"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


domenica 22 marzo 2020

Non si può correre, che senso ha?

Mi atterrò alle regole, come ho sempre fatto nella mia vita. Però, una cosa la devo dire, perché siamo ancora in un paese dove si possono esprimere, garbatamente, le proprie idee ed opinioni. Io sono un runner da sempre, prima perché arbitravo (calcio) e poi perché corro 3/4 volte in settimana e spesso per preparare mezze maratone alle quali partecipo. Vorrei capire che senso ha impedire a persone singole di andare a correre, in solitaria, lungo le strade. Qui pongo alcuni spunti di riflessione:
1. Correre da soli non trasmette il virus a nessuno, dato che non incroci nessuno.
2. Correre alza il sistema immunitario e quindi contribuisce a non fare ammalare ( o almeno è più difficile).
In ragione di ciò, qualcuno mi spiega perché non si può andare a correre e, invece, si può:
1. fare la fila folle al supermercato, spesso vicino ad altri sconosciuti;
2. fare la fila al tabacchino per comprare le sigarette ( anche questa è una dipendenza e pure tossica, ma tollerata; invece la dipendenza da corsa, che è reale, credetemi e non fa male a nessuno, viene oggi vista come un tabù).
Ripeto, rispetterò le regole, perché sono una persona seria, ma trovo il tutto assurdo e controproducente. Inoltre, non serve a nulla per combattere questa crisi sanitaria.
La mia resta un'opinione ovviamente; però sono molto perplesso da queste decisioni che penso siano assurde. Come assurda anche la caccia alle streghe in atto su chi va a correre. Altri sono i reali rischi che persone sconsiderate mettono in atto! Come andare al parco in compagnia, oppure chi è andato a sciare le scorse settimane postando foto con amici, mentre cominciava la crisi attuale; e poi, oggi, si erge a paladino della rigidità volendo adddirittura l'esercito. Per fare cosa? Per fermare, magari, qualche runner meno rispettoso di me? Arriverà il momento dell'analisi post emergenza. Ora cerchiamo di rispettare le regole, anche se, ripeto, alcune sono proprio assurde e illogiche. Ma d'altronde, siamo un paese assurdo, che chiude i parchi e le aree cani, ma tiene aperte fabbriche non essenziali alla stretta sopravvivenza. Ma, ripeto, rispetterò le regole, pur non condividendo certi provvedimenti senza senso.

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