"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


venerdì 15 gennaio 2010

La corte dei Miracoli.

Riporto un messaggio di Massimo Donadi, deputato di Italia dei Valori.
LA CORTE DEI MIRACOLI.
Sono anni che ci fa credere che con lui a palazzo Chigi si spende meno. Più di una volta, il presidente del Consiglio, il miliardario Silvio Berlusconi, ha detto che quando vola, anche per ragioni di stato, usa i suoi jet privati, spendendo di tasca sua, che le guardie del corpo se li paga da solo, con i soldi suoi. Poi, si scopre la verità, ovvero, che il presidente del Consiglio avrà pure usato qualche volta i suoi aerei privati per ragioni di Stato ma gli è anche capitato, e non proprio raramente, di usare gli aerei dell’aeronautica militare, personale e carburante pagati con i soldi pubblici, per trasportare i suoi amici alle sue feste private in Costa Smeralda. Per non parlare delle sue guardie del corpo private, ex addetti alla sicurezza Fininvest, fatti assumere in blocco dai nostri servizi segreti per garantire loro stipendi alti a carico di Pantalone. Insomma, il mito del miliardario generoso che fa risparmiare i soldi al suo paese e ce ne mette di suoi più passa il tempo e più si sta rivelando per quello che è, ovvero, una bufala.A completare il quadro, arriva oggi un’inchiesta de L’Espresso che, rivela fatti, circostanze, comportamenti ma soprattutto spese, imbarazzanti. Palazzo Chigi, da quando siede alla tolda di comando Silvio, è diventata la corte dei miracoli, dove si moltiplicano dipendenti (1.600 persone in più del previsto) e sprechi (5 milioni di euro solo per allestire i set televisivi del premier). Non colpiscono solo le cifre folli spese (un miliardo di euro l’anno a quanto rivela l’inchiesta de L’Espresso) ma soprattutto l’arroganza ai limiti del lecito con la quale segretarie e addetti all’Ufficio del Presidente vengono promossi generali con tanto di galloni e stipendi favolosi. La segretaria del presidente del Consiglio, ad esempio, è stata assunta con la qualifica di direttore generale. Stessa sorte è toccata alle segretarie particolari dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio, alla famiglia e allo sport. Gli addetti all’immagine del presidente, addetti alla preparazione dei set televisivi, fatti assumere come direttori generali. E molto di più.Quando i soldi sono pubblici il presidente del consiglio non bada a spese. Quando i soldi sono i suoi la musica cambia. E mi vengono in mente, tanto per fare un esempio fulgido di questa doppia morale, le truccatrici Mediaset, in sciopero qualche giorno fa davanti agli studi del Biscione, che rischiano il posto di lavoro perché le aziende di Silvio devono risparmiare. Le aziende di Silvio, appunto. L’azienda Italia può sprecare. Tanto paga Pantalone, cioè i cittadini.

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