"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


sabato 25 dicembre 2010

Pensierino di Natale

Caro Bambino Gesú
In questo giorno, per noi ricco di felicitá e di tanti doni, ti chiedo di ricordarti di tutti coloro che non hanno ció che abbiamo noi. Ti chiedo anche di ricordarti di noi, che abbiamo tanto, probabilmente troppo; aiutaci a non scordare mai che siamo fortunati.
Aiutaci ad imparare a capire che la nostra vita è un passaggio temporaneo, fatto di affetti, amore, rispetto reciproco; rispetto per l'ambiente in cui viviamo; aiutaci a ricordare che il nostro mondo ha bisogno di essere preservato e curato; aiutaci a capire che dobbiamo e possiamo migliorare; non solo a Natale, ma ogni giorno della nostra vita. Aiutaci a non scordarlo mai!
Buon Natale a tutti.
Marco Ianes - Trento

martedì 21 dicembre 2010

Inceneritore: bando deserto! Apriamo a nuove prospettive

Il fatto che il bando di gara, per l’inceneritore di Trento, sia andato deserto, è una notizia che apre a molte prospettive possibili.

Si potrebbe strutturare un tavolo tecnico che analizzi nuove tecnologie, predisporre, quindi, un nuovo bando di gara che apra a tecnologie moderne ed all’avanguardia. Per esempio, è notizia certa che, in Ohio (U.S.A.), stanno predisponendo un impianto che tratti i residui quali pannolini e pannoloni, separandone le varie componenti. La fase sperimentale è terminata e ora stanno passando alla fase operativa, cioè di installazione dell’impianto vero e proprio. Anche in Italia, nel prossimo anno, ci sarà un impianto di tale categoria, poiché c’è già qualcuno che ci sta investendo. Quindi, le prospettive si aprono a nuove tecnologie che tendono sempre più ad abbandonare la strada dell’incenerimento dei rifiuti, favorendo quella del riciclo spinto, con sviluppo di nuove tecnologie. La scelta di incenerire, in Trentino, è maturata diversi anni fa, quando la tecnologia non offriva molte alternative possibili; ma ora, la tecnica compie passi da gigante, quasi giornalmente e sarebbe davvero poco lungimirante, anche alla luce dei recenti fatti relativi al bando di gara, non rivalutare altre possibilità.

Il bando di gara, evidentemente, non è risultato appetibile alle aziende costruttrici, prova ne sia che la stessa Dolomiti Energia se ne è tirata fuori, anche se, sinceramente, non so se avrebbe avuto il know-how per partecipare, poiché non ha mai avuto esperienze nel settore, come era richiesto nel bando medesimo. Comunque, ciò sta a significare che i parametri limitativi del bando sono stati giudicati troppo onerosi per partecipare; ora, non vorremmo che il nuovo percorso che si intraprenderà, metta in gioco ribassi tali da ridurre quella che è stata declamata come “scelta per la sicurezza dei cittadini”; si spera che non vengano ritoccati al ribasso i parametri che fissavano le soglie di rifiuti trattabili, che non vengano ritoccati i parametri relativi alle garanzie che i decisori politici declamavano per sostenere la validità della scelta, in tema di salute per i cittadini.

Questa situazione rappresenta una nuova occasione di riflessione per tutti; chi ha deciso per l’inceneritore, ora può davvero dire:” ci abbiamo provato, ma visto che nessuno partecipa, apriamo a nuove alternative per vedere se troviamo di meglio”! Sarebbe davvero una scelta di grande apertura politica e di grande responsabilità civile, rispettosa della salvaguardia dell’ambiente che ci circonda e del futuro della salute di tutti. è un’occasione da non perdere, per ripartire con nuove tecnologie e nuove possibilità che realmente esistono e sono possibili. Un esempio pratico: la città di Sidney ha un sistema di trattamento meccanico biologico ( quindi anche per l’umido) che funziona benissimo dal 2004! Apriamo, quindi, alla tecnologia, valutando nuove prospettive e nuove visioni per un futuro migliore, scevro da scelte che, alla luce dei recenti fatti, appaiono difficilmente percorribili anche da chi si ostina a voler incenerire. Una nuova stagione è possibile? Forse, se la politica avrà il coraggio di aprirsi a nuove prospettive, peraltro già realizzate altrove nel mondo!

Marco Ianes - Trento

lunedì 20 dicembre 2010

Inceneritore a Trento: bando deserto e nuove opportunità!


Il bando è andato deserto!
Potrebbe essere l'occasione, per la politica, di aprire le prospettive a nuove tecnologie moderne.
La scelta dell'inceneritore, nata un decennio fa, risulta vecchia ed obsoleta; è stata presa con criteri vecchi e superati! Ora, però, esistono altre alternative possibili; c'è già un progetto esistente e si spera, ora che il bando è andato deserto, che si possano valutare alternative possibili! Speriamo che i politici riescano a d aprire la mente, riflettendo su alternative reali e realizzate (vedere a Sidney: impianto di trattamento meccanico biologico che funziona dal 2004)!
Ora si aprono prospettive nuove; sapranno, i nostri decisori politici, coglierle?
Marco Ianes - Trento

giovedì 16 dicembre 2010

SCIOPERO DELLA FAME CONTRO INCENERITORE! CONSEGNATE 6000 FIRME!

CONSEGNATE 6000 FIRME CONTRO L'INCENERITORE E A SOSTEGNO DELL'ALTERNATIVA TRAMITE TRATTAMENTO MECCANICO, AL SINDACO DI TRENTO ALESSANDRO ANDREATTA. - 14 DICEMBRE 2010 ore 18:00.

LUNEDI 20 DICEMBRE 2010 COORDINAMENTO TRENTINO PULITO INDICE

SCIOPERO DELLA FAME

TUTTI POSSONO ADERIRE, SEGNALANDO IL PROPRIO NOMINATIVO ALLE SEGUENTI E-MAIL :
info@trentinopulito.org
marco@marcoianes.net

L'ELENCO SARA' PUBBLICATO SUI SITI DEL COORDINAMENTO E RESO NOTO A MEZZO STAMPA PER TRASMETTERE IL DISSENSO DI MOLTI CITTADINI, CONTRO QUESTA SCELTA SCELLERATA DI UN INCENERITORE A TRENTO!!!

PARTECIPIAMO NUMEROSI, COMUNICANDO L'ADESIONE ENTRO SABATO 18/12/2010 (entro la mattinata del sabato, per permettere la comunicazione alla stampa).

martedì 14 dicembre 2010

A Domenico Scilipoti: lettera ad un onorevole.

Caro Domenico,ho avuto il piacere di conoscerti a Trento,un anno e mezzo fa,quando venisti a parlare di acqua pubblica, durante la campagna elettorale per le locali comunali. Ho apprezzato la tua visione della vita, in sinergia con la natura, in simbiosi con il concetto del rispetto per tutto ció che riguarda la salvaguardia dell'ambiente e del bene comune. Non so di preciso cosa ti abbia spinto a lasciare IDV, ma nel rispetto della tua scelta, sono a chiederti, da semplice cittadino, di riflettere sul dare la fiducia ad un governo che spinge fortemente per la privatizzazione dell'acqua, che vuole il nucleare a tutti i costi, che costruisce inceneritori disdegnando alternative possibili che salvaguarderebbero la salute dei cittadini; un governo che tutela i privilegi di pochi a scapito degli interessi della collettività. Per questo, ti chiedo, con il cuore in mano: pensaci, davvero! Al di lá di ogni possibile e plausibile motivazione che ti ha spinto a lasciare il partito, ti prego,pensaci! Non per IDV, non per un partito, ma per gli italiani onesti che sperano in un futuro migliore, che sperano in scelte politiche future al servizio della collettivitá e non per le lobbies di potere. Ti prego, caro Domenico, pensa a questo, domani, quando voterai. Poi, rimane indubbiamente il tuo sacrosanto diritto di far valere la tua opinione. Ma domani, pensaci, prima di contribuire ad avvalorare scelte che hai combattuto con ardore fino a ieri! Non legittimare le scelte contro l'acqua pubblica, non avvalorare il nucleare, non sostenere gli inceneritori! Ecco perchè, da semplice cittadino ti chiedo di non sostenere questo governo. Poi, fuori dal bailamme politico, sará più comprensibile capire le tue scelte nei confronti di un partito dove non ti riconosci più! Poi, avrai anche il rispetto di tutti gli italiani che capiranno davvero i motivi della tua scelta. Diversamente,perdonami, ma ogni ulteriore, seppur valido motivo, diventa davvero secondario e poco comprensibile. Nella speranza di una tua riflessione in merito, un
caro saluto. Marco Ianes- Trento.
Marco Ianes - Trento

domenica 5 dicembre 2010

Inceneritore senza i dati:scelta impossibile da sostenere!

Quando si parla di rifiuti, è inevitabile cadere sull’argomento inceneritore. In questi giorni, come coordinamento trentino pulito ,abbiamo cercato di portare a conoscenza dei cittadini una reale e possibile alternativa alla gestione degli scarti della raccolta differenziata, senza incenerire (studio alternativo con trattamento meccanico a freddo dei rifiuti). Vorrei qui, oggi, porre l’accento su alcuni argomenti a sostegno di una scelta che, definire infelice è davvero elegante, aggiungendo anche una non-scelta che è, invece, scandalosa.
Comincio dalla non-scelta: non si può continuare a dire:”non vogliamo esportare i rifiuti” e poi, dopo la chiusura della Pasina di Rovereto, di fatto, realizzare che esportiamo TUTTO l’umido prodotto in provincia; peraltro anche prima, è bene sapere , si esportava moltissimo, poiché Rovereto non gestiva tutto, per ovvia capacità di ricezione limitata. È scandaloso e vergognoso che la nostra provincia, ricca di risorse e di capacità tecniche e intellettuali, non sia ancora riuscita ad elaborare un piano provinciale per la gestione dell’umido. Allora, prima di fare affermazioni demagogiche, è bene chiedersi cosa aspetta chi ci governa a mettere in piedi un piano sistematico e logico per la gestione, in loco, di tale componente rilevante dei rifiuti. Solo allora si potrà dare la giusta valenza alla frase sopra citata.
In merito alla gestione del residuo secco, vorrei definire alcuni punti, affinché venga fatta chiarezza, con il supporto di dati e fatti.
1. Impatto ambientale: manca uno studio reale e approfondito sull’impatto che un inceneritore potrebbe avere sulle colture; in particolare su meli e viti. Questa affermazione non è certo mia, bensì del noto agronomo prof. Mario Fregoni, ordinario di Viticoltura all’Università Cattolica di Piacenza e Presidente dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv); è stato presidente del Comitato Nazionale Vini Doc ed estensore della legge 164/92; mica uno qualsiasi, quindi. Egli stesso ha proposto, nel convegno tenutosi qualche settimana fa a Mezzolombardo, di avviare una ricerca in tal senso, in luoghi ove esistono inceneritori,prima di dare luogo alla realizzazione di quello trentino; forse sarebbe bene pensarci ,prima di fare danni irreversibili, sia alle colture che all’immagine del settore agricolo trentino.
2. Economicità : la realizzazione di un impianto di incenerimento ha costi spaventosi, mitigati in parte dalla produzione di energia elettrica che dovrebbe nascere; solamente per i certificati verdi riesce a dare introito necessario a giustificarne la realizzazione; certificati verdi che, solamente in Italia sono attribuiti anche per fonti “rinnovabili assimilate”, cioè per rifiuti; infatti, siamo in infrazione europea da diversi anni, ma tant’è, l’italica visione delle cose è sempre diversa dal resto dell’Europa, dove i certificati verdi sono attribuiti veramente a chi sfrutta le reali energie rinnovabili. Rimane il fatto che, l’inceneritore, per rendere deve bruciare; non è assolutamente vero, inoltre, che si prevede una modularità dell’ingresso dei rifiuti qualora la differenziata aumenti, come qualcuno continua a sostenere erroneamente; il bando di gara, infatti, prevede che, in tal caso, si possa permettere alla società che gestirà l’impianto, di acquisire i rifiuti simili a quelli urbani, ma provenienti dall’area industriale; tale possibilità è garantita per poter mantenere il livello di materiale da bruciare, al fine di garantire i rendimenti dell’impianto e, quindi, le entrate in soldoni al gestore. Doppia beffa per noi cittadini: spingiamo la differenziata, raggiungendo alti livelli e come veniamo premiati? Con l’immissione della stessa quantità di ceneri, sempre e comunque, poiché il quantitativo sarà sempre il medesimo!
3. Impatto sulla salute: nello stesso studio di fattibilità redatto dalla provincia, si legge che dovranno essere costantemente monitorati i dati ambientali, poiché non è “ben noto” cosa potrebbe riversarsi nell’aria! Questo è allucinante; non vi sono dati oggettivi sui quali ragionare, bensì si dice che si terrà controllato; ma se, poi, come già si sa per analisi note in altre parti del mondo, le emissioni saranno pericolose, cosa faremo? Spegneremo l’inceneritore? E chi rimborserà il gestore, che, giustamente, chiederà conto dei mancati guadagni? Sempre noi cittadini? Troppo superficiale l’analisi e priva di elementi e dati utili per soppesare veramente il problema; ma, soprattutto, veramente incredibile risulta la superficialità di chi ci governa che continua ad affermare che dobbiamo stare tranquilli, che non ci sono pericoli! Dove sono i dati che supportano questa tesi?
4. Aspetto etico: qui, ognuno può pensarla come vuole, però se ci si ferma bene a riflettere, non si può non notare che, nel Trentino dell’autonomia, delle risorse abbondanti, dei centri di ricerca invidiati da tutti, si è preferito adottare un sistema vecchio e rischioso per la salute, anziché investire in un metodo innovativo, tecnologicamente avanzato e che non genera pericoli per la cittadinanza. Non è assolutamente vero, come viene affermato da chi ha deciso di percorrere questa strada impervia, che il sistema alternativo proposto non è applicato altrove. È un dato oggettivo e facilmente verificabile in rete. Infatti si trovano sistemi di trattamento meccanico e biologico, anche per l’umido quindi, a Sidney, dove l’impianto è operativo dal 2004! Qui arrivano a trattare fino a 250.000 TON/anno; non è proprio un impiantino piccolino! Poi, la Germania stessa, additata spesso come ricca di inceneritori, ed è vero, sta comunque disinvestendo in tale tecnologia; si sta orientando verso la raccolta differenziata sempre più spinta, installando impianti di TMB. Quindi anche qui, basta fare un giretto in internet per reperire tali informazioni.
In sostanza, la cosa che traspare sempre più, è il fatto che l’inceneritore debba a tutti i costi essere costruito, anche e comunque se molti cittadini hanno portato alternative valide, già operative e ben sperimentate, meno costose e meno impattanti sul territorio e sull’ambiente. Ma perché, di fronte a tutto ciò, si continua a voler sostenere un bando di gara che preveda solo la possibilità di incenerire i rifiuti? Perché non fermarsi e predisporre un comitato tecnico-scientifico che elabori un nuovo bando aperto a tutte le tecnologie che il mercato offre? Non si può continuare a sostenere teorie a supporto della scelta effettuata, senza portare dati oggettivi e tecnicamente sostenibili; penso che tutti abbiano il diritto di sapere, non con frasi di circostanza e in politichese, che la scelta che si vuol fare è sostenibile. Ora come ora, abbiamo sentito solo chiacchiere tese ad imbonire il popolo; assicurazioni che tutto è regolare e che tutto sarà improntato alla massima sicurezza; ma i numeri a sostegno di ciò dove sono?

venerdì 3 dicembre 2010

Inceneritore: l'alternativa esiste. Ecco i dati e le proposte.


Ieri sera, a Povo, davanti ad un considerevole numero di cittadini, si è svolto l'incontro organizzato dal circolo PD locale, a tema:"Rifiuti:bilanci e prospettive".
Sono intervenuti:Michelangelo Marchesi, assessore all'ambiente del comune di Trento, il sottoscritto e Francesca Raffaelli di Coordinamento Trentino Pulito.
L'assessore ha fatto un bilancio positivo della raccolta differenziata, pur con la segnalazione che deve essere migliorata. Poi, ha posto l'accento sulla scelta di costruire un inceneritore, per "chiudere" il cerchio dei rifiuti. Personalmente, ho confutato tale definizione, poiché è noto,dati alla mano e non per opinione, che un inceneritore non chiude il ciclo dei rifiuti, perché rimangono circa il 30% di residui, il 7% dei quali come scorie pericolose, da smaltire a discarica speciale. Ho proposto una valida alternativa, redatta dallo studio dell'ing. Cerani, e,poi, ho posto la seguente domanda: "Perché un bando di gara chiuso ad altre alternative e solo pro-incenerimento?", L'assessore ha risposto che:"...era l'unica alternativa possibile che il mercato potesse offrire"! Questo però, per dieci anni fa, ma non per ora! Ci sono validissime alternative, dimostrabili con i fatti e non con le chiacchiere. Alternative che tutelano la salute di tutti, riducono gli scarti residui al 6-8%, senza scorie pericolose, sono meno impattanti e incentivano la raccolta differenziata.
Certo che, ovviamente, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire! Se si continua a dire che le alternative non esistono, senza confrontarsi ad un tavolo tecnico per, poi, passare a rivedere decisioni che considerano solo tecnologie obsolete, è chiaro ed evidente che la politica dimostra di essere, ancora una volta, lontana anni luce dalla realtà e dallo sviluppo tecnologico, uno sviluppo che marcia a velocità supersonica, rispetto ai tempi e metodi di una politica stantìa e ferma a idee di oltre un ventennio fa! La Germania stessa sta dismettendo inceneritori costruiti 20 anni fa, perché con la differenziata spinta non servono più! Perchè non provare anche noi, una volta tanto, a copiare le cose in tempo reale e non 20 anni dopo, da un paese vicino? Non possiamo sempre ridurci a correre dietro a tecnologie nate decenni fa e passarle ancora per buone. Dobbiamo cambiare velocità e prendere in considerazione tecnologie moderne, non impattanti e più economiche. Con un po' di coraggio e di fiducia nelle reali possibilità della tecnica moderna.Chi vuole approfondire, al link sotto può scaricare lo studio dell'alternativa possibile all'inceneritore, con allegata una presentazione riassuntiva. Non sono chiacchiere vacue, ma proposte reali.
Pensiamo davvero, per un futuro migliore, non solo il nostro, ma anche quello dei nostri figli e nipoti, ad alternative possibili ed eco-sostenibili.

Ecco il link per il documento di sintesi del progetto alternativo:
http://marcoianes.net/doc/alternativa_inceneritore.pdf

Ecco il link per scaricare il progetto Cerani di alternativa:
http://www.marcoianes.net/area_download_4.html

domenica 28 novembre 2010

Tutti i numeri che svelano l’operazione finanziaria pubblico-privata “Inceneritore a Trento”

Conferenza stampa e serata informativa

Conferenza stampa di Nimby trentino
Convento Padri Cappuccini
Piazza Cappuccini 1 – Trento
1° dicembre ore 16.00

Il ciclo dei rifiuti e degli affari
Tutti i numeri che svelano
l’operazione finanziaria pubblico-privata “Inceneritore a Trento”
Presentazione della prima parte
dello studio sugli intrecci
del progetto di Ischia Podetti


In edicola con Questotrentino da sabato 4 dicembre

Presentazione delle
iniziative dell’inverno per l’alternativa

▪ ▪ ▪

Serata informativa
Auditorium di Lavis
1° dicembre ore 20.30
Il ciclo dei rifiuti e degli affari
Tutti i numeri che svelano
l’operazione finanziaria pubblico-privata “Inceneritore a Trento”

Presentazione della prima parte
dello studio sugli intrecci
del progetto di Ischia Podetti
In edicola con Questotrentino da sabato 4 dicembre

Interverranno
Claudio Campedelli – Ambiente e Salute Bolzano
Vizi e privilegi della gestione dei rifiuti in Alto Adige
Simonetta Gabrielli e Sergio Rizzoli – Nimby trentino
L'inceneritore è nudo

sabato 27 novembre 2010

Dibattito pubblico a POVO - 2 DICEMBRE- ORE 20:30:"CICLO DEI RIFIUTI -BILANCI E PROSPETTIVE"

Si apre un dibattito sereno, ma franco, con l’assessore all’ambiente del comune di Trento, che si è reso disponibile ad un incontro pubblico.

In questa serata ognuno porterà i propri dati e le proprie proposte per la gestione dei rifiuti; parleremo ed ascolteremo.

Il coordinamento trentino pulito, con il sottoscritto e con Francesca Raffaelli(vicepresidente), cercherà di far capire il no tecnico all’inceneritore di Trento; cercheremo di far capire il progetto alternativo elaborato dallo studio Cerani di Milano; cercheremo anche di capire, noi stessi, perché tale progetto non è nemmeno stato preso in considerazione nel bando di gara.

Il nostro non è un NO a prescindere; è un NO per la salute, perché l’inceneritore è una spesa assurda e inutile; vi porteremo dati a supporto di questo studio.

A TUTTI CHIEDIAMO LA MASSIMA PARTECIPAZIONE E DIVULGAZIONE DEL PRESENTE MESSAGGIO, AL FINE DI ESSERE PRESENTI AL PRIMO, E FINORA UNICO, DIBATTITO PUBBLICO ALLA PRESENZA DI UN AMMINISTRATORE DEL COMUNE DI TRENTO.

Sarà presente, infatti, l'assessore all'ambiente di Trento, sig. Michelangelo Marchesi, che personalmente ringrazio per aver accettato di partecipare a questo dibattito pubblico, organizzato dalla sezione del PD di Povo, alla quale va il grande plauso per l’iniziativa.

Cordialmente, vi saluto.

Marco Ianes - Trento

TRENTO SALA CIRCOSCRIZIONE DI POVO – giovedì 2 dicembre 2010 - ORE 20:30

DIBATTITO PUBBLICO CON L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE DEL COMUNE DI TRENTO

E IL COORDINAMENTO TRENTINO PULITO

domenica 21 novembre 2010

Nuova biblioteca universitaria e ex carceri trentine: perché non ristrutturare?

Ho visto la proposta dell’architetto Botta, in merito alla costruzione di una nuova biblioteca, in piazzale San Severino a Trento.
A mio avviso, la scelta appare alquanto azzardata e poco realistica; non capisco perché, in una zona che rappresenta una porta d’ingresso nota e consolidata al centro storico, si sia pensato di realizzare un’opera simile. Esistono, a mio modesto parere, altre possibilità. Mi permetto di citarne una, come esempio: le attuali carceri di Trento, che saranno destinate alla demolizione. Si potrebbe effettuare una seria ristrutturazione edilizia, adeguare l’impiantistica e realizzare la biblioteca universitaria in questo sito. Si raggiungerebbero alcuni obiettivi importanti:
1. Recupero di un sito a valenza storica;
2. Salvaguardia di una porta d’ingresso importante per il centro storico, magari potenziandone la ricettività di parcheggio, (con una parcheggio interrato in piazzale San Severino?);
3. Risparmio di soldi per la collettività, evitando sprechi per una costruzione che definire assurda e fuor di luogo è dir poco.
Forse varrebbe la pena di predisporre un piano di sviluppo omogeneo per la nostra città e non solo mirato alla singola opera; non è possibile ragionare in termini di utilità della singola opera, senza analizzare globalmente la realtà territoriale. È importante, a mio modesto parere, individuare necessità che sono indubbiamente importanti e non più rinviabili, come il caso della biblioteca, ma è altrettanto fondamentale ricercare sinergie e omogeneità nelle scelte logistiche, sfruttando il più possibile ciò che già esiste, investendo risorse per il recupero edilizio di strutture che potrebbero svolgere adeguatamente le funzioni necessarie. Mi sembra che, molto spesso, le decisioni vengano prese a compartimenti stagni, senza analizzare le varie possibilità che già esistono sul territorio. Mi sembra, anche, che difetti una corretta regia per uno sviluppo sostenibile della città e delle future costruzioni che dovranno sostenere la richiesta di servizi. Forse varrebbe la pena ragionare un po’ meglio su come investire certe risorse, visti i tempi bui che sono stati prospettati dai nostri governanti, sia in comune , che in provincia. Non trova molta coerenza,sempre a mio modesto parere, dichiarare che ci saranno sempre meno soldi e poi, come conseguenza, decidere di costruire nuove strutture che risultano poco giustificabili, soprattutto se ce ne sono altre che possono essere recuperate e convertite, con costi minori per la collettività, per raggiungere gli stessi obiettivi.

venerdì 19 novembre 2010

Ecco il documento dei medici per l'ambiente: inceneritore pericoloso per la salute

Il 15 novembre scorso, i medici per l'ambiente (ISDE) spiegavano le conseguenze nefaste di un inceneritore in Trentino, a Lavis, davanti ad una sala gremita di persone interessate a recepire informazioni vere e non criptate o falsificate. Mentre tutto ciò avveniva, ovviamente in assenza dei decisori politici, peraltro regolamente invitati dal Coordinamento Trentino Pulito, l'azienda sanitaria trentina non trovava di meglio che diramare un comunicato stampa, che teneva a precisare che i medici della serata parlavano a titolo personale e non in nome e conto dell'azienda sanitaria medesima! Incerdibile! Chi dovrebbe dare informazioni a tutela della salute pubblica è il primo ente che, invece, prende le distanze dai propri medici che, con coraggio ed atto volontario e in pieno rispetto dell'etica professionale, informano sui reali rischi sulla salute di un inceneritore a Trento. Definire allucinante un comunicato del genere è dir poco! Da cittadino sono scandalizzato di un atteggiamento così lontano dal servizio che APSS dovrebbe realmente fornire: informare con serietà e trasparenza, fornendo dati a supporto delle teorie, non proclami. Invece, no! APSS, ha preferito prendere le distanze dall'etica professionale; non c'era davvero necessità di un comunicato simile, poiché era ovvio e palese che i medici della serata parlavano a titolo personale; come è ovvio e palese che APSS, così facendo, non ha dato certo una bella immagine di trasparenza e chiarezza d'intenti nel voler informare la cittadinanza. Mi trovate un medico di APSS che è disposto a venire ad una serata a sostenere teorie diverse, in contradditorio con i medici ISDE? Se esiste, siamo pronti ad organizzare una serata di dibattito civile, per chirarirci tutti le idee. Ma, sinceramente, non vedo grande disponibilità ad affrontare un dibattito simile; perché chi sostiene l'inceneritore non ha il coraggio di presentarsi ad una delle tante serate pubbliche organizzate e viene a sostenere la propria tesi? Perché si ha paura di sostenere le proprie idee, se si considerano valide? Risposte ancora in sospeso. Riusciremo mai a capire in base a cosa i sostenitori dell'inceneritore avvalorano le loro tesi? Parlando con dati alla mano, però, non solamente con proclami!

Ecco qui il documento dei medici per l'ambiente:
http://marcoianes.net/doc/Documento_medici_isde_tossicita_inceneritore.pdf

lunedì 15 novembre 2010

Appello del professor Fregoni contro l'inceneritore.

Il professor Fregoni, illustre scienziato agronomo, invia una lettera di appello scientifico al presidente Dellai, affinché, prima di costruire un inceneritore, provveda a colmare la alcuna esistente in merito all'assenza di studi relativi ai danni alle coltivazioni, dettate dalla presenza di inceneritori.

sabato 6 novembre 2010

Investire in energie rinnovabili: soluzione per le casse comunali.

Centrale fotovoltaica in provincia di L'Aquila.


Leggiamo, in questi giorni, che le casse comunali avranno problemi, nel prossimo futuro, dati gli inevitabili tagli che si sono resi necessari.
Si rende, quindi altrettanto necessario e indispensabile, reperire liquidità in maniera diversa e innovativa; tale “nuova” linea è già stata applicata da molti comuni d’Italia, poiché i tagli in certe zone sono arrivati prima che da noi. Per produrre liquidità, si sa, è necessario investire e per fare ciò, è altrettanto necessario identificare i canali in cui riversare risorse per avere un ritorno economico, ma anche etico per la collettività, dato che parliamo di beni pubblici. Vengo al dunque. Mi è capitato di prestare consulenza per un piccolo comune (circa 6000 abitanti) della pianura padana, il quale ha deciso, in un solo anno, di investire capitali per dotare i palazzi pubblici di impianti fotovoltaici. Si tratta di impianti di piccola-media entità che hanno reso autosufficienti energeticamente le strutture: lo stadio comunale, il palazzo del municipio, le due scuole materne, due scuole elementari, un istituto omnicomprensivo di scuola secondaria, la piscina comunale e perfino i tetti del cimitero. L’operazione ha visto un impegno economico per il comune, con il supporto di una banca locale, tramite mutui agevolati che si auto finanziano con gli introiti del “conto energia”, praticamente a costo zero per le casse comunali. Il guadagno, fino all’estinzione dei mutui ,consiste nel risparmio della bolletta dell’energia elettrica; poi, dopo aver estinto il mutuo (circa 10 anni), rimangono altri 10 anni di introiti ulteriori per le casse comunali, quelli che prima servivano per pagare le rate del mutuo. Nel frattempo, nel ventennio, il comune in questione non paga più spese per energia elettrica, per i siti in questione. Conclusione: senza praticamente sborsare un soldo, il comune in questione ha garantito, nell’immediato, il risparmio dei costi energetici per le strutture sopra citate e, per il futuro, introiti nelle casse comunali a disposizione per spese correnti o per interventi a favore della collettività. Non è utopia, ma realtà! Non ci sono trucchi, bensì reali possibilità di creare gettito nelle casse del comune, sviluppando un settore che darebbe anche lustro alla città, sotto il profilo ambientale. Una sollecitazione in tal senso, è peraltro già avvenuta nei mesi scorsi, quando la consigliera comunale di Italia dei Valori, ha presentato un ordine del giorno con una proposta chiara di investimento per la città di Trento. Ora che le casse languono, che ne pensano i nostri amministratori di cominciare a programmare il futuro con metodologie moderne ed eco-sostenibili? Non conviene aspettare oltre, è necessario che anche Trento abbia il coraggio di fare scelte forti per aprire la porta a nuove prospettive di reperimento fondi. Certamente, qualcosa è stato fatto su alcuni palazzi cittadini, ma il tutto è stato lasciato troppo al caso, al singolo intervento e senza una programmazione di base che possa coinvolgere organicamente tutto il territorio cittadino. È necessaria una programmazione generale in tal senso, per raccogliere frutti molto interessanti che potrebbero garantire un polmone finanziario per il futuro delle casse cittadine. Molte amministrazioni del centro-sud Italia, che hanno meno risorse di noi, si stanno già attrezzando, ma noi, che aspettiamo?

mercoledì 3 novembre 2010

Il video della manifestazione del 30 ottobre: appuntamento a Mezzolombardo il 5 novembre!

Vi propongo, di seguito, il video breve (dura circa 5 minuti) della manifestazione di sabato scorso per un'alternativa all'inceneritore a Trento.

Vi segnalo anche un appuntamento importante sul tema INCENERITORE :
VENERDI' 5 NOVEMBRE A MEZZOLOMBARDO - ORE 20:30
SALA CIVICA PRESSO IL MUNICIPIO.

Partecipare è importante, per capire! Non restate indifferenti.

Ecco il link per i dettagli del 5 novembre: http://www.ecceterra.org/images/articoli/nt/iniz.ve/3ntino.agri.ambiente.loc.na_05nov10.jpg

domenica 31 ottobre 2010

Trentino: laboratorio per nuove tecnologie per i rifiuti!

La manifestazione a favore di un’alternativa per l’inceneritore, portata in piazza dal Coordinamento Trentino Pulito, ha avuto un buon seguito di pubblico, con la presenza di circa 120 trattori provenienti maggiormente dalla piana Rotaliana.
Interessante il discorso dell’assessore all’ambiente Orzes, del comune di Ponte delle Alpi, il comune più “riciclone” d’Italia. Egli sostiene di aver portato la raccolta differenziata oltre il 90%, quindi a cifre che rendono inutili le opere di realizzazione di un inceneritore. Perché noi trentini non possiamo riuscirci? Quali sono i reali problemi che impediscono la realizzazione di un piano rifiuti che porti a questi valori? I costi da sostenere? Non credo, perché i costi di un inceneritore sono di gran lunga maggiori!
Perché i nostri governanti si ostinano a percorrere una strada ormai obsoleta, abbandonata da molti paesi industrializzati? Gli Stati Uniti stanno abbandonando la strada dell’incenerimento dei rifiuti, per riciclare e riconvertire gli stessi; tutti gli altri paesi europei stanno rivedendo la loro politica dei rifiuti, convergendo su soluzioni alternative all’incenerimento. Il fatto che, qualcuno dei nostri politici dica che in Francia, in Svizzera, in Germania, ci sono molti inceneritori, non può essere giustificativo di una scelta sbagliata; infatti, questi impianti sono stati costruiti oltre venti anni fa e, ora, la politica di quei Paesi, si sta orientando verso tecnologie innovative e meno impattanti. Quindi, a mio avviso, è errato prendere ad esempio realtà che sono superate, che non trovano più fondamento, date le nuove tecnologie possibili. Perché il Trentino, ricco economicamente, pieno di risorse tecnologiche, di centri di ricerca all’avanguardia, non riesce a proporre una nuova linea guida della gestione dei rifiuti e, invece, si appiattisce su metodi ormai superati, dando l’immagine stantìa di un modus operandi ormai non più eco-sostenibile? Perché, quando parte della popolazione manifesta contro una scelta politica giudicata miope, qualcuno, in maniera arrogante e provocatoria, deve denigrare tale presa di posizione definendo che :”…i trattori inquinano più di un inceneritore”? Ma non scherziamo, per favore! Gli inceneritori portano inquinamento costante e pericoloso, sono anti economici e non risolvono i problemi dei rifiuti. Ai nostri politici abbiamo il diritto di chiedere spiegazioni su queste scelte forti; e non si può rispondere in maniera arrogante. Si dovrebbe, invece, a mio modesto parere, rispondere argomentando con dati scientifici le proprie scelte. Per esempio, perché i titolari di questa scelta pro-incenerimento, hanno sempre disertato le pubbliche assemblee, dove si potrebbero confrontare teorie diverse? Tanti inviti sono stati fatti, tutti caduti nel vuoto; sempre sedie vuote, ma dai giornali sempre risposte ferme e decise su una scelta poco condivisa e per nulla condivisibile, viste le chiare e nette alternative all’incenerimento, che oggi sono di fatto possibili. Ribadisco il fatto che molti paesi industrializzati stanno orientando risorse in ambiti diversi dall’incenerimento, favorendo la differenziata, spingendo per tecnologie eco-sostenibili e anche più accettabili sul fronte economico.
Il nostro Trentino potrebbe essere un esempio di autonomia che spinge verso alternative di ricerca e di innovazione; invece rischiamo di conformarci a scelte standardizzate e sponsorizzate da un governo centrale, per nulla sostenute anche dal resto degli italiani. Rischiamo di perdere una grandissima occasione per dimostrare la nostra eccellenza, sia come grande centro di laboratorio innovativo tecnologico, sia come visibilità per una nuova metodologia politica, al servizio reale dei cittadini, che chiedono trasparenza nei dati, nelle scelte , soprattutto, nella condivisione di tali scelte che sono fortemente impattanti per tutti.

venerdì 29 ottobre 2010

Inceneritore: alcune riflessioni.

Termovalorizzatore, anzi, no, inceneritore a Trento:alcune riflessioni!
Scusate, cominciamo a dare i nomi giusti: il termine tecnico è inceneritore! Non esiste il termine termovalorizzatore! Vi è addirittura una diffida da parte della comunità europea, all’ Italia, nel dare definizioni fuorvianti, come appunto quella di “termovalorizzatore”. “Chiamiamo le cose con il loro nome, sarà tutto più facile!” (Oscar Wilde).Dunque, perché no all’inceneritore? Per alcuni motivi che qui di seguito, con estrema semplicità, elenco:
1. Le polveri emesse sono dannosissime alla salute: questo non è opinabile, ma è provato; le polveri emesse da un inceneritore sono talmente piccole da non poter essere fermate da nessun filtro al mondo e chiunque dica il contrario, racconta una bugia; inoltre, da studi medici realizzati dai dott. Montanari e Gatti, molto noti nella comunità scientifica, si scopre il legame diretto tra le polveri microscopiche e il tumore. Tutto ciò è documentato e può essere facilmente reperito in internet. Ai due medici citati, nel passato, hanno provato a togliere gli strumenti per proseguire le ricerche, con le quali avevano provato che molti prodotti alimentari di marche notissime erano inquinati, a causa delle coltivazioni che giacevano vicino a fonti d’inquinamento, tra le quali anche gli inceneritori. Anche tutta questa documentazione è facilmente reperibile in internet; per riavere gli strumenti i medici hanno attivato una sottoscrizione e ora stanno nuovamente facendo ricerca indipendente, con la quale hanno tra l’altro confermato che le micro polveri sono tra le peggiori fonti di incremento del cancro e questo è diventato un dato consolidato e riconosciuto a livello mondiale, anche da altri ricercatori.
2. L’inceneritore o termovalorizzatore che dir si voglia, è anti-economico; anche questo non è opinabile. Esistono calcoli consolidati che provano che la produzione di energia dalla combustione dei rifiuti non è così vantaggiosa come sembra; infatti, molto spesso, serve più energia a bruciare i rifiuti ed a stoccare i residui in maniera sicura, che non quella che si ricava dalla combustione stessa; dunque il saldo molto spesso è negativo! Certo che per calcolare il bilancio energetico bisogna mettere sulla bilancia tutto, senza trucchi o sottrazioni varie; per esempio bisogna anche computare l’energia spesa per creare il bene che poi diventerà rifiuto, ma in molti calcoli prodotti a sostegno di tesi pro-inceneritori, questi capitoli di spesa non si trovano! Molto meglio, economicamente e per l’ambiente, investire in energie rinnovabili; ma questo lo abbiamo già detto più volte e su questo tema stiamo cercando di sensibilizzare sempre più chi ci governa, anche se non si capisce perché ciò che farebbe piacere a tutti dal punto di vista etico e dal punto di vista del vantaggio economico e ambientale, sembra non trovare spazio degno in una programmazione di ampio respiro politico!
3. Non è assolutamente vero che le discariche saranno eliminate! I residui delle combustioni devono essere stoccati e lo saranno in rapporto 1:3; che significa? Per ogni tre tonnellate di rifiuti bruciati, ne abbiamo una di residuo; con l’aggravante che diventa un rifiuto nocivo, quindi va depositato in una discarica speciale, con ovvi incrementi di pericoli d’inquinamento dei terreni dove sorgerà il nuovo sito di stoccaggio di tali residui (altro punto a sfavore della rendita economica e della gestione ambientale!); quindi il famoso “cerchio dei rifiuti” non è assolutamente chiuso, bensì resta ben aperto con un residuo molto pericoloso.
La nostra città è stata definita, nel passato, tra le più attive per l’ambiente; allora mi chiedo perché non si possa arrivare ad analizzare in maniera molto più approfondita questo tema scottante, che potrebbe compromettere seriamente la salute di tutti i cittadini e alterare l’ambiente in cui viviamo. Questa analisi dovrebbe essere fatta da un pool di esperti veri; da una commissione composta da medici titolati, da tecnici del settore energia, da specialisti meteorologi che determinino l’influenza dei venti sullo spostamento delle polveri; tutto ciò che elaborano dovrebbe essere reso di pubblico dominio, perché non è pensabile che la salute di tutti sia gestione di pochi eletti!Perché tanta fretta, poi, se vi è l’ipotesi che magari fra dieci anni l’inceneritore potrebbe anche non servire più? Rimango fortemente perplesso: spendiamo un mare di soldi per i progetti e per la realizzazione, ci vogliono 7-8 anni per farlo e magari fra un decennio scopriamo che non serve più, perché abbiamo raggiunto una percentuale alta di raccolta differenziata? Non capisco quale sia la strategia che porta a queste scelte; non capisco perché ci sia questa corsa estrema al dover chiudere la partita, senza chiarire, senza approfondire, senza informare compiutamente tutti i cittadini in merito ad un’opera di così grande impatto ambientale e sociale, che va al di là degli schieramenti politici e che non può assolutamente essere chiusa in maniera approssimativa. Non capisco perché si è voluto a tutti i costi chiudere il bando di gara a qualsiasi alternativa all’incenerimento; si poteva mettere in gara più tecnologie e poi decidere, con piena libertà e conoscenza reale e provata di tutto ciò che la tecnica moderna ci può proporre. Questo sarebbe stato un grande gesto di politica innovativa e aperta al confronto con la tecnica moderna, ma soprattutto, avrebbe potuto giustificare qualsiasi scelta, perché sarebbe stata messa a confronto con le possibilità reali di un'alternativa all'incenerimento, prassi che sta via via per essere abbandonata dai più grandi paesi industrializzati: U.S.A. docet!
Marco Ianes - Trento

MANIFESTAZIONE CONTRO INCENERITORE SABATO 30 OTTOBRE 2010


Dopo aver portato in giro per il Trentino diverse serate informative sulla nocività e sull'inutilità dal punto di vista energetico di un inceneritore, ora è giunto il momento di

PARTECIPARE NUMEROSI

alla manifestazione di

SABATO 30 OTTOBRE 2010,

indetta dal COORDINAMENTO TRENTINO PULITO ;


RITROVO A TRENTO PIAZZALE SANSEVERINO ORE 9:30.

lunedì 25 ottobre 2010

Comunità di valle: vince l'assenteismo e non certo i cittadini.

Ecco il disastro delle affluenze alle elezioni delle comunità di valle, comparate alle affluenze delle comunali di maggio scorso:


Comunità Elezioni odierne Elezioni comunali 05 2010
Valle di Fiemme 46,94% 73,37%
Primiero 49,75% 72,30%
Valsugana-Tesino 50,17% 74,61%
Alta Valsugana 40,47% 71,61%
Valle di Cembra 55,17% 79,52%
Valle di Non 53,58% 78,25%
Valle di Sole 61,20% 78,80%
Val Giudicarie 50,06% 76,85%
Alto Garda - Ledro 31,86% 74,27%
Vallagarina 37,95% 75,39%
Altipiani Cimbri 48,43% 67,20%
Rotaliana-Konigsberg 42,29% 74,95%
Altopiano Paganella 48,33% 81,89%
Valle dei Laghi 56,61% 81,40%
MEDIA GEN. 48,06% 75,74%

E' chiaro ed evidente il fallimento delle elezioni delle comunità di valle!Questa proposta, dell'ennesimo carrozzone, non è stato capito da molti; ben il 27,68% delle persone che hanno votato alle comunali di maggio, hanno deciso di disertare le elezioni delle comunità di valle.
Era nell'aria, l'astensionismo; la gente è stanca di politica autoreferenziale; la gente è stanca di vedere sprechi di denaro pubblico, anche nel nostro Trentino ricco! Mi spiace dirlo, ma girando e parlando con la gente comune, era chiaro ed inequivocabile il sentimento comune di disgusto. Solo che la politica è sempre più lontana dalle necessità reali della gente comune, alla quale non è più lecito chiedere fiducia, con la firma di una cambiale in bianco come, di fatto, è stato con l'istituzione di questo nuovo organismo. Poco chiare le competenze ed i ruoli di interfacciamento e sovrapposizione con i comuni. Fallimentare, poi, il percorso formativo dei candidati e pure dei cittadini elettori, ai quali non è stata data sufficiente informazione sulle reali e presunte, molto presunte, future capacità di questi nuovi apparati burocratici. Ed è arrivato, puntuale ed inevitabile, il castigo! Anche per chi, prono a questa coalizione di pseudo centro sinistra, ha deciso di prestare nomi nei partiti che hanno sponsorizzato le comunità stesse; dimenticando, però, che nel programma elettorale delle provinciali 2008, aveva preso impegno chiaro ed inequivocabile, di contrastare la nascita di nuovi carrozzoni, fonti di spreco di denaro pubblico. Ma si sa, le promesse sono facili da fare, ma mantenerle, in nome della vecchia politica all'italiana, è tutt'altra cosa. Tutti in corsa, dunque, per un posto al sole, dimenticando le promesse elettorali, in nome del "è necessario partecipare per la democrazia"! Avanti, dunque! Ora, in nome di chi decideranno, questi eletti nelle comunità di valle? Nel nome di una minoranza del popolo sovrano, ovviamente; quella minoranza fatta, probabilmente, dagli stessi candidati, parenti e amici degli amici che hanno voluto questi carrozzoni, in barba alla volontà popolare che, di fatto, non votando in maggioranza, li ha sonoramente bocciati! Avanti con la politica autoreferenziale, tanto degli altri cittadini, che pure sono la maggioranza, chissenefrega!

giovedì 21 ottobre 2010

Inceneritore: manifestazione a Trento il 30 ottobre!


Ieri, mercoledì 20 ottobre, a Besenello, abbiamo portato in discussione pubblica alcuni argomenti, a sostegno della teoria della pericolosità di un impianto di incenerimento e pure della sua inutilità tecnica, come macchina adibita a produrre energia elettrica.
Come qualche giorno fa a Roverè della Luna e ancora prima a Riva del Garda, il Coordinamento Trentino Pulito ha organizzato la serata, che ha visto la partecipazione della cittadinanza della zona, accompagnata dalla gradita presenza di alcuni esponenti della giunta stessa del paese di Besenello, sindaco in primis. L’intento è sempre quello di favorire lo sviluppo di una mentalità diversa da quella che sostiene la teoria dell’incenerire i rifiuti a tutti i costi., senza considerare alternative che,invece, realmente esistono.

Continueremo a portare in giro per il Trentino l'idea di un'alternativa possibile e molto più conveniente per la collettività; ovunque ci saranno persone disposte ad ascoltare anche la verità e quindi non disponibili a prendere come oro colato ciò che la nostra classe politica dirigente ci vuole propinare, noi ci saremo per presentare questa reale possibilità che i nostri governanti non si degnano nemmeno di prendere in considerazione!

È chiaro ed evidente che il tema inceneritore è stato accantonato perché dovrà essere digerito e accettato dalla gente; ma non tutti, per fortuna, rimangono in silenzio e il tema, finché l’inceneritore non sarà realmente costruito, sarà portato in evidenza il più possibile, anche grazie all'attivismo di liberi cittadini e di associazioni indipendenti.

Non restiamo con le mani in mano, non dormiamo e non lasciamo decidere ad altri sulla nostra salute. Un inceneritore a Trento non serve, ma soprattutto è dannoso alla nostra salute e pure anti economico. Continuano a dirci che è l’unica soluzione possibile, ma non è affatto vero! Un’altra alternativa è possibile, basta solo analizzare bene le proposte.

Segnalo a tutti che il 30 ottobre, ci sarà una manifestazione promossa dal Coordinamento Trentino Pulito, che vedrà coinvolti molti agricoltori della piana Rotaliana, i quali interverranno con una “tratto rata” partendo da piazzale San Severino fino a giungere sotto gli uffici della Provincia. Alla manifestazione parteciperanno, come relatori, la signora Poli, amministratrice del centro Vedelago (soluzione alternativa all’inceneritore) e l’assessore all’ambiente del comune di Ponte delle Alpi, municipalità che ha avviato un percorso virtuoso dei rifiuti, riciclandoli proprio a Vedelago.

Per i dettagli della manifestazione vi rimando al seguente link:

http://www.trentinopulito.org/

domenica 17 ottobre 2010

SLOI: area degradata in una bellissima mostra fotografica


Venerdì 15 ottobre, presso le gallerie di Piediscastello, è stata inaugurata la mostra fotografica "A 620 metri da casa mia", del caro amico Franco Visintainer. La mostra riguarda lo stato attuale della SLOI e mette in risalto un degrado incredibile di quest'area della nostra città di Trento.
L'amico Franco vive a 620 metri da quest'area, ma io ho vissuto a soli 10 metri, lavorando e abitando nell'area ove ora sorge un noto e grande magazzino di generi alimentari per aziende. Fino a circa 13 anni fa, lavoravo presso un'industria mineraria adiacente proprio alla SLOI. Ho visto in prima persona le processioni di disadattati e "border-line" che tutte le sere scavalcavano le recinzioni per trovare rifugio in quei posti dimenticati da Dio e anche dagli amministratori locali. Molte sere invernali, con il freddo polare, intravedevo i bagliori di fuochi accesi da queste persone "invisibili", che cercavano di trovare un riparo, sia dal mondo che li emargina, che dalle intemperie. La mostra fotografica di Franco Visintainer è un tuffo nei ricordi di un periodo della mia vita, ma anche un richiamo a tutti noi, per quella zona trascurata e lasciata ad un degrado incredibile. Un richiamo anche al grosso problema che ancora esiste; la bonifica di un'area pericolosa per la collettività. Franco Visintainer ha saputo focalizzare un luogo particolare della nostra città, con grande maestria; ha saputo evidenziare la presenza delle persone "invisibili" che popolano i luoghi più nascosti e tetri di una città che non può e non deve rimanere indifferente. Visitate la mostra, ne vale la pena; per chi ha conosciuto i luoghi è un richiamo della memoria, per chi, invece, non ha mai avuto l'occasione di vedere con i propri occhi, è un momento di conoscenza importante, per capire che anche a Trento abbiamo i nostri problemi irrisolti ormai da decenni.

domenica 10 ottobre 2010

LEGA:paladina di giustizia? Quante falsità e incoerenze!

La Lega, paladina di giustizia A CHIACCHIERE, nei fatti rivela un altro volto.
Di seguito pubblico un articolo di Massimo Donadi, deputato di Italia dei Valori, che mette in risalto la "coerenza" della Lega, che continua ad urlare il suo slogan "Roma ladrona", ma partecipa di fatto alle ruberie, consentendo di vivere a questo scellerato governo attuale.
Da Massimo Donadi:
Questo che vi propongo è un file esplosivo che rivela il vero volto della Lega. Troverete tutto quello che non avreste mai osato neanche immaginare sui duri e puri del Carroccio, quelli che predicano bene nelle valli tra ampolle e riti celtici, ma razzolano male, molto male a Roma e lì dove sono riusciti ad affermarsi. E’ tempo di sfatare il mito di una Lega intransigente, legalitaria, dura e pura, che non fa affari con nessuno, che grida Roma ladrona ma che, in realtà, ha le mani in pasta in tutto. Basta con le frottole e le balle che ci propina ogni giorno. La verità è che il verde brillante ha lasciato il posto ad un più intenso verde marcio. Cominciamo dalle basi, dall’abc della presunta difesa della legalità dei leghisti, che hanno offerto il loro soccorso verde per salvare dai processi Cosentino e alcuni boss della camorra, De Lorenzo, Di Donato e Crippa, vecchi arnesi della prima Repubblica, così la Lega li chiamava, che, secondo la magistratura, avrebbero causato danni all’erario. Sono trascorsi solo dieci anni da quando Bossi chiamava Berlusconi, il mafioso. Nel frattempo, la Lega ha firmato e sottoscritto tutte le 37 leggi ad personam del regime di Silvio. Sono anni che la Lega urla e strepita contro Roma ladrona, contro gli sprechi della pubblica amministrazione ma tutte le volte che Italia dei Valori ha chiesto di abolire le province ha votato contro. Ecco un rapido excursus su tutti i posti di potere, enti, società a partecipazione pubblica, banche, autostrade, ospedali sui quali la lega ha messo le mani in questi anni: consip, Cinecittà, age, Finmeccanica, Eni, Fiera Milano, Eni, Sviluppo sistema Fiere, Expo 2015, Enel, Poste italiane, Rai, Banca popolare di Milano, Impregilo. E c’è molto di più, leggere per credere. Volete sapere qual è il partito che detiene il maggior numero di parlamentari con il doppio o triplo incarico? Su 85 camicie verdi, 44 hanno una poltrona in Parlamento, una al governo e una in un’amministrazione locale. Nel dossier troverete nomi e cognomi ed anche quelli di parenti, figli ed amici piazzati su comode e molto remunerate poltrone. Un bell’esempio di nepotismo in salsa verde. Un capitolo a parte del dossier è dedicato a tutte le promesse fatte, agli slogan annunciati, reiterati e mai realizzati, a cominciare dalla presunta difesa delle coste italiane dall’immigrazione clandestina. Vi forniamo numeri, date e cifre di tutte le sanatorie targate Carroccio. Questa è la politica della Lega in fatto di immigrazione. Militari libici sparano contro un peschereccio italiano ed il ministro Maroni non fa una piega, salvo qualche giorno dopo, sorseggiare un drink all’ambasciata libica a Roma, alla festa per il 41esimo anniversario della dittatura di Gheddafi. C’è molto di più nel nostro dossier. L’elenco di tutti i processi a carico dei leghisti, un bel capitolo che abbiamo chiamato “lega ladrona” e la storia dettagliata di come la Lega Nord ha messo le mani sulle banche.
Leggere per credere:

domenica 26 settembre 2010

Inceneritore a Trento: noi continuiamo a dire NO!


Nella foto: fumi da inceneritore
Il tema relativo all’inceneritore di Trento è stato oggetto di una serata, venerdì 24 settembre u.s. a Riva del Garda. Abbiamo portato in discussione alcuni argomenti, a sostegno della teoria della pericolosità di un impianto di incenerimento e pure della sua inutilità tecnica, come macchina adibita a produrre energia elettrica.
Alla serata, organizzata dal Coordinamento Trentino Pulito, in collaborazione con le sedi periferiche di IDV di Riva del Garda e Arco,hanno partecipato i seguenti relatori, che hanno provveduto a sviluppare gli argomenti a sostegno del no:
- Marco Ianes: analisi tecnica e bilancio energetico di un inceneritore; macchina con il rendimento più basso in assoluto per produrre energia elettrica o per teleriscaldamento.
- Simonetta Gabrielli (Nimby Trentino): presentazione di alternative all’inceneritore; differenziata spinta e piattaforma di recupero dei materiali a secco (esempio:Vedelago).
- Dott. Renato Cappelletti (associazione medici per l’ambiente):danni derivati dalle emissioni degli inceneritori; incremento dei tumori e delle malattie (con documenti a prova delle tesi sostenute).
Discreta la presenza del pubblico rivano, che ovviamente non aveva ricevuto informazione dalla stampa (i giornali L’Adige e Trentino non hanno nemmeno pubblicato l’annuncio); i giornali ben si sono guardati dal pubblicare i vari comunicati stampa, emessi per tempo dagli organizzatori; assente, di conseguenza, la stampa stessa, che ha snobbato l'evento! Poi si dice che i trentini accettano supinamente ciò che gli viene propinato; se però la stampa non da spazio alle voci che si levano per dissentire da scelte politiche assurde, non possiamo parlare certo di stampa libera e plurale!

È chiaro ed evidente che il tema inceneritore è stato accantonato perché dovrà essere digerito e accettato dalla gente;questo, ormai, appare evidente, soprattutto con il torpore della stampa sul tema; ma non tutti, per fortuna, rimangono in silenzio e l'argomento, finché l’inceneritore non sarà realmente costruito, sarà portato in evidenza il più possibile anche nelle circoscrizioni di Trento, nei prossimi mesi, grazie all’attivismo di liberi cittadini e di associazioni indipendenti.

Personalmente, ho confermato la mia totale disponibilità al coordinamento trentino pulito e all’associazione Nimby, per quanto riguarda il mio impegno a presenziare ad incontri pubblici, per dare il mio modesto contributo sull’analisi energetica che, nel link qui sotto, potrete anche voi analizzare e visionare.

Inoltre, nel secondo link sotto indicato, riporto alcune definizioni tecniche relative alla procedura di incenerimento, tratte dal sito http://www.educambiente.tv/.

Non restiamo con le mani in mano, non dormiamo e non lasciamo decidere ad altri sulla nostra salute. Un inceneritore a Trento non serve, ma soprattutto è dannoso alla nostra salute e pure anti economico. Continuano a dirci che è l’unica soluzione possibile, ma non è affatto vero! Un’altra alternativa è possibile, basta solo analizzare bene le proposte.

Altre iniziative verranno promosse nelle prossime settimane, con il coinvolgimento di associazioni, di cooperazioni di agricoltori che non condividono la scelta politica di fare un inceneritore.

Alziamo la voce, prima che sia troppo tardi!
LINK ALLA PRESENTAZIONE DEL NO TECNICO AD UN INCENERITORE:
(elaborato da Marco Ianes)

LINK ALLA DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO DI UN INCENERITORE:
(appunti tratti dal sito http://www.educambiente.tv/)

domenica 19 settembre 2010

Ogni tanto rispuntano! Ma chi è Uolter?

In questi giorni, è noto ormai a tutti, è riapparso Uolter!
Chi è Uolter?
Uolter era l'antagonista di Berlusconi, alle precedenti elezioni politiche.
Uolter era colui che parlava"..del maggior esponente della parte a me avversa", senza mai nominarlo.
Uolter era quello che, appena si è presentata l'occasione, ha mandato a catafascio il governo Prodi, unico leader che, tutte le volte che si è presentato, ha battuto mister B!
Uolter, dopo aver avviato, insieme ad altri, il processo evolutivo del PD, aveva pensato di dare il benservito a Prodi, mirando a prenderne il posto!
Uolter era quello che prese una sonora trombata da mister B, "principale esponente della parte a lui avversa"!
Uolter era quello che, dopo aver fatto tutti i casini che ha fatto, ha lasciato la scena principale mestamente e si è ritirato a scrivere libri, girovagando per l'Italia a presentarli.
E ora chi è Uolter?
Siccome ha sentito dire che mister B. è in crisi e, quindi, potrebbe darsi che si prospettino nuove elezioni, ha pensato bene di dire:" Ehilà, ci sono anch'io, se decidete di cercare un leader per il futuro governo di centro-sinistra!"
Per carità, qualcuno è in grado di dirgli che forse, ha già dato abbastanza? Qualcuno è in grado di dirgli che se continua a scrivere libri, magari glieli compriamo anche, purché stia fuori dai piedi?
Oggi, dal palcoscenico di Vasto, Antonio Di Pietro ha preso atto della leadership di Bersani, attuale segretario del PD; forse non sarà la persona perfetta, ma sicuramente è il segretario del maggior partito di opposizione e, quindi, è naturale che si possa vedere tale figura come riferimento da contrapporre a mister B.
Ma Uolter, dov'è stato finora? Cosa vuole questo personaggio inutile, che crea solo ulteriore frazionamento in un PD sempre in perenne crisi di identità?
Per favore, chiamate il suo editore e ditegli di chiedergli di lavorare ad un nuovo libro, perché ne sentiamo la mancanza come scrittore, davvero non possiamo farne a meno! Certamente, il caro Uolter, potrà aiutarci a crescere ulteriormente; certamente, potremmo togliercelo di mezzo (politicamente), perché di personaggi così assurdi, inutili e ambiziosi ne abbiamo fin troppi.
Qualcuno ha un incarico alle Bahamas, da affidare a Uolter? Potremmo addirittura auto-tassarci, noi elettori di centro sinistra, provvedere a pagare il suo stipendio, purché rimanga un paio di decenni fuori dal Paese.
Ma chi è Uolter? Davvero crede ancora di darcela a bere, con la scarsa credibilità che si è creato dopo la disfatta del 2008?