"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


martedì 24 febbraio 2009

ENERGIA NUCLEARE ED ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI: ALTRO PASSO FALSO DELL’ITALIA

Oggi, il nostro governo, siglerà un accordo di cooperazione con la Francia, per lo sviluppo del nucleare in Italia. Gli Stati Uniti, con l’entrata in scena di Obama, stanno orientando tutte le risorse sulle fonti di energia rinnovabili e sull’incremento dello sviluppo di nuove tecnologie mirate al risparmio energetico, abbandonando gradualmente il nucleare, mentre noi stiamo nuovamente percorrendo strade sbagliate, che rallenteranno lo sviluppo economico in Italia per altri dieci anni almeno.
È vero, abbiamo un problema energetico, abbiamo il problema che siamo troppo dipendenti dal petrolio e data la grande fluttuazione del prezzo, paghiamo sempre troppo caro il fabbisogno di materia prima; però, anche l’uranio, fonte primaria per l’energia nucleare, deve essere acquistato e le risorse non sono certo infinite. Allora, qualcuno mi vuole spiegare come faremo tra dieci o quindici anni, quando anche il prezzo dell’uranio raggiungerà prezzi astronomici? In poco tempo perderemo i pochi benefici economici accumulati nella realizzazione delle centrali nucleari, con l’aggravante ulteriore della gestione dei rifiuti nucleari, che diventerà un’altra palla al piede per la nostra nazione, con conseguenti inneschi di traffici illeciti di rifiuti tossici, con conseguenti ulteriori risorse da spendere per il controllo della corretta gestione dei rifiuti stessi e con la probabile nascita di discariche abusive, come la nostra “tradizione” italiana insegna.
Con questa scelta scellerata cambieremo solamente la dipendenza dal petrolio in dipendenza dall’uranio, con l’aggravante di aumentare i costi di gestione delle centrali, che hanno bisogno di manutenzione, di controlli e di un corretto e costosissimo piano di gestione dei rifiuti, sempre ammesso che poi siamo in grado farlo rispettare.
Perché non investiamo nelle risorse rinnovabili? Abbiamo la possibilità di realizzare parchi eolici, centrali fotovoltaiche nel sud del paese, dove i livelli di irraggiamento e quindi di rendimento sono tra i più elevati in Europa; potremmo davvero rilanciare l’economia del sud, facendolo diventare la centrale d’Italia! Ho il tremendo sospetto che, per l’ennesima volta, si voglia curare l’interesse di poche aziende che spartiranno la torta relativa alla costruzione delle centrali nucleari, piuttosto che generare un piano di sviluppo energetico di ampio respiro e di vedute lontane. I più grandi paesi industrializzati, la Cina stessa, stanno spostando tutti i maggiori investimenti verso le energie da fonti rinnovabili, ma noi no, siamo più furbi, avanti con il nucleare, in contro tendenza, sia tecnica che politica. Complimenti davvero, scelta veramente lungimirante e tecnicamente molto valida! (sic!).
Abbiamo la possibilità di avere le fonti di energia a costo zero: sole per il fotovoltaico nel centro sud, vento per l’eolico sulle coste, acqua per l’idroelettrico nel nord, biomasse date dall’agricoltura e allevamenti nella pianura Padana. Queste sono risorse naturali che abbiamo a disposizione in abbondanza sul nostro territorio; perché non dobbiamo utilizzarle? Se madre natura ci ha dato queste possibilità, che non alterano per niente la sicurezza, non creano rifiuti tossici, perché non possiamo utilizzarle in maniera sistematica e organizzata? Dobbiamo davvero cominciare a preoccuparci della competenza di chi ci governa; non venite a dirmi che non c’è malafede in questa gestione scellerata del problema, perché non ci credo! Non posso credere che chi ha in mano le redini non arrivi ad analizzare in maniera seria il problema; non è serio far credere ai cittadini che il nucleare è l’unica alternativa possibile.
Ci sono molte possibilità per sfruttare le fonti rinnovabili con costi molto vicini al nucleare come costruzione, ma soprattutto con benefici migliori per la tutela dell’ambiente e per la sicurezza di tutti noi e i tecnici del settore lo possono dimostrare, sempre ammesso che si voglia realmente ascoltarli.