"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


giovedì 28 novembre 2019

Tutti fuori dalla casa ITEA se un membro delinque! La proposta di chi governa il Trentino è da distruzione di un sistema sociale.

Se passa la proposta del presidente Fugatti, che vuole sbattere fuori dalle case ITEA le famiglie di chi delinque, stiamo davvero assistendo allo smantellamento di un sistema sociale.

Qui il mio articolo sul Fatto Quotidiano:

TUTTI FUORI DALLA CASA ITEA SE UN MEMBRO DELLA FAMIGLIA DELINQUE

Qui il confronto su RADIO 24 ( MINUTO 8:48 IN POI ) :
RADIO 24 : IANES E FUGATTI A CONFRONTO SUL TEMA CASE POPOLARI TOLTE ALLE FAMIGLIE CHE HANNO UN COMPONENTE CHE DELINQUE

Marco Ianes - Trento

venerdì 15 novembre 2019

Bacino di innevamento sulle Viote, Monte Bondone. Continua la discussione.

BACINO INNEVAMENTO VIOTE. Qui il mio intervento in versione integrale e, sotto le immagini di ciò che è stato pubblicato.
COMUNICATO INVIATO.
Vorrei qui intervenire, ancora sul presunto bacino delle Viote.
Ho letto con attenzione quanto dichiarato da Fulvio Rigotti, presidente di Trento Funivie.
Mi pare abbastanza scontata la sua posizione e non la discuto, dato che rappresenta interessi ben precisi.
La cosa che mi lascia perplesso è la contraddizione in termini, con la quale supporta la sua tesi di necessità di creazione di un bacino artificiale per innevamento sulle Viote.
Rigotti afferma che “dati inverni sempre più miti e secchi, è necessario un bacino per innevare artificialmente le piste”.
Ora, qualcuno mi spiegherà come, nel futuro, proprio per inverni sempre più miti, si potranno tenere innevate le piste creando neve che si scioglierà per l’innalzamento delle temperature, dato che lo stesso Rigotti lo ammette serenamente.
Se, in prospettiva, tutti siamo d’accordo che i cambiamenti climatici ci sono e stanno radicalmente cambiando i nostri ecosistemi, la domanda che pongo è la seguente:” Che senso ha investire in un bacino per innevare, se nel futuro le temperature si alzeranno sempre più?” Proseguo, nel mio ragionamento, ben sapendo che molti possono sostenere che tali variazioni di temperature non incideranno così tanto per i prossimi dieci o quindici anni ; anche su questo, ho le mie riserve, poiché non siamo in grado di stabilire la scala temporale di progressione dell’innalzamento delle temperature stesse. Anzi, è probabile che madre Natura ci sorprenda e ci metta di fronte a situazioni di innalzamenti ancora più spinti in tempi rapidi. Ne è un esempio lampante anche Venezia in questi giorni, dove l’alta marea generata in forma imprevedibilmente molto alta, ha richiamato tutti ad un’attenzione maggiore sul tema dei cambiamenti climatici.
Siamo ancora qui a progettare sviluppo con metodi che appartengono al passato, volendo investire soldi, anche pubblici, su progetti che sono in netto contrasto con ciò che madre Natura ci sta urlando. E, la cosa che più mi angoscia, è che pure chi li progetta afferma che i cambiamenti climatici stanno portando variazioni enormi; lo ammettono, ma continuano a proporre soluzioni che si basano su presupposti ormai inesistenti o che lo diventeranno in breve tempo. Comprendo che Rigotti e persone come lui non possano “capire gli ambientalisti”, poiché chi si definisce tale non può accettare un progetto simile sul monte Bondone; la scusa di realizzare un bacino per la tutela in caso di incendio o per l’agricoltura, poi, è davvero una maschera incredibile per far passare il vero scopo che è e rimante quello dell’innevamento artificiale. Concludo, affermando che come consigliere comunale in carica (ancora per poco, è vero), ho intenzione di NON VOTARE il prossimo Piano Regolatore se permarrà l’idea di creare un bacino artificiale alle Viote. E, spero vivamente che, i veri ambientalisti che militano in altre forze politiche si decidano a prendere una posizione forte e coerente su questo argomento. Non si può continuare a dire di voler tutelare l’ambiente e poi trovare scuse per mascherare il bacino delle Viote con altri argomenti secondari. Su questi temi è in gioco, per quel che mi riguarda, anche il dove e come schierarsi per il futuro di Trento, che ha bisogno davvero di una progettazione più coerente con ciò che succede nella realtà. Siamo in deficit ambientale, in enorme e colpevole ritardo con una progettazione di mobilità sostenibile, in silenzio da qualche anno con l’informazione ai cittadini sui metodi di gestione dei rifiuti ( lo dimostra il recente avviso in merito alla frazione organica e ai “sacchetti biodegradabili”); sul tema della vivibilità ambientale della città, ove includo anche il concetto della sicurezza dei cittadini, siamo superficialmente pressapochisti, avendo sempre sottovalutato i sentimenti della gente, che lamenta un senso di insicurezza diffuso. Su questi temi si condurrà la prossima campagna elettorale. E, personalmente, non ho alcuna intenzione di sostenere ulteriormente una politica attendista e addormentata, magari appoggiando un candidato sindaco privo del coraggio necessario a proporre un programma spinto sui temi che ho evidenziato. Vedremo gli sviluppi futuri, certo è che chi vuole continuare a progettare soluzioni ormai obsolete come quella del bacino delle Viote, non potrà mai avere il consenso degli ambientalisti. Per lo meno non avrà certo il mio personale.