"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


sabato 15 aprile 2017

TAV, tunnel Brennero, Trentino e tanta, troppa confusione e poca trasparenza.




Foto: mentre al MUSE andava in scena lo spot pubblicitario della TAV e del tunnel del Brennero, fuori le forze dell'ordine tenevano a bada i "facinorosi" cittadini che protestavano contro la TAV. Trasparenza e condivisione dei percorsi? Dibattito aperto? A me sembra la solita musica!


Nello splendido Museo della Scienza, meglio noto come MUSE, a Trento, si è recentemente tenuto un dibattito pubblico, organizzato dal locale quotidiano l’ADIGE sul tema “TAV e tunnel del Brennero: cosa cambierà, una volta realizzato completamente, in Trentino e in Alto Adige, ma anche in tutta Italia e tutta Europa? Come si stanno preparando i territori, quali opportunità e quali rischi offre una struttura di quel tipo?”  Ospiti del convegno i relatori di parte favorevole alla costruzione dell’opera, ovvero il commissario governativo per il tunnel, ing. Ezio Facchin, l’assessore provinciale trentino alle infrastrutture Mauro Gilmozzi e il direttore dell’Osservatorio e del centro informazioni per il tunnel, dott. Martin Ausserdorfer. Assente, tra i relatori, qualsiasi rappresentante di posizioni contrarie a tale opera.
Fuori, sempre fuori dal dibattito, i manifestanti NO-TAV, a tenere compagnia ad uno schieramento di polizia esagerato.  Presenti in sala moltissimi esponenti della maggioranza di governo locale, consiglieri provinciali e la presidente del consiglio comunale di Trento, Lucia Coppola che rappresenta forse l’unica voce fuori dal coro della maggioranza di cui fa parte,  contro la costruzione dell’opera.  Se, da una parte, l’evento ha avuto il pregio di riportare l’attenzione su un argomento che, a mio avviso con maestria, la politica trentina sta tenendo sopito, dall’altra però, si evidenzia sempre una chiusura al dibattito completo, che possa prevedere al tavolo il confronto tra le varie opinioni, anche contrarie, a quest’opera imponente, costosissima e della quale non si conoscono bene i contorni. Sì, perché dal dibattito proposto, non si è fatta luce su progetti relativi alle tratte tra Bolzano, Trento, Rovereto e Verona, lasciando capire che esiste ancora il “progetto preliminare” originale, ora rivisto e sistemato, sempre in via provvisoria da RFI :  http://www.ladige.it/news/cronaca/2017/01/26/tav-ipotesi-rfi-galleria-pi-corta-trento-niente-raddoppio-rotaliana-ma). Praticamente, il dibattito non ha portato alcuna novità degna di nota, ma è sembrato più un mega spot promozionale, per far sapere che il tunnel del Brennero sta procedendo alacremente, come ha detto Martin Ausserdofer, molto abile come promoter, affermando che in Alto Adige si sono sanati tutti i contrasti iniziali con la cittadinanza contraria, grazie al dialogo e alla partecipazione. Un dubbio mi viene anche sugli strumenti utilizzati… forse magari anche grazie a qualche strategia politica di compensazione territoriale? Chi lo sa! In Trentino, invece, tutto tace; l’assessore competente, ha fatto il punto sulla situazione, dicendo “che ci stanno pensando” e che sarà attivato un percorso partecipativo per dialogare con i cittadini e per raccogliere suggerimenti. Intanto, però, da anni vengono rifiutati confronti pubblici con i cittadini che sono contrari all’opera. Bella coerenza di trasparenza e apertura al dialogo. Nell’intervento del commissario governativo, l’ing. Facchin ha evidenziato che è necessario superare gli attriti, ma non un cenno a numeri che possano giustificare un’opera simile. Ci si aspettava qualche riferimento tecnico su cui ragionare, come ad esempio quali impatti ambientali la struttura a progetto preliminare potrebbe generare e quali prospettive di mitigazione si potevano introdurre; oppure, quanti treni saranno previsti e che percorsi di conversione del traffico da ruota a rotaia, a livello economico-politico, si sarebbero attivati per rendere sostenibile un’opera che avrà effetti impattanti enormi su un territorio vocato all’agricoltura di montagna. Insomma, per l’ennesima volta, un altro spot a favore della TAV,  ma per assistere ad un dibattito serio su numeri, progetti e prospettive future, mettendo sul tavolo pro e contro, dovremo aspettare chissà quando. Sempre ammesso che questi signori si degnino di mettersi a serio confronto! In chiusura, la ciliegina sulla torta dell’ing. Facchin, che ha spudoratamente sollecitato la stampa, rivolgendosi ad un imbarazzato direttore del giornale l’Adige, dicendo:” …anche voi della stampa, dovreste guidare l’opinione pubblica sulla comprensione di queste opere”! Come dire, e interpreto soggettivamente…chiudete la bocca a quelli che non la pensano come noi! Sempre, però, con trasparenza e condivisione, ovviamente!