"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


lunedì 16 luglio 2018

Il Nuovo Mondo libro di Marco Ianes...

#ilnuovomondo libro di Marco Ianes, edito da Albatros il Filo, in uscita tra qualche settimana nelle librerie. Qui vi lascio un piccolo estratto dal capitolo “L’Apocalisse”. 

Africa centro meridionale, fine maggio 2020.
Il falco pellegrino stava sorvolando la zona di quello che, fino a poco tempo fa, era il magnifico Ruaha National Park, in Tanzania. Prima dei tragici eventi che avevano sconvolto l’Africa e il mondo intero, il parco era una delle zone più incontaminate della Terra, poiché accedervi era difficile. Le sue gole naturali e spettacolari accoglievano molti elefanti, bufali, zebre, gnu, antilopi e naturalmente anche moltissimi predatori come leoni, leopardi e iene. Le eruzioni vulcaniche di due mesi prima avevano radicalmente mutato il paesaggio, ma soprattutto avevano decimato anche la fauna di quei territori, riducendo la presenza di vita sul terreno a pochissimi esemplari di ogni specie. L’unico reale vantaggio per il falco pellegrino era che, molto probabilmente, in questo momento era divenuto uno dei maggiori predatori presenti sulla faccia della Terra, dato che i concorrenti di terra, quali leoni, ghepardi, leopardi e iene avevano subito le stesse esorbitanti perdite delle altre specie. Molti uccelli erano riusciti, invece, a salvarsi, spostandosi verso le coste, volando istintivamente verso zone più sicure, dove l’aria risultava più respirabile e il calore emesso dalle eruzioni non era così elevato. Poi, cessate le eruzioni, avevano fatto ritorno ai luoghi di origine che presentavano cibo in quantità, con le carogne degli animali che si trovavano ovunque sparse sui territori. Dopo giorni di digiuno, avevano trovato di che nutrirsi in abbondanza. Sorvolando quelle terre, una volta immensamente belle, il falco pellegrino non aveva che l’imbarazzo della scelta per nutrirsi e mantenere il dominio dei cieli. Perfino quell’essere a due zampe, che solitamente lo cacciava con quelle strane cose che emettevano rumori secchi e lanciavano pezzi di metallo che, molto spesso erano più veloci di lui e lo colpivano anche mortalmente, non si vedeva più in circolazione. Anzi, pure la loro carne era buona da mangiare, dato che se ne trovava in quantità enorme, sorvolando addirittura i villaggi, dai quali una volta si teneva ben lontano, poiché aveva imparato bene quanto fossero pericolose quelle zone. Ma ora il pericolo non esisteva più. Non si vedeva più traccia di alcuno di quegli esseri minacciosi e pericolosi; no, ora era lui in cima alla catena alimentare e aveva possibilità di scegliere le proprie prede, senza che queste opponessero alcuna resistenza, perché erano lì proprio per lui e per gli altri rapaci minori, ai quali lasciava tranquillamente spazio, tanto da mangiare ce n’era per tutti. L’ordine precedente della scala alimentare era cambiato radicalmente e pareva che quell’essere a due zampe non ne facesse addirittura più parte.