"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


lunedì 19 marzo 2018

Jobs Act, le prime conseguenze...

#jobsact #lavoro Ecco i primi dati REALI del Jobs Act. Precarietà, povertà, sfruttamento. Degni di na nazione all’avanguardia,vero? Poi ci si chiede, con sommo stupore, perché gli italiani hanno mandato a casa i parlamentari dell’area di governo. Certamente, con questa legge elettorale non abbiamo eletto certamente un Parlamento stabile e, di conseguenza, un Governo stabile. Ma almeno si spera che la lezione si stata compresa. Altre vie di sviluppo devono essere cercate, altre vie di apertura al lavoro devono essere progettate. A cominciare dalla scuola, laboratorio di formazione dei lavoratori del futuro e formatrice dei lavoratori odierni in ricerca di conversione quando disoccupati. Certo che, se la scuola non viene supportata da investimenti adeguati in termini di aggiornamento docenti e di infrastrutture  moderne, non possiamo pensare che da sola sia in grado di dare spinta significativa al progresso del Paese. E la classe politica eletta, purtroppo, temo non sia in grado di recepire tali bisogni. Nemmeno la precedente, sia ben inteso, che si vuole fregiare di aver coniato provvedimenti, appunto, proprio come il famoso Jobs Act! Progresso? No, il progresso è ben altro. Il progresso è da rilevare quando i cittadini lavorano senza ansia, quando riescono a progettare la propria vita con una scala temporale che vada ben oltre i tre mesi di “lavoro” precario. Forse, rivedere le strategie industriali, abbinandole ad una programmazione scolastica moderna potrebbe dare impulso ad una muova via per creare posti di lavoro stabili. Si chiama Green Economy, ma non quella di cui si riempiono la bocca tutti i politici di carriera senza nemmeno sapere di cosa stanno parlando. Green economy significa acquisire una nuova mentalità globale, che sia di base a qualsiasi progetto industriale. Ma di questo, scriverò in maniera più dettagliata nei prossimi giorni, al mio rientro da Londra, dove ho approfondito proprio questi temi visitando alcune realtà professionali che lavorano in questo campo.