertura di un'indagine e il blocco della cattura dell' orsa Daniza."

Angelo BONELLI
Coportavoce nazionale dei Verdi

Marco Ianes e Lucia Coppola - portavoce Verdi del Trentino.

martedì 12 agosto 2014

Serve un cambio radicale, direi epocale e culturale.

Serve un cambio radicale, direi epocale e culturale.

Leggo e condivido lo scritto di domenica 10 luglio,del direttore de l'Adige e vorrei inserirmi per ampliare il dibattito e fornire alcuni ulteriori spunti di riflessione.

Nella mia attività professionale riscontro quotidianamente una radicata ricerca "dell'aiutino" pubblico; la prima cosa che mi viene chiesta, quando propongo di investire nel settore energetico, sia per risparmiare, sia per auto produrre il proprio fabbisogno funzionale all'attività produttiva,riguarda la presenza di possibili finanziamenti pubblici. 

Nella maggior parte dei casi ormai i contributi pubblici sono finiti e qui, la stragrande maggioranza degli imprenditori si ferma e tende ad aspettare "tempi migliori". Tempi superati, non solo per la crisi, ma anche perché è necessario ridare piena autonomia alle imprese, senza interagire troppo con interventi economici diretti, che non possono più essere sostenuti dalla collettività.

Nel settore energetico, con particolare riferimento alla produzione di elettricità, molti errori sono stati fatti nel passato. A partire dall'incentivazione smisurata, letteralmente regalata alle lobbies energetiche, con il famoso "secondo conto energia" del settore fotovoltaico; basti pensare che le grandi multinazionali hanno investito miliardi di euro per fare centrali fotovoltaiche, traendo profitti incredibili ripartiti tra gli azionisti, guarda caso magari proprio alcuni di quei politici che avevano preparato il terreno; 0,42 euro per kwh prodotto, cioè una centrale di 2,5 Megawatt può dare circa 3 ML di euro di introiti all'anno, con una spesa iniziale  di circa 4/5 ML; in meno di due anni si è ripagata, dove trovare possibilità migliori di investimento, visto che l'incentivo sarà percepito per 20 anni?

Qui abbiamo attratto investitori per forza! Ma investimenti del tipo mordi e fuggi, senza prospettive per lo sviluppo collettivo. Guadagni e margini assurdi, sostenuti da una politica incredibilmente asservita a queste lobbies che la sostengono a sua volta. Finiti gli investimenti per le grandi multinazionali, sono stati tolti tutti gli incentivi, compresi quelli per i piccoli utenti, che avrebbero invece creato una filiera organica al sistema, garantendo posti di lavoro (le stime a fine 2011 parlavano di 150.000 posti di lavoro nel settore installazioni, letteralmente "bruciati" chiudendo totalmente il sistema di incentivazione e ponendo la parola fine ad una filiera che stava nascendo) unitamente alla possibilità di risparmiare sui costi energetici, diventando autoproduttori.  

Una politica al servizio del bene pubblico avrebbe potuto, invece, creare un sistema incentivante progressivo, mirato agli investimenti piccoli-medi, preservando tali percorsi dalla mera speculazione delle grandi multinazionali, come invece è avvenuto. Ma, la politica di cui vorremmo parlare appartiene al nostro "belpaese"? 

Oggi, come ieri, si ripetono gli errori; in tutto il mondo si comincia seriamente a fare i conti con i costi delle fonti fossili; pensiamo ai paesi arabi, dove vige il monopolio del petrolio; ebbene lì stanno investendo su impianti fotovoltaici per la loro produzione, per risparmiare il petrolio che, invece, vendono a caro prezzo agli occidentali come noi. E gli Stati Uniti, che fanno? Altro paese ad elevata produzione petrolifera che investe miliardi di dollari su eolico e fotovoltaico, preservando il petrolio per gli anni a venire: Obama ha avviato una politica molto spinta sulle energie rinnovabili.

E l'Italia? Nel piano strategico energetico (SEN), lasciatoci in eredità dall'indagato Clini, allora ministro dell'ambiente, si incentivano le trivellazioni off-shore, per ricercare quel poco petrolio presente nei nostri mari; il tutto a servizio, nuovamente,delle multinazionali che vedono così soddisfatte le loro richieste di mantenere il controllo energetico del sistema italiano, a spese della collettività e frenando lo sviluppo industriale, che è costretto a sobbarcarsi spese energetiche superiori agli altri paesi. 

Ma, le nostre coste, ricche di venti costanti, con investimenti relativamente bassi, potrebbero invece vedere lo sviluppo di un eolico off-shore, senza invasioni di trivellazioni eterne che danneggiano i nostri mari; eolico off shore, lontano e non visibile dalla riva, come per esempio avviene in Danimarca, la quale ogni anno in molti periodi raggiunge la piena e totale indipendenza energetica, proprio grazie a tale nuova fonte di energia. Solamente nel settore energia si potrebbero creare posti di lavoro nuovi, nuove prospettive di sviluppo sostenibile, sia ambientalmente che economicamente. 

Ma questi percorsi non trovano sponsor nella politica lobbista, soprattutto quella italiana; forse perché non garantiscono margini di guadagno immediati per pochi "eletti", o meglio, "nominati"? Fatto sta che la nostra Italietta rimane ancora al palo, convinta che le tanto declamate riforme, delle quali ancora si vede poco, possano permetterle di crescere e ripartire.

Siamo illusi se pensiamo di poter sostenere ancora un sistema politico di "piazeróti"; siamo illusi se pensiamo di "gabbare lo santo"; la festa è finita da un pezzo, ma noi dobbiamo ancora rendercene pienamente conto. E, per cambiare il sistema Italia, ci vuole molto più coraggio, a partire dalla base. L'Italia ha in mano il proprio destino e lo può determinare con scelte coraggiose, che privilegino gli interessi comuni, anche togliendo qualche "diritto acquisito" a qualcuno

Ma cominciamo a toglierli dove i soldi ci sono davvero e non dove già si sta raschiando il barile.

La politica per prima deve dare segnali nuovi: nuovo piano energetico nazionale, con priorità a sistemi efficienti e a scarso impatto ambientale, investimenti nell'efficientamento delle strutture, con sgravi fiscali fissi e sistematici per chi investe; e chi fa impresa, si armi di coraggio e provi a percorrere strade più virtuose e metta in conto di avere meno margini ora, per garantirsi un futuro domani. Cambiare mentalità è un passo indispensabile, per pensare di far cambiare la politica, che da sola certo non cambierà.
Marco Ianes
Co-portavoce Verdi del Trentino.