"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


domenica 31 ottobre 2010

Trentino: laboratorio per nuove tecnologie per i rifiuti!

La manifestazione a favore di un’alternativa per l’inceneritore, portata in piazza dal Coordinamento Trentino Pulito, ha avuto un buon seguito di pubblico, con la presenza di circa 120 trattori provenienti maggiormente dalla piana Rotaliana.
Interessante il discorso dell’assessore all’ambiente Orzes, del comune di Ponte delle Alpi, il comune più “riciclone” d’Italia. Egli sostiene di aver portato la raccolta differenziata oltre il 90%, quindi a cifre che rendono inutili le opere di realizzazione di un inceneritore. Perché noi trentini non possiamo riuscirci? Quali sono i reali problemi che impediscono la realizzazione di un piano rifiuti che porti a questi valori? I costi da sostenere? Non credo, perché i costi di un inceneritore sono di gran lunga maggiori!
Perché i nostri governanti si ostinano a percorrere una strada ormai obsoleta, abbandonata da molti paesi industrializzati? Gli Stati Uniti stanno abbandonando la strada dell’incenerimento dei rifiuti, per riciclare e riconvertire gli stessi; tutti gli altri paesi europei stanno rivedendo la loro politica dei rifiuti, convergendo su soluzioni alternative all’incenerimento. Il fatto che, qualcuno dei nostri politici dica che in Francia, in Svizzera, in Germania, ci sono molti inceneritori, non può essere giustificativo di una scelta sbagliata; infatti, questi impianti sono stati costruiti oltre venti anni fa e, ora, la politica di quei Paesi, si sta orientando verso tecnologie innovative e meno impattanti. Quindi, a mio avviso, è errato prendere ad esempio realtà che sono superate, che non trovano più fondamento, date le nuove tecnologie possibili. Perché il Trentino, ricco economicamente, pieno di risorse tecnologiche, di centri di ricerca all’avanguardia, non riesce a proporre una nuova linea guida della gestione dei rifiuti e, invece, si appiattisce su metodi ormai superati, dando l’immagine stantìa di un modus operandi ormai non più eco-sostenibile? Perché, quando parte della popolazione manifesta contro una scelta politica giudicata miope, qualcuno, in maniera arrogante e provocatoria, deve denigrare tale presa di posizione definendo che :”…i trattori inquinano più di un inceneritore”? Ma non scherziamo, per favore! Gli inceneritori portano inquinamento costante e pericoloso, sono anti economici e non risolvono i problemi dei rifiuti. Ai nostri politici abbiamo il diritto di chiedere spiegazioni su queste scelte forti; e non si può rispondere in maniera arrogante. Si dovrebbe, invece, a mio modesto parere, rispondere argomentando con dati scientifici le proprie scelte. Per esempio, perché i titolari di questa scelta pro-incenerimento, hanno sempre disertato le pubbliche assemblee, dove si potrebbero confrontare teorie diverse? Tanti inviti sono stati fatti, tutti caduti nel vuoto; sempre sedie vuote, ma dai giornali sempre risposte ferme e decise su una scelta poco condivisa e per nulla condivisibile, viste le chiare e nette alternative all’incenerimento, che oggi sono di fatto possibili. Ribadisco il fatto che molti paesi industrializzati stanno orientando risorse in ambiti diversi dall’incenerimento, favorendo la differenziata, spingendo per tecnologie eco-sostenibili e anche più accettabili sul fronte economico.
Il nostro Trentino potrebbe essere un esempio di autonomia che spinge verso alternative di ricerca e di innovazione; invece rischiamo di conformarci a scelte standardizzate e sponsorizzate da un governo centrale, per nulla sostenute anche dal resto degli italiani. Rischiamo di perdere una grandissima occasione per dimostrare la nostra eccellenza, sia come grande centro di laboratorio innovativo tecnologico, sia come visibilità per una nuova metodologia politica, al servizio reale dei cittadini, che chiedono trasparenza nei dati, nelle scelte , soprattutto, nella condivisione di tali scelte che sono fortemente impattanti per tutti.

venerdì 29 ottobre 2010

Inceneritore: alcune riflessioni.

Termovalorizzatore, anzi, no, inceneritore a Trento:alcune riflessioni!
Scusate, cominciamo a dare i nomi giusti: il termine tecnico è inceneritore! Non esiste il termine termovalorizzatore! Vi è addirittura una diffida da parte della comunità europea, all’ Italia, nel dare definizioni fuorvianti, come appunto quella di “termovalorizzatore”. “Chiamiamo le cose con il loro nome, sarà tutto più facile!” (Oscar Wilde).Dunque, perché no all’inceneritore? Per alcuni motivi che qui di seguito, con estrema semplicità, elenco:
1. Le polveri emesse sono dannosissime alla salute: questo non è opinabile, ma è provato; le polveri emesse da un inceneritore sono talmente piccole da non poter essere fermate da nessun filtro al mondo e chiunque dica il contrario, racconta una bugia; inoltre, da studi medici realizzati dai dott. Montanari e Gatti, molto noti nella comunità scientifica, si scopre il legame diretto tra le polveri microscopiche e il tumore. Tutto ciò è documentato e può essere facilmente reperito in internet. Ai due medici citati, nel passato, hanno provato a togliere gli strumenti per proseguire le ricerche, con le quali avevano provato che molti prodotti alimentari di marche notissime erano inquinati, a causa delle coltivazioni che giacevano vicino a fonti d’inquinamento, tra le quali anche gli inceneritori. Anche tutta questa documentazione è facilmente reperibile in internet; per riavere gli strumenti i medici hanno attivato una sottoscrizione e ora stanno nuovamente facendo ricerca indipendente, con la quale hanno tra l’altro confermato che le micro polveri sono tra le peggiori fonti di incremento del cancro e questo è diventato un dato consolidato e riconosciuto a livello mondiale, anche da altri ricercatori.
2. L’inceneritore o termovalorizzatore che dir si voglia, è anti-economico; anche questo non è opinabile. Esistono calcoli consolidati che provano che la produzione di energia dalla combustione dei rifiuti non è così vantaggiosa come sembra; infatti, molto spesso, serve più energia a bruciare i rifiuti ed a stoccare i residui in maniera sicura, che non quella che si ricava dalla combustione stessa; dunque il saldo molto spesso è negativo! Certo che per calcolare il bilancio energetico bisogna mettere sulla bilancia tutto, senza trucchi o sottrazioni varie; per esempio bisogna anche computare l’energia spesa per creare il bene che poi diventerà rifiuto, ma in molti calcoli prodotti a sostegno di tesi pro-inceneritori, questi capitoli di spesa non si trovano! Molto meglio, economicamente e per l’ambiente, investire in energie rinnovabili; ma questo lo abbiamo già detto più volte e su questo tema stiamo cercando di sensibilizzare sempre più chi ci governa, anche se non si capisce perché ciò che farebbe piacere a tutti dal punto di vista etico e dal punto di vista del vantaggio economico e ambientale, sembra non trovare spazio degno in una programmazione di ampio respiro politico!
3. Non è assolutamente vero che le discariche saranno eliminate! I residui delle combustioni devono essere stoccati e lo saranno in rapporto 1:3; che significa? Per ogni tre tonnellate di rifiuti bruciati, ne abbiamo una di residuo; con l’aggravante che diventa un rifiuto nocivo, quindi va depositato in una discarica speciale, con ovvi incrementi di pericoli d’inquinamento dei terreni dove sorgerà il nuovo sito di stoccaggio di tali residui (altro punto a sfavore della rendita economica e della gestione ambientale!); quindi il famoso “cerchio dei rifiuti” non è assolutamente chiuso, bensì resta ben aperto con un residuo molto pericoloso.
La nostra città è stata definita, nel passato, tra le più attive per l’ambiente; allora mi chiedo perché non si possa arrivare ad analizzare in maniera molto più approfondita questo tema scottante, che potrebbe compromettere seriamente la salute di tutti i cittadini e alterare l’ambiente in cui viviamo. Questa analisi dovrebbe essere fatta da un pool di esperti veri; da una commissione composta da medici titolati, da tecnici del settore energia, da specialisti meteorologi che determinino l’influenza dei venti sullo spostamento delle polveri; tutto ciò che elaborano dovrebbe essere reso di pubblico dominio, perché non è pensabile che la salute di tutti sia gestione di pochi eletti!Perché tanta fretta, poi, se vi è l’ipotesi che magari fra dieci anni l’inceneritore potrebbe anche non servire più? Rimango fortemente perplesso: spendiamo un mare di soldi per i progetti e per la realizzazione, ci vogliono 7-8 anni per farlo e magari fra un decennio scopriamo che non serve più, perché abbiamo raggiunto una percentuale alta di raccolta differenziata? Non capisco quale sia la strategia che porta a queste scelte; non capisco perché ci sia questa corsa estrema al dover chiudere la partita, senza chiarire, senza approfondire, senza informare compiutamente tutti i cittadini in merito ad un’opera di così grande impatto ambientale e sociale, che va al di là degli schieramenti politici e che non può assolutamente essere chiusa in maniera approssimativa. Non capisco perché si è voluto a tutti i costi chiudere il bando di gara a qualsiasi alternativa all’incenerimento; si poteva mettere in gara più tecnologie e poi decidere, con piena libertà e conoscenza reale e provata di tutto ciò che la tecnica moderna ci può proporre. Questo sarebbe stato un grande gesto di politica innovativa e aperta al confronto con la tecnica moderna, ma soprattutto, avrebbe potuto giustificare qualsiasi scelta, perché sarebbe stata messa a confronto con le possibilità reali di un'alternativa all'incenerimento, prassi che sta via via per essere abbandonata dai più grandi paesi industrializzati: U.S.A. docet!
Marco Ianes - Trento

MANIFESTAZIONE CONTRO INCENERITORE SABATO 30 OTTOBRE 2010


Dopo aver portato in giro per il Trentino diverse serate informative sulla nocività e sull'inutilità dal punto di vista energetico di un inceneritore, ora è giunto il momento di

PARTECIPARE NUMEROSI

alla manifestazione di

SABATO 30 OTTOBRE 2010,

indetta dal COORDINAMENTO TRENTINO PULITO ;


RITROVO A TRENTO PIAZZALE SANSEVERINO ORE 9:30.

lunedì 25 ottobre 2010

Comunità di valle: vince l'assenteismo e non certo i cittadini.

Ecco il disastro delle affluenze alle elezioni delle comunità di valle, comparate alle affluenze delle comunali di maggio scorso:


Comunità Elezioni odierne Elezioni comunali 05 2010
Valle di Fiemme 46,94% 73,37%
Primiero 49,75% 72,30%
Valsugana-Tesino 50,17% 74,61%
Alta Valsugana 40,47% 71,61%
Valle di Cembra 55,17% 79,52%
Valle di Non 53,58% 78,25%
Valle di Sole 61,20% 78,80%
Val Giudicarie 50,06% 76,85%
Alto Garda - Ledro 31,86% 74,27%
Vallagarina 37,95% 75,39%
Altipiani Cimbri 48,43% 67,20%
Rotaliana-Konigsberg 42,29% 74,95%
Altopiano Paganella 48,33% 81,89%
Valle dei Laghi 56,61% 81,40%
MEDIA GEN. 48,06% 75,74%

E' chiaro ed evidente il fallimento delle elezioni delle comunità di valle!Questa proposta, dell'ennesimo carrozzone, non è stato capito da molti; ben il 27,68% delle persone che hanno votato alle comunali di maggio, hanno deciso di disertare le elezioni delle comunità di valle.
Era nell'aria, l'astensionismo; la gente è stanca di politica autoreferenziale; la gente è stanca di vedere sprechi di denaro pubblico, anche nel nostro Trentino ricco! Mi spiace dirlo, ma girando e parlando con la gente comune, era chiaro ed inequivocabile il sentimento comune di disgusto. Solo che la politica è sempre più lontana dalle necessità reali della gente comune, alla quale non è più lecito chiedere fiducia, con la firma di una cambiale in bianco come, di fatto, è stato con l'istituzione di questo nuovo organismo. Poco chiare le competenze ed i ruoli di interfacciamento e sovrapposizione con i comuni. Fallimentare, poi, il percorso formativo dei candidati e pure dei cittadini elettori, ai quali non è stata data sufficiente informazione sulle reali e presunte, molto presunte, future capacità di questi nuovi apparati burocratici. Ed è arrivato, puntuale ed inevitabile, il castigo! Anche per chi, prono a questa coalizione di pseudo centro sinistra, ha deciso di prestare nomi nei partiti che hanno sponsorizzato le comunità stesse; dimenticando, però, che nel programma elettorale delle provinciali 2008, aveva preso impegno chiaro ed inequivocabile, di contrastare la nascita di nuovi carrozzoni, fonti di spreco di denaro pubblico. Ma si sa, le promesse sono facili da fare, ma mantenerle, in nome della vecchia politica all'italiana, è tutt'altra cosa. Tutti in corsa, dunque, per un posto al sole, dimenticando le promesse elettorali, in nome del "è necessario partecipare per la democrazia"! Avanti, dunque! Ora, in nome di chi decideranno, questi eletti nelle comunità di valle? Nel nome di una minoranza del popolo sovrano, ovviamente; quella minoranza fatta, probabilmente, dagli stessi candidati, parenti e amici degli amici che hanno voluto questi carrozzoni, in barba alla volontà popolare che, di fatto, non votando in maggioranza, li ha sonoramente bocciati! Avanti con la politica autoreferenziale, tanto degli altri cittadini, che pure sono la maggioranza, chissenefrega!

giovedì 21 ottobre 2010

Inceneritore: manifestazione a Trento il 30 ottobre!


Ieri, mercoledì 20 ottobre, a Besenello, abbiamo portato in discussione pubblica alcuni argomenti, a sostegno della teoria della pericolosità di un impianto di incenerimento e pure della sua inutilità tecnica, come macchina adibita a produrre energia elettrica.
Come qualche giorno fa a Roverè della Luna e ancora prima a Riva del Garda, il Coordinamento Trentino Pulito ha organizzato la serata, che ha visto la partecipazione della cittadinanza della zona, accompagnata dalla gradita presenza di alcuni esponenti della giunta stessa del paese di Besenello, sindaco in primis. L’intento è sempre quello di favorire lo sviluppo di una mentalità diversa da quella che sostiene la teoria dell’incenerire i rifiuti a tutti i costi., senza considerare alternative che,invece, realmente esistono.

Continueremo a portare in giro per il Trentino l'idea di un'alternativa possibile e molto più conveniente per la collettività; ovunque ci saranno persone disposte ad ascoltare anche la verità e quindi non disponibili a prendere come oro colato ciò che la nostra classe politica dirigente ci vuole propinare, noi ci saremo per presentare questa reale possibilità che i nostri governanti non si degnano nemmeno di prendere in considerazione!

È chiaro ed evidente che il tema inceneritore è stato accantonato perché dovrà essere digerito e accettato dalla gente; ma non tutti, per fortuna, rimangono in silenzio e il tema, finché l’inceneritore non sarà realmente costruito, sarà portato in evidenza il più possibile, anche grazie all'attivismo di liberi cittadini e di associazioni indipendenti.

Non restiamo con le mani in mano, non dormiamo e non lasciamo decidere ad altri sulla nostra salute. Un inceneritore a Trento non serve, ma soprattutto è dannoso alla nostra salute e pure anti economico. Continuano a dirci che è l’unica soluzione possibile, ma non è affatto vero! Un’altra alternativa è possibile, basta solo analizzare bene le proposte.

Segnalo a tutti che il 30 ottobre, ci sarà una manifestazione promossa dal Coordinamento Trentino Pulito, che vedrà coinvolti molti agricoltori della piana Rotaliana, i quali interverranno con una “tratto rata” partendo da piazzale San Severino fino a giungere sotto gli uffici della Provincia. Alla manifestazione parteciperanno, come relatori, la signora Poli, amministratrice del centro Vedelago (soluzione alternativa all’inceneritore) e l’assessore all’ambiente del comune di Ponte delle Alpi, municipalità che ha avviato un percorso virtuoso dei rifiuti, riciclandoli proprio a Vedelago.

Per i dettagli della manifestazione vi rimando al seguente link:

http://www.trentinopulito.org/

domenica 17 ottobre 2010

SLOI: area degradata in una bellissima mostra fotografica


Venerdì 15 ottobre, presso le gallerie di Piediscastello, è stata inaugurata la mostra fotografica "A 620 metri da casa mia", del caro amico Franco Visintainer. La mostra riguarda lo stato attuale della SLOI e mette in risalto un degrado incredibile di quest'area della nostra città di Trento.
L'amico Franco vive a 620 metri da quest'area, ma io ho vissuto a soli 10 metri, lavorando e abitando nell'area ove ora sorge un noto e grande magazzino di generi alimentari per aziende. Fino a circa 13 anni fa, lavoravo presso un'industria mineraria adiacente proprio alla SLOI. Ho visto in prima persona le processioni di disadattati e "border-line" che tutte le sere scavalcavano le recinzioni per trovare rifugio in quei posti dimenticati da Dio e anche dagli amministratori locali. Molte sere invernali, con il freddo polare, intravedevo i bagliori di fuochi accesi da queste persone "invisibili", che cercavano di trovare un riparo, sia dal mondo che li emargina, che dalle intemperie. La mostra fotografica di Franco Visintainer è un tuffo nei ricordi di un periodo della mia vita, ma anche un richiamo a tutti noi, per quella zona trascurata e lasciata ad un degrado incredibile. Un richiamo anche al grosso problema che ancora esiste; la bonifica di un'area pericolosa per la collettività. Franco Visintainer ha saputo focalizzare un luogo particolare della nostra città, con grande maestria; ha saputo evidenziare la presenza delle persone "invisibili" che popolano i luoghi più nascosti e tetri di una città che non può e non deve rimanere indifferente. Visitate la mostra, ne vale la pena; per chi ha conosciuto i luoghi è un richiamo della memoria, per chi, invece, non ha mai avuto l'occasione di vedere con i propri occhi, è un momento di conoscenza importante, per capire che anche a Trento abbiamo i nostri problemi irrisolti ormai da decenni.

domenica 10 ottobre 2010

LEGA:paladina di giustizia? Quante falsità e incoerenze!

La Lega, paladina di giustizia A CHIACCHIERE, nei fatti rivela un altro volto.
Di seguito pubblico un articolo di Massimo Donadi, deputato di Italia dei Valori, che mette in risalto la "coerenza" della Lega, che continua ad urlare il suo slogan "Roma ladrona", ma partecipa di fatto alle ruberie, consentendo di vivere a questo scellerato governo attuale.
Da Massimo Donadi:
Questo che vi propongo è un file esplosivo che rivela il vero volto della Lega. Troverete tutto quello che non avreste mai osato neanche immaginare sui duri e puri del Carroccio, quelli che predicano bene nelle valli tra ampolle e riti celtici, ma razzolano male, molto male a Roma e lì dove sono riusciti ad affermarsi. E’ tempo di sfatare il mito di una Lega intransigente, legalitaria, dura e pura, che non fa affari con nessuno, che grida Roma ladrona ma che, in realtà, ha le mani in pasta in tutto. Basta con le frottole e le balle che ci propina ogni giorno. La verità è che il verde brillante ha lasciato il posto ad un più intenso verde marcio. Cominciamo dalle basi, dall’abc della presunta difesa della legalità dei leghisti, che hanno offerto il loro soccorso verde per salvare dai processi Cosentino e alcuni boss della camorra, De Lorenzo, Di Donato e Crippa, vecchi arnesi della prima Repubblica, così la Lega li chiamava, che, secondo la magistratura, avrebbero causato danni all’erario. Sono trascorsi solo dieci anni da quando Bossi chiamava Berlusconi, il mafioso. Nel frattempo, la Lega ha firmato e sottoscritto tutte le 37 leggi ad personam del regime di Silvio. Sono anni che la Lega urla e strepita contro Roma ladrona, contro gli sprechi della pubblica amministrazione ma tutte le volte che Italia dei Valori ha chiesto di abolire le province ha votato contro. Ecco un rapido excursus su tutti i posti di potere, enti, società a partecipazione pubblica, banche, autostrade, ospedali sui quali la lega ha messo le mani in questi anni: consip, Cinecittà, age, Finmeccanica, Eni, Fiera Milano, Eni, Sviluppo sistema Fiere, Expo 2015, Enel, Poste italiane, Rai, Banca popolare di Milano, Impregilo. E c’è molto di più, leggere per credere. Volete sapere qual è il partito che detiene il maggior numero di parlamentari con il doppio o triplo incarico? Su 85 camicie verdi, 44 hanno una poltrona in Parlamento, una al governo e una in un’amministrazione locale. Nel dossier troverete nomi e cognomi ed anche quelli di parenti, figli ed amici piazzati su comode e molto remunerate poltrone. Un bell’esempio di nepotismo in salsa verde. Un capitolo a parte del dossier è dedicato a tutte le promesse fatte, agli slogan annunciati, reiterati e mai realizzati, a cominciare dalla presunta difesa delle coste italiane dall’immigrazione clandestina. Vi forniamo numeri, date e cifre di tutte le sanatorie targate Carroccio. Questa è la politica della Lega in fatto di immigrazione. Militari libici sparano contro un peschereccio italiano ed il ministro Maroni non fa una piega, salvo qualche giorno dopo, sorseggiare un drink all’ambasciata libica a Roma, alla festa per il 41esimo anniversario della dittatura di Gheddafi. C’è molto di più nel nostro dossier. L’elenco di tutti i processi a carico dei leghisti, un bel capitolo che abbiamo chiamato “lega ladrona” e la storia dettagliata di come la Lega Nord ha messo le mani sulle banche.
Leggere per credere: