"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


sabato 26 novembre 2011

Roma: Costituente ecologista- GREEN ECONOMY

Oggi ho partecipato ai lavori della Costituente Ecologista, a Roma.
Ecco il testo del mio intervento programmatico.

La green economy ha avuto un boom in questi ultimi anni, spinta da molti fattori: i costi energetici sempre più gravosi, il petrolio ed i suoi derivati che costano sempre più; incentivi statali allo sviluppo – settore fotovoltaico per esempio- che ne hanno determinato una speculazione anche smisurata.

Ma per sviluppare la green economy è necessaria anche una mentalità nuova ed un approccio politico diverso, innovativo. Mi piace riportare un esempio concreto, che ho vissuto personalmente e direttamente. Lo scorso anno ho presentato all’amministrazione comunale di Trento un progetto, quasi esecutivo e completo di calcoli ben dettagliati, per la posa di un impianto fotovoltaico presso il palazzetto dello sport della città; ora, permettetemi un pizzico di arroganza sportiva: dato che Trento ha la squadra di volley campione del mondo, d’Europa e d’Italia, pensate che ritorno di immagine sarebbe stato, installare un impianto su una struttura che è vista come il tempio della pallavolo moderna! E pensate che bella cosa sarebbe stata garantire la totale auto-sufficienza della struttura, dal punto di vista energetico; inoltre, le casse comunali così tristemente povere, sarebbero state “aiutate” con lo sgravio dei costi energetici e con gli introiti degli incentivi del conto energia. Ebbene, il progetto giace in qualche cassetto comunale, impolverato e nemmeno considerato. Dunque, come si può parlare di green economy se chi governa non riesce a capire le potenzialità reali di questo settore? Vado oltre e continuo negli esempi concreti; il Trentino ha una percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti, che ha superato abbondantemente il 65% e si avvicina mese dopo mese, al 68-70%; ebbene, i nostri politici stanno per emettere un bando di gara per un inceneritore, per lo smaltimento del residuo indifferenziato, ben sapendo che un inceneritore avrebbe conseguenze disastrose sul turismo e sull’agricoltura trentine, per non parlare della salute di cittadini. Insieme ad altre persone, abbiamo proposto un progetto alternativo, che preveda la lavorazione di questa quota di rifiuti residui, fornendo dati oggettivi in termine di produttività, di risparmio economico ed energetico, di tutela ambientale e della salute. Un progetto che permette di evitare la costruzione di un inceneritore e che chiude il cerchio dei rifiuti in maniera diversa, alzando anche la soglia della raccolta differenziata. In oltre 10 incontri pubblici che abbiamo fatto con la popolazione trentina, nessuno dei nostri rappresentanti politici si è degnato di mettersi a confronto e provare a discutere questa alternativa. Mi chiedo, allora, qual è il reale approccio di questa classe politica alla green economy? Temo davvero che questi personaggi usino questo termine come ritornello per cavalcare una moda e non per cercare di orientare realmente le scelte politico-programmatiche.

Vogliamo parlare di infrastrutture? Bene, non accenniamo alla farsa mediatica del ponte sullo stretto di Messina! Parliamo di linee elettriche!!! Girando per la nostra amata Italia,per effettuare collaudi di impianti, fotovoltaici o eolici o di produzione di energia elettrica in generale, frequentemente mi capita di constatare che il problema reale non è la produzione di per se dell’energia, bensì come trasportarla! Abbiamo linee elettriche, in alcune zone italiane, che sono talmente vecchie o sottodimensionate, che non si riesce a trasportare l’energia che si potrebbe produrre. Altro che ponte sullo stretto, forse sono altre le infrastrutture sulle quali si rendono necessari e urgenti gli investimenti.

Dopo queste riflessioni, che sono dei semplicissimi esempi reali e facilmente individuabili, un po’ in tutto il territorio nazionale, è necessario anche arrivare ad una sintesi che identifichi un percorso di crescita organico e significativo di ciò che deve essere la green economy. Non è sufficiente fare un decreto di regolamentazione degli incentivi sul fotovoltaico, tra l’altro con tutte le incertezze generate nei mesi scorsi da provvedimenti altalenanti che hanno generato una confusione sui mercati enorme.

È necessario e veramente indispensabile predisporre una legge quadro che preveda una regolamentazione di tutti i settori della green economy. Dalla produzione di energia con fonti rinnovabili, allo sviluppo del corretto uso dell’energia, tramite costruzioni edili adeguate; dalla ristrutturazione degli edifici all’insegna del risparmio energetico, allo sviluppo eco-sostenibile della mobilità urbana; dalla gestione dei residui dei rifiuti, passando per la ricerca di sistemi per produrne sempre meno, alla ristrutturazione degli impianti di illuminazione pubblica.

È necessario predisporre opportuni sgravi fiscali, incentivi mirati e prestiti agevolati per sviluppare questo settore; questi investimenti fiscali, rientrerebbero e si sosterrebbero da soli, con maggiori introiti IVA e di tasse sui redditi.

Potrei continuare ancora ad elencare settori che hanno bisogno di essere regolamentati, al fine di ricercare realmente uno sviluppo organico della green economy. Ecco, anche sulla ricerca e sulla formazione dei giovani ci sarebbe qualcosa da dire; una nazione che taglia i sostentamenti a questi settori, è una nazione che non crede in un futuro migliore ed eco-sostenibile. Per crescere in termini di qualità della vita e non solo per far crescere il PIL, io credo che dovremmo davvero credere in questi settori emergenti; noi siamo qui a parlarne, oggi,e siamo tutti convinti che questo settore sia determinante per un corretto sviluppo della nostra società; però non è sufficiente; dobbiamo crescere per arrivare presto nei luoghi dove si può veramente determinare lo sviluppo di una nuova visione generale dell’economia. I modelli tradizionali non stanno più funzionando e lo vediamo tutti; è ora veramente di spingere l’acceleratore su queste nuove frontiere economiche; non possiamo più permetterci di farci guidare silenziosamente e passivamente da chi continua a fare scelte che rispecchiano i vecchi modelli economici. Servono nuove prospettive, nuove idee, portate da nuove persone e da nuovi movimenti. Serve soprattutto fare informazione e formazione. Non sono in grado di farla i nostri politici? Facciamola noi, sul territorio, con incontri pubblici, con proposte di legge, cercando di coinvolgere sempre più persone e movimenti di cittadini, sensibili ad un’idea di sviluppo economico e sociale diverso.

Informazione, divulgando dati e prospettive sulla green economy; ecco,da qui, la necessità di parlarne continuamente e di farne parlare, soprattutto dagli organi di stampa. Formazione, aiutando i giovani -e pure i meno giovani-, ad acquisire una nuova mentalità che si discosti dai modelli di sviluppo legati solo al PIL e alla produttività fine a se stessa. Uno sviluppo eco-sostenibile ha bisogno di una radice forte che deve essere piantata profondamente nella cultura di un popolo; e non solo per sfruttarne gli indubbi vantaggi economici, che sono pure leciti ed auspicabili; ma per guardare anche dalla finestra e poter vedere un po’ più di cielo azzurro e respirare un po’ di aria migliore.

mercoledì 23 novembre 2011

RACCOLTA FIRME NAZIONALE PER ADEGUAMENTO STIPENDI E VARIE PER GLI ELETTI

Da oggi è possibile recarsi presso la Segreteria Generale del Comune di Trento per sottoscrivere un disegno di legge di iniziativa popolare denominato come segue:


«Adeguamento alla media europea degli stipendi, emolumenti, indennita’ degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale».

Ai sensi degli articoli 7 e 48 della legge 25 maggio 1970 n. 352 la cancelleria della Corte Suprema di Cassazione ha annunciato, con pubblicazione sulla GU n. 227 del 29-9-2011, la promozione di questa proposta di legge di iniziativa popolare.

L’iniziativa, nata in modo trasversale ai partiti e promossa dal gruppo facebook “Nun Te Regghe Più”, dal titolo della famosa canzone di Rino Gaetano, ha come obiettivo la promulgazione di una legge di iniziativa popolare formata da un solo articolo:

“i parlamentari italiani eletti al senato della repubblica, alla camera dei deputati, il presidente del consiglio, i ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle regioni, i presidenti delle province, i sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica, ed equiparati non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell’unione europea, più della media aritmetica europea degli eletti negli altri paesi dell’unione per incarichi equivalenti”

La raccolta firme viene effettuata tramite appositi moduli vidimati, depositati in molti Comuni italiani. Per il Comune di Trento, presso il quale si trovano i moduli in questi giorni, la raccolta si effettua negli uffici della Segreteria Generale di via Belenzani 19 , dalle 8,30 alle 12 dal lunedì al venerdì.
L'elenco degli altri Comuni presso cui è possibile firmare, fino alla metà di marzo, lo trovate all'indirizzo

http://nunteregghepiu.altervista.org/comuni.htm

L’iniziativa è completamente autofinanziata dai promotori e dagli aderenti.
50.000 firme sono il minimo richiesto dalla legge per la presentazione della proposta, 80.000 sono il numero necessario per sopperire ad eventuali errori e anomalie di raccolta ma il vero obiettivo è quello di poter raccogliere le firme di tutti gli italiani stanchi di mantenere i privilegi di una classe politica capace solo di badare ai propri interessi personali. Una firma non costa molto, continuare a restare indifferenti costa molto di più.

sabato 5 novembre 2011

Inceneritore e certificati verdi...

La differenziata vola, in Trentino, a percentuali molto interessanti e la stampa non manca certo di porre in risalto questa crescita percentuale. Ma, dunque, perché insistere sulla gestione del residuo indifferenziato con un inceneritore? Il primo bando è andato deserto ed il secondo, in via di predisposizione, continua ad essere rimandato, complice la spada di Damocle che pende sui certificati verdi che dovrebbero garantire, in buona parte, la sostenibilità economica dell’inceneritore stesso. Ma, mi sorge un dubbio: l’inceneritore serve per “chiudere il cerchio dei rifiuti” come sostengono i nostri politici a tutti i costi, oppure serve per fare cassa? Se serve per chiudere il cerchio dei rifiuti, allora non deve interessare all’ente pubblico se i certificati verdi ci saranno oppure no; va costruito perché serve realmente, come essi stessi sostengono! Non sarà che, invece, si vuole far cassa con gli incentivi che, impropriamente e in contrasto con le direttive europee, l’Italia continua ad erogare a queste “fonti rinnovabili assimilate”? Mi sembra davvero una grande contraddizione in cui cadono i nostri politici: da una parte sostengono che l’inceneritore è indispensabile, dall’altra però aspettano conferma dei certificati verdi perché temono che diversamente nessuno partecipi al nuovo bando di gara; e, se questi non venissero confermati, come sembra possa essere dati i tagli imminenti sulle rinnovabili ed assimilate, l’inceneritore non si farà più? Se questo è il metodo scientifico per scegliere come gestire la partita dei rifiuti, mi complimento davvero con i nostri politici che sanno ponderare bene le scelte tecniche. Ricordo, inoltre, che c’è un gruppo di cittadini che ha chiesto più volte di essere ricevuto dagli amministratori provinciali, per presentare una reale alternativa, che nulla ha a che vedere con i certificati verdi e permetterebbe di risolvere la questione con costi minori e con impatto ambientale molto ridotto. Ma, si sa, di questi tempi ascoltare il popolo non è di moda. E,poi, non rappresentiamo alcuna lobby, ma siamo solo cittadini. Magari pensanti, ma solo semplici cittadini.

Marco Ianes - Trento