"Le idee fanno grandi gli uomini; gli uomini possono rendere grandi le idee, realizzandole!" (Marco Ianes)


martedì 14 luglio 2009

Summit 2009

Si è concluso il summit de L’Aquila.
Dal sito http://www.g82009.it/, sono andato a documentarmi ed a leggere gli atti dei convegni e, qui, manifesto alcune considerazioni.
Il documento che riporta il riepilogo della Presidenza, è suddiviso in capitoli che analizzano le tematiche discusse a L’Aquila.
Sul commercio si riporta che tutti i convenuti si dicono d’accordo sul fatto che i mercati debbano restare aperti, che è meglio evitare protezionismi e concordano di incontrarsi prima del prossimo convegno di Pittsburgh, dove ogni ministro riferirà sui progressi raggiunti in merito allo sviluppo;ma, mi chiedo, dov’è la novità?
Per quanto riguarda l’economia mondiale, tutti i leader si dicono d’accordo nel programmare regole per una leale concorrenza dei mercati, per un controllo del sistema globale che porti alla stabilizzazione di condizioni di sicurezza; bello, davvero; ma, in sostanza, come si procederà ad attuare tutto ciò? Si parlerà di una forma di “diritto legislativo” internazionale? Si fisseranno delle regole comuni per controllare i mercati? Quali provvedimenti per chi non rispetterà tali regole? A chiacchiere, tutti d’accordo sul fatto che le regole della buona economia debbano essere sottoscritte da tutti i paesi, ma nei fatti, come si pensa di risolvere il fenomeno dei “paradisi fiscali”, che tanto fanno comodo a quegli imprenditori che controllano i politici nei vari paesi, quando addirittura non sono loro stessi a fare politica?
Cambiamenti climatici: tutti d’accordo nel definire che bisogna ridurre le emissioni globali del 50% entro il 2050! Ma che bravi, e fino al 2050 cosa facciamo? Continuiamo a rinviare programmi reali di ammodernamento del sistema industriale mondiale? Belle parole e ricchissime di buone intenzioni, però non vedo sostanza nella fase applicativa! Esiste già un certo protocollo, mi sembra sia stato stipulato a Kyoto, o giù di lì, o forse ce lo siamo scordato? Una chicca, poi, l’accordo definito per incrementare gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di raddoppiarli entro il 2015! Mi preoccupa non poco quella data; temo che fino ad allora, nulla verrà fatto, poiché molto spesso tali termini servono più a far vedere le intenzioni ed a spostare le reali applicazioni; significa, forse, che già dal prossimo anno, con la finanziaria 2010, vedremo aumenti in tali capitoli di spesa anche qui in Italia? Oppure, come credo sarà, forse si continuerà a tagliare e,poi, nella finanziaria 2015, si raddoppieranno gli stanziamenti ultimi previsti per l’anno precedente. Questo modo di dare date e progetti vaghi serve a gettare fumo negli occhi della gente, a non vedere i reali problemi,a rifiutare sistematicamente di voler far crescere un paese. Un paese che non investe in ricerca e sviluppo è un paese destinato al baratro!
Mi risulta aleatoria, poi, l’analisi per quanto riguarda lo sviluppo e l’Africa: si dice che i leader hanno chiesto una valutazione nel 2010 su cosa sia necessario per raggiungere gli obiettivi fissati per combattere la povertà e la fame! Ma come, si fa un vertice internazionale per chiedere una valutazione? Nel vertice si dovrebbero portare iniziative reali, le idee e le proposte si progettano a casa propria e poi si portano in discussione ai vertici!
Positivo, indubbiamente, lo stanziamento di 20 miliardi di dollari in 3 anni per sostenere lo sviluppo rurale nei poveri, ma da un vertice di tale portata mi sarei aspettato anche che venissero definite le modalità di erogazione, quali paesi beneficeranno di tale intervento e, soprattutto, chi gestirà l’iniziativa; perché, a mio avviso, poi, queste cose passano nel dimenticatoio e si perdono di vista. Non so poi, quanto realmente possano incidere 20 miliardi in 3 anni, per paesi che mancano di strutture reali per la potabilizzazione dell’acqua, per i trasporti delle merci, per lo sviluppo sostenibile del fabbisogno energetico per incrementare la produttività e, di conseguenza, il reddito pro-capite , elemento essenziale per dare respiro alle famiglie di tali paesi.
In sostanza, permettetemi di dissentire da chi, con grandi proclami ed entusiasmo, annuncia che c’è stato un summit di grande rilievo; di buono c’è che, almeno questa volta, non abbiamo fatto la figura dei buffoni, ma resta una triste consolazione, di fronte ai reali problemi di questo nostro mondo e di fronte alla pochezza di contenuti reali messi in evidenza da questi “grandi leader”, che sanno comunicare molto bene le intenzioni, ma in quanto ai fatti, mancano di reale coraggio e di iniziativa.
Marco Ianes - Italia dei Valori Trentino

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